sabato 12 settembre 2020

La Hollywood sionista spinge sull’acceleratore della mistificazione


Testo di Gennaro Rossi

Un gay bianco, bullizzato e povero, incontra un altro gay bullizzato di colore, pure lui povero, nel parcheggio di in un ristorante etnico. Mentre parcheggiano i loro monopattini, un ricco cinico e spietato bianco li aggredisce perché i nuovi totem della mobilità sostenibile gli hanno fatto la fiancata della Aston Martin da 820 cavalli. In preda ai rimorsi però, prima si converte anche lui al monopattino, poi aiuta la coppia a coronare il proprio sogno di diventare padri; dona così ai due i soldi necessari per affittare un utero. Senonché i due scoprono che la donna è donna fino a un certo punto e cioè in tutte quelle cose che a loro non interessano: si tratta infatti di un trans siriano, un rifugiato, che li ha truffati allo scopo di rifarsi le tette e una vita. 
Ma loro lo perdonano e diventano tutti amici... l'Oscar è vinto.




3 commenti:

  1. Gog e Magog, infrattati sulla collina di Hollywood, stanno uscendo allo scoperto. Ci annunciano la fine dei tempi. Ci attendono polpettoni su gay, lesbiche, transessuali che non sono più uomini, ma neanche donne dato che, alla bisogna, fanno la pipi al muro... E poi zinne da rifare, glutei da rimodellare eccetera, eccetera.

    Sapevamo che Cary Grant e Rock Hudson erano delle checche. Però sullo schermo si spupazzavano Doris Day e Grace Kelly... Le apparenze erano salve. Tutto da rifare. Kunta kinte, per esempio non era nero, ma aveva sbagliato ad acquistare la crema solare, protezione troppo bassa. Era esposto tutti i giorni al sole, durante lo stage in una piantagione di cotone.....

    Che confusione ragazzi. Abbiamo mica sbagliato film?

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