Fonte:
Andrea Zanoni
In
corso Vittorio Emanuele a Pordenone, mani ignote hanno distrutto i nidi di
Balestruccio, uccello protetto e a rischio d’estinzione. L’eurodeputato Andrea
Zanoni ha espresso tutta la sua indignazione: «È un gesto incivile e punibile
penalmente. La legge prevede anche la galera per chi si macchia di un simile
reato. Offro 500 euro a chi riuscirà a fornirmi i nomi dei responsabili».
In
corso Vittorio Emanuele a Pordenone, ignoti hanno distrutto i nidi di
Balestruccio, tirandoli giù con un’asta da sotto il portico. Dal sopralluogo
effettuato dalla Lega Antivivisezione (LAV) locale, guardando sotto le arcate
risulta che, dove prima c’erano nidi con tre o quattro piccoli, ora sono
rimaste solo le tracce dei rifugi create dai piccoli volatili.
Secondo
Guido Iemmi, Presidente della LAV pordenonese, il gesto inqualificabile è stato
compiuto da qualcuno che voleva impedirne la renidificazione stagionale. Ora, l’associazione
sta raccogliendo le segnalazioni e informazioni per individuare il
responsabile.
L’eurodeputato
Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali
al Parlamento europeo, è allibito dall’accaduto: «Sono solidale con i volontari
della LAV e offro una taglia di 500 euro a chi metterà nero su bianco il nome
del responsabile di un atto vergognoso. I Balestrucci appartengono alla
famiglia delle Rondini e sono uccelli migratori tutelati dalle leggi europee e
italiane. Chi ha commesso tale gesto non solo incorre nel reato di uccisione ingiustificata
di animali prevista dall’articolo 544 bis del Codice Penale che comporta fino a
2 anni di galera, ma è punito anche dalla Legge sulla caccia 157/1992:
distruggere i nidi con i piccoli comporta l’arresto da due a otto mesi o l’ammenda
da 1 milione e mezzo di lire a 4 milioni. Mi auguro che l’autore di un atto così
grave venga preso e punito con il massimo della pena».
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