lunedì 3 ottobre 2011

Il vivente fratello che mi divora



Pensavo che con il sito Scienza Marcia, laddove afferma che le associazioni animaliste sono state create dagli Illuminati, il complottismo avesse raschiato il fondo del barile e invece ho scoperto che c’è un livello ancora più basso, un sottofondo del barile, fatto di mistificazioni e contorsionismi, che si allontana ancora di più dalla realtà.
E’ questo:


Ne esamineremo i contenuti nei dettagli. Intanto, mi preme dire che se non argineremo questa tendenza alla dissacrazione e continueremo a farci del male in un insensato gioco al massacro, finiremo per farci ridere dietro dalle generazioni a venire, se ce ne saranno, per aver perso il lume della ragione e non aver saputo fronteggiare la marea di falsità messe di proposito in circolazione su internet. Infatti, nulla mi vieta di pensare che, nello stesso modo in cui trasmissioni come “Mistero”, di Italia Uno e “Voyager”, di RAI 2 hanno lo scopo di confondere le idee del pubblico, mescolando intenzionalmente il sacro e il profano, cioè le sciocchezze con i problemi seri, così da portare i telespettatori a rigettare entrambi, siti come Saigon2k e Scienza Marcia hanno la stessa funzione di annacquare la verità, rimescolare le carte e gettare discredito su persone oneste che nulla hanno a che fare con i piani degli Illuminati, ponendo il sospetto reciproco, di orwelliana memoria, a base dei rapporti di convivenza tra i presunti cercatori di verità.
 
Gli Illuminati si fregano le mani, ovviamente.
Premesso che Saigon2k dedica sterilmente ben due articoli alla questione del controverso vegetarismo di Hitler (come se bastasse questo per fare dell’alimentazione “cruelty free” qualcosa di riprovevole), le obiezioni che avanza sono principalmente queste:
1) l’uomo è strutturalmente onnivoro
2) l’alimentazione vegetariana non è ecologica
3) la carne ha reso le persone più forti, più alte e non peggiori dei vegetariani
Nulla di nuovo sotto il sole delle obiezioni. Sono pregiudizi che circolano già da qualche decennio e, al pari delle leggende metropolitane (strano che non abbia dedicato un articolo alla sofferenza delle piante), difficilmente le si potrà sradicare. Certe persone hanno bisogno di aggrapparsi a convinzioni fantasiose come i bambini hanno bisogno di credere a Babbo Natale o alla fatina dei denti. Infatti, a pagina 102 di “Innamorarsi dell’amore”, Osho parla di uno studio condotto dagli psicologi secondo cui l’età mentale media degli esseri umani si attesta intorno ai tredici anni, anche se quella anagrafica ne dichiara settanta o ottanta. Ciò mi porta a dedurre che nella maggior parte della popolazione agiscono schemi mentali più simili a quelli degli adolescenti che non a quelli delle persone adulte e siti come Saigon2k o Scienza Marcia me ne danno conferma. Benché su altri argomenti tali siti offrano utili informazioni e una non disprezzabile visione delle cose, le accuse infondate rivolte ai vegetariani ne inficiano il pur lodevole lavoro di ricerca e analisi.

Entriamo dunque nel merito.

1) L’uomo è strutturalmente onnivoro
Saigon2k riporta l’articolo, pieno zeppo di luoghi comuni e banalità, di un certo Loris Modena, il quale afferma che il genere Homo deve all’alimentazione carnea il segreto del suo successo evolutivo. Viene taciuto che la nostra struttura fisica, con dentatura da granivoro e lunghezza dell’intestino da erbivoro, dice il contrario. Secondo logica, bacche, granaglie, tuberi e frutta sono più alla portata di un ominide privo di strumenti tecnologici, piuttosto che un animale in grado di fuggire e, in base al principio che si tende ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, si può ragionevolmente supporre che i nostri antenati scimmieschi siano stati capaci di sopravvivere ed evolvere grazie al cibo di facile reperimento, piuttosto che a quello che non si lasciava facilmente raggiungere. Se poi a volte i gruppi di ominidi trovavano carcasse di animali morti e, pur contro-natura, se ne cibavano, riesce difficile immaginare come dalle proteine in esse contenute potessero trarre giovamento per il loro sviluppo evolutivo e non, più credibile, qualche malattia che ne decimasse le popolazioni. Nutrirsi di cadaveri, per una scimmia con un passato di milioni d’anni di fruttarismo, è un po’ come per un cavallo nutrirsi di pesce marcio o per una mucca mangiare farine fatte con pecore morte, cosa che abbiamo visto dove ha portato. Sulle isole Shetland, d’inverno, cavalli allo stato brado mangiano anche pesci trovati morti sulla spiaggia, ma ciò non fa di loro degli animali carnivori. Rappresenta solo l’eccezione che conferma la regola. Loris Modena vorrebbe far passare l’eccezione saltuaria di cadaveri mangiati dai nostri antenati come modello prevalente adottato da tutti gli ominidi, mentre è facile immaginare che si sia trattato di comportamenti sporadici. Oltretutto, ci sono buone ragioni per credere che l’evoluzione della nostra specie non si sia svolta come ci è stato insegnato, ma che abbia avuto percorsi diversi da quelli classici dell’evoluzionismo darwiniano. E’ molto più probabile che l’Homo sapiens abbia cominciato a nutrirsi di carne a causa della glaciazione che impediva ogni raccolta di prodotti vegetali e questo ci dovrebbe portare alla conclusione che l’adozione di una dieta ricca di fibre animali sia piuttosto recente nella storia dell’ominazione, a fronte dei milioni d’anni in cui, causa clima favorevole, non abbiamo avuto bisogno di uccidere animali per nutrirci, data l’abbondanza di frutta e granaglie a disposizione. Traccia di tale ipotesi si trova nel libro del Genesi laddove ai primi uomini Dio da’ la verde vegetazione come cibo e solo successivamente concede il nutrimento carnivoro. Nel Genesi tale svolta è attribuita all’acqua del diluvio, che aveva reso viscido e improduttivo il terreno agricolo, mentre nella realtà sembra più probabile che a determinare tale cambio di percorso alimentare sia stato il freddo. 

2) L’alimentazione vegetariana non è ecologica
Qui Saigon2k raschia veramente il fondo del barile, citando fonti ANSA e del WWF per affermare che se il mondo fosse abitato da vegetariani si distruggerebbero le foreste per ricavare campi da coltivare e la nostra specie andrebbe in breve tempo verso l’estinzione. Ciò che sta accadendo nella foresta amazzonica dice esattamente il contrario: gli alberi vengono abbattuti per lasciare il posto al pascolo per i bovini, secondo uno scriteriato modello a rotazione che lascia il terreno devastato dopo un paio d’anni, costringendo i proprietari delle mandrie a cercare, come locuste, nuovi terreni da devastare. Tacere questo fenomeno, determinato dalla necessità di rifornire i fast food dell’Occidente, significa compiere azione disonesta nei confronti della verità, ma evidentemente al sito Saigon2k interessa maggiormente trovare pseudo argomenti a sostegno delle proprie tesi, che non analizzare obiettivamente la realtà dell’impatto della carne sul Pianeta. Ma c’è un fattore fondamentale che smentisce le sciocchezze propugnate dal titolare di Saigon2k, ed è la piramide trofica. Legge di natura vuole che i produttori (di cibo) siano molto più abbondanti dei consumatori, che a loro volta si dividono in primari e secondari. Cioè, le piante dotate di clorofilla costituiscono la base della piramide su cui poggiano gli animali che ne traggono vantaggio ai fini della sopravvivenza. Sogliono dirsi autotrofe le piante ed eterotrofi gli animali, giacché le piante traggono dal sole e dai sali minerali disciolti nel terreno il loro alimento, cosa che gli animali non possono fare. Questi ultimi dipendono dal mondo vegetale e i più numerosi d’essi sono i vegetariani, ovvero coloro che si rivolgono direttamente alla base della piramide per il loro sostentamento. Le specie vegetariane, se contiamo anche gli insetti, sono in numero maggiore rispetto a quelle carnivore, chiamate anche predatori. E non può essere che così. Ciò spiega perché i conigli sono, e sempre saranno, in numero superiore alle volpi. Inserito in tale contesto, l’uomo è passato dal primo livello della piramide, quello dei consumatori diretti di vegetali, al gradino più alto, alla cima, non limitandosi a porsi al vertice in qualità di consumatore eterotrofo secondario, ma facendosi superpredatore e sovvertendo le leggi di natura che prevedono il numero chiuso per i predatori. La nostra specie, riproducendosi come roditori e comportandosi come lupi, sta portando al collasso la piramide trofica, pretendendo di farla stare in piedi con il vertice in basso e la base in alto: prima o poi, per colpa nostra, cadrà. Ecco che se, per un miracolo, l’umanità si convertisse a un’alimentazione vegetariana, non farebbe altro che tornare al suo posto originario al primo livello di consumatori eterotrofi primari, lasciando a lupi e leoni il vertice della piramide che è stato loro assegnato. Questa legge di natura, benché da troppi anni messa a repentaglio, smentisce le false affermazioni di ANSA, WWF e il superficiale sito di Saigon2k (della posizione di Scienza Marcia su questo tema specifico non so). Popoli prolifici come gli indiani e i cinesi sono diventati numerosi grazie all’alimentazione prevalentemente vegetariana basata sul riso. Ciò non ha fatto automaticamente di loro popoli pacifici, come il mais e il miglio non ha fatto diventare pacifici rispettivamente sudamericani e africani, ma ha permesso a Cina ed India di essere culla di civiltà ormai scomparse e almeno non si può dire che il consumo di cereali sia stato d’ostacolo all’intelligenza. Viceversa, il grande consumo di carne che si fa e si è fatto in Africa non è stato di nessun aiuto alla nascita di elaborate civiltà. Idem con le popolazioni precolombiane che, nonostante avessero come base alimentare il granoturco, non si può dire che vivessero pacificamente con i loro vicini. Anche se i popoli andini primeggiarono in astronomia, il cannibalismo a cui indulgevano non li ha resi di sicuro persone encomiabili e l’improvvisa scomparsa di alcune di tali popolazioni può avere qualche relazione con il pessimo sistema antropofago delle loro culture. Ma del cannibalismo parleremo alla fine. Piuttosto, è da credere che civiltà come quella indiana e cinese abbiano abbandonato l’antropofagia prima degli altri, in virtù del fatto che, rifiutando la carne animale, rifiutavano volentieri anche quella umana.

3) la carne ha reso le persone più forti, più alte e non peggiori dei vegetariani
Con questo terzo punto prosegue il festival delle banalità e Saigon2k dà la parola al dottore agronomo Alessandro Pecori Giraldi, novello Carneade. Egli spaccia le sue opinioni per scienza infusa, ovvero ripete ciò che i suoi professori universitari gli hanno messo nel database cerebrale. Parte anche lui dal presupposto che l’uomo è onnivoro e dice che non abbiamo l’intestino sufficientemente lungo per digerire i vegetali. Strano, nove metri non gli bastano? Pecori Giraldi dice che la mucca ha quattro stomaci e noi, poveretti, no. Dimentica, il sapientone, che l’erba non è mai stata prevalente nell’alimentazione degli ominidi, a differenza di frutta e semi: per questo, di quattro stomaci forse possiamo fare a meno. Non capisco, poi, perché tutti coloro che vogliono confutare la bontà dell’alimentazione vegetariana prendano ad esempio la mucca e non la balena o il toporagno, che sono mammiferi come noi al pari dei bovini. Perché prendono la mucca come modello e non il rinoceronte? Secondo logica, presumo che ogni mammifero avrà sviluppato lo stomaco e gli enzimi digestivi in base al cibo di cui si nutre e la talpa ne avrà uno capace di digerire vermi, larve di maggiolino e tenere radici, mentre la tigre ne avrà uno capace di digerire carne cruda. I nostri parenti primati di cosa si nutrono? Il nostro dottore agronomo continua dicendo che senza l’apporto delle proteine definite nobili (io le definirei ignobili) della carne i vegetariani vanno incontro a carenze pericolose per la salute. Peccato che secoli di storia e milioni di vegetariani dimostrino il contrario. Su questo se n’è discusso a josa. Basti qui ricordare che la volontà o meno di nuocere al prossimo (contando all’interno di tale categoria anche gli altri animali) è il fattore determinante per una buona salute e non il mero calcolo nutrizionale, di chiara matrice cartesiana, basato su tot proteine, tot vitamine, tot lipidi, ecc. E’ il senso morale a dettar legge, a venir prima di tutto. Se pensiamo che l’uomo avrebbe anche la possibilità di nutrirsi pranicamente [1], l’ossessione dei carnivoristi e dei dottori agronomi di far quadrare il cerchio degli elementi nutritivi appare puerile e lontana dalla comprensione della realtà. Una visione puramente materialista del cibo e della vita psichica dell’uomo è quanto di meno adatto a fungere da insegnamento morale e modello comportamentale. Non dico che si debba diventare tutti asceti come Prahlad Jani [2], ma adottare il buon senso che ci viene dai saggi dell’antichità forse è alla nostra portata di uomini moderni. Sempre che lo si voglia fare, ma nel caso degli autori riportati da Saigon2k pare non sia così.

Infine, due parole sul contributo dato dalla carne all’evoluzione della nostra specie e alla crescita di statura riscontrata in questi ultimi decenni. Piuttosto che di carne animale, cacciata di fresco o trovata in putrefazione, è più facile che i nostri antenati si siano nutriti di carne umana. Ovvero sia di uomini uccisi in guerra, che di animali uccisi durante la caccia. Anzi, ancora più facile era nutrirsi di familiari defunti o di giovani destinati al sacrificio. Se, per avere il pretesto di uccidere gli altri animali, Dio è stato creato dall’uomo, come giustamente fa notare Milan Kundera, per poter sacrificare giovinette e ragazzi del villaggio (per gli schiavi e i prigionieri di guerra il problema morale non si poneva), si è dovuto inventare il dogma che era la divinità a volerlo. E così, sullo stesso altare su cui si sacrificavano agnelli e colombe, si sacrificavano anche vittime umane, durante particolari cerimonie, anch’esse poi smembrate e distribuite come cibo alla tribù. Una realtà storica taciuta per l’imbarazzo e il ribrezzo che giustamente suscita. 

Per arrivare ad ottenere la docilità delle vittime, gli sciamani riuscirono, o con droghe o con la semplice suggestione, a convincere i prescelti a donare il proprio corpo agli altri, operazione di condizionamento mentale come nemmeno l’MKultra è mai riuscito a fare. Le vittime non si sentivano tali e anzi si consideravano orgogliose di finire nello stomaco dei loro compagni di villaggio, piuttosto che sotto terra come cibo per i vermi. In molte culture tribali si è sviluppata una mistica rassegnazione nei confronti del destino di diventare arrosto per chi resta, siano essi nemici o membri dello stesso clan e quasi sempre si sentivano ispirati da un sentimento cosmico di partecipazione con il Tutto.
Gli etnologi hanno rinvenuto il cannibalismo in quasi tutte le culture native, ma non è un argomento di cui si parli volentieri, perché sapere quali sono stati i nostri rapporti con il prossimo non ci fa onore come specie. Ancora negli anni Venti del secolo scorso erano numerosi i missionari che facevano quella fine, in Africa come in Oceania, mentre il sudamerica, a parte qualche sperduta tribù della selva, aveva abbandonato costumi cannibalici da più tempo. Tuttavia, e lo confermerebbero anche i resti trovati dai paleoantropologi, il cannibalismo ha accompagnato lo sviluppo della nostra specie per migliaia d’anni, essendo forse stato concausa dell’estinzione dei Neanderthal e fornendo quell’apporto nutrizionale che ha fatto fare alla nostra specie un vistoso salto evolutivo. E’ stata la carne umana, e non quella animale, il segreto del nostro successo, dal momento che gli uomini erano più reperibili della selvaggina. Ci si potrebbe aspettare questa supposizione da un sito grossolano e superficiale come Saigon2k? 

Infine, se la statura media dei giovani odierni è aumentata rispetto ai nostri nonni sarà dovuto probabilmente non alla carne in sé, ma al fatto che gli animali d’allevamento sono imbottiti di ormoni della crescita, che non smettono di fare il loro lavoro solo perché passano da un manzo a un umano. Mi piacerebbe che s’indagasse sulle connessioni tra i trattamenti fatti ai bovini nelle stalle e gli effetti sulla popolazione umana che di quei poveri ruminanti si ciba. Ma temo che anche questo sia un argomento di cui l’industria della carne non vuole si parli: i dottori agronomi devono fare ciò che dice il padrone.
A me rimarranno sempre impressi quei casi di bambine di quattro anni, figlie di allevatori americani, a cui si sviluppava il seno. E questo solo perché nutrite di bistecche o perché bazzicavano le stalle. Ma la cosa tragicomica è che, il seno, cresceva anche ai loro padri. Non so se il fenomeno sussiste ancora, se sono stati aboliti certi prodotti chimici per uso zootecnico particolarmente tossici o se è stato messo tutto a tacere. Ci sono in ballo troppi interessi economici per lasciarsi impressionare da un paio di tette, anche se spuntate al posto sbagliato. Con le manipolazioni genetiche ne vedremo delle belle: cosa volete che sia per qualche piccola mostruosità in più o in meno. Pecori Giraldi dice che uccidere animali è lo scotto che si deve pagare. Della serie: “Tutti sono froci col culo degli altri”. Forse anche il seno alle bimbe di quattro anni fa parte dello scotto. I pedofili, d’altra parte, magari vegetariani, ringraziano. 


Note:
Bibliografia:
Osho. “Innamorarsi dell’amore”. Mondadori, 2010
Milan Kundera. “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. Adelphi, 1989
Ewald Volhard. “Il cannibalismo”. Einaudi, 1949

4 commenti:

  1. Ciao Freeanimals, tutto bene? Non ti vedo più su Tankerenemy ...

    Per quanto riguarda il sito in questione direi che dice un sacco di pagliacciate. SOno 2 anni e mezzo che non tocco più carne e 3 mesi che non mangio più pesce nè formaggi e si vive benissimo.

    Ad ogni modo consiglio anche questo video del nostro corregionale Valdo Vaccaro e al diavolo tutti quegli spocchiosi che non ammettono contradditorio nei loro blog! Un saluto Ron

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  2. Salve Ron!
    Penso che tu ti riferisca a Corrado Penna, che non ammette discussioni su Scienza Marcia, per mancanza di tempo. Dice.
    Non so se è spocchioso, ma è molto rigido nelle sue argomentazioni. Mi mette un po' a disagio.
    Gli ho promesso battaglia, virtuale s'intende, ovunque mi sarà possibile farlo. Se non mi vedi su Tanker Enemy è perché prima di scrivere gli articoli mi devo documentare.
    Mi riprometto di postare di nuovo sul sito di Rosario e sono curioso di vedere se mi pubblicherà dal momento che, come anche Antonio, è molto in sintonia con Corrado.
    Vedremo.
    Grazie per la tua visita.
    A presto.

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  3. "Mi riprometto di postare di nuovo sul sito di Rosario e sono curioso di vedere se mi pubblicherà dal momento che, come anche Antonio, è molto in sintonia con Corrado."

    Penso proprio di si che ti pubblicherà. Il fatto di essere in sintonia non significa essere la stessa persona. Nel sito TE mi trovo a mio agio proprio perchè tutte le opinioni costruttive sono rispettate. Ho detto ciò che pensavo a Corrado e sono stato pubblicato lo stesso.
    A Corrado riconosco molti meriti (la denuncia della suina, le scie chimiche, ma anche l'archeologia, le spiegazioni della fisica moderna).
    Non condivido il fatto di allargarsi ad ambiti molto sdrucciolevoli che, senza prove certe, attengono all'opinione personale (legittima ma proprio perchè personale anche discutibile) e lo espongono alle osservazioni e critiche che evidentemente non tollera molto volentieri. Per il resto tutto scorre come un fiume ...

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  4. Ciò che mi preoccupa non è che Corrado abbia ed esprima le sue opinioni, cosa che è liberissimo di fare, ma che usi un tono come se fossero verità sacrosante. Anche perché le sue accuse al movimento animalista trovano terreno fertile in tanti cosiddetti alternativi che si credono più furbi degli altri, che si lasciano andare a una deriva paranoica e che dell'animalismo non sanno niente.
    Il fatto di non sapere niente dell'animalismo non sarebbe in sé un male se non fosse che molti si uniscono alle critiche ingiuste di Corrado dimostrando di non possedere un briciolo di compassione verso i deboli, che in questo caso sono gli animali.
    Corrado, quindi, diventa un....cattivo maestro e come tale fa danni.

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