Testo di Paolo Sensini
C'è voluto l'intervento dell'FBI per sollevare un polverone che, grazie alle complicità politica dei professionisti dell'accoglienza targati PD e Vaticano, forse non sarebbe mai venuto alla luce con tale fragore. Si è così scoperto che il litorale domizio, in provincia di Caserta, è diventato un mattatoio di ragazzi africani importati dalla Nigeria e non solo. In altre parole una centrale del traffico d'organi che ha come epicentro Castel Volturno, nella provincia di Caserta, e che coinvolge migliaia di persone usate come macchine da cui espiantare organi che sono poi venduti a caro prezzo in giro per il mondo. I federali americani hanno individuato nella città di Atlanta, New York City e Chicago uno strano giro di denaro tra i boss dei gruppi più noti della mafia nigeriana: quelli dei Vicking, degli Eyes e dei Black Axe, tutti attivi in Italia, soprattutto in quell'area della Campania.
Il grosso problema degli inquirenti, tuttavia, è che la comune provenienza etnico-tribale di questi africani rende difficilissimo andare più a fondo nelle indagini. Anche perché chi si azzarda a parlare o collaborare con la giustizia viene liquidato nei modi più barbari, e con lui tutta la famiglia di provenienza. Poi ci sono i riti voodoo, che rappresentano un collante straordinario per tenere incatenate queste persone alle loro reminescenze tribali. Se dopo 158 anni dall'Unità d'Italia non è stata ancora smantellata la mafia & co., che comunque la si voglia considerare è pur sempre un fenomeno delle regioni meridionali della penisola, figuratevi cosa potranno mai fare gli organi inquirenti e delle forze di polizia contro queste ritualità ancestrali africane.
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