Fonte:
OIPA
Da
qualche settimana nella provincia di Alessandria sono apparsi alcuni
coloratissimi manifesti con la scritta “Caprioli…no grazie, raccolta di firme
per limitarne il numero”.
Autori
la CIA – Confederazione Italiana Agricoltori – e Confagricoltura che hanno
lanciato una petizione per chiedere l’abbattimento dei caprioli. La scusa è
sempre la stessa, gli ingenti danni prodotti all’agricoltura, quella cui si
appellano puntualmente anche i cacciatori per rivestire di una qualche presunta
utilità la loro spregevole occupazione.
Quello
che non si dice è che i danni all’agricoltura provocati dalla fauna selvatica
vengono ogni anno rimborsati dalla Regione e che esistono metodi alternativi
alla soppressione degli animali in esubero, come la sterilizzazione chimica o i
metodi dissuasivi che possono impedire l’accesso degli animali alle
coltivazioni.
In
una regione come il Piemonte dove, calpestando i diritti dei cittadini e i
principi della democrazia, si è addirittura giunti ad abolire un referendum a
pochi giorni dal voto, è difficile aspettarsi che si parli di metodi
alternativi. Si preferisce invece continuare ad ingrassare una lobby trasversale,
quella dei cacciatori e degli agricoltori-cacciatori, che a livello elettorale
ha dimostrato di avere il suo peso.
Ricordiamo
che a seguito dell’abrogazione della legge regionale sulla caccia n. 70/1996 (3
maggio 2012) oggi in Piemonte vige la normativa nazionale, largamente più
permissiva e quindi in tendenza diametralmente opposta a quella richiesta dai
cittadini piemontesi. E ricordiamo anche che eventuali deroghe che l’Unione
Europea riterrà illegittime costeranno all’Italia e alle Regioni pesanti
sanzioni che non verranno certo pagate dai cacciatori, ma anche da tutti quei
cittadini che la caccia non la vogliono.
Di
tutto questo, sia CIA che Confagricoltura non danno notizia e continuano a
raccogliere firme proponendo lo sterminio di migliaia di esseri innocenti.
Animali che senza un’opportuna campagna di sterilizzazione e contenimento
l’anno successivo si riprodurranno e rinfoltiranno nello stesso modo, perché la
natura ci insegna che la popolazione di ogni specie è strettamente connessa alla
capacità ambientale di sostentamento della specie stessa (principio della holding
capacity).
Vi invitiamo a contestare insieme a noi questa vergognosa iniziativa.
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