«Generalmente
sono di piccola statura e di pelle scura. Molti
puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si
costruiscono baracche nelle periferie.
Quando
riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti
fatiscenti. Si presentano in 2 e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi
giorni diventano 4, 6, 10. Parlano
lingue incomprensibili, forse dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per
chiedere l'elemosina; spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani
invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno
molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che
siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano
sia perché poco attraenti e selvatici, sia perché è voce diffusa di stupri
consumati quando le donne tornano dal lavoro. I
governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non
hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli
che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali».
Fonte:
Relazione dell'Ispettorato per l'immigrazione del Congresso degli Stati Uniti
sugli immigrati italiani, ottobre 1919.
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