Fonte:
L’olocausto animale
Le
drammatiche immagini di vitelli neonati allineati come di fronte al plotone di
esecuzione e poi freddati a colpi di pistola solo perché maschi hanno
disgustato i telespettatori inglesi che hanno visto in diretta questo video.
Nessuno
ama vedere foto o video della morte di esseri viventi, in questo caso
vitellini, ma molti non evitano il perpetuarsi di tali morti, alcuni di solito
condannano questi video o foto di macelli dicendo: “ma che schifezze fate
vedere; che vergogna su Facebook ci sono i bambini”. A volte queste persone
amano condividere immagini di persone malate di cancro con una didascalia che
dice sempre: “se non condividi non hai un cuore” o roba del genere, condividono
il post (migliaia di condivisioni che certo non risolveranno purtroppo il
problema) così si sentono il cuore in pace, come se avessero condiviso l’amore,
la pace, la salute di quella persona…in realtà molti lo fanno perché hanno
paura che accada anche a loro (se metti un animale che perde la vita non lo
consideri della tua specie, ma un umano che muore ti fa male, soprattutto
perché senti che la morte esiste). Queste persone hanno timore di vedere la
realtà dei macelli o degli allevamenti non per puro rigetto emotivo, ma per
paura di cambiare le proprie abitudini alimentari, d’altronde conosco vagonate
di onnivori che mi apprezzano ma continuano a mangiare prosciuttino in allegria
e pace (“complimenti, che bello, io non ci riesco, vorrei”).
La
parola d’ordine: nulla deve cambiare, quindi non vedendo, cioè facendo finta di
non vedere, non mi pongo il problema, sono animali, miliardi di animali, ma il
problema comunque non è mio. Quindi è chiaro che le idee universalmente
condivise e accettate come male assoluto sono quelle dove NON abbiamo potere
decisionale (di vita o di morte), una malattia, una guerra, possiamo farci poco
per risolvere il problema…invece per i macelli non è lo stesso perché anche se
la maggior parte delle persone prova dolore per la morte efferata di un
animale, che non riuscirebbe MAI ad uccidere con le proprie mani, non condivide
come una cosa universalmente pericolosa, anzi condividerle contravverrebbe al
proprio status, proporrebbe un vero cambiamento morale e di alimentazione
perché “se contro le malattie possiamo farci poco, contro la morte di miliardi
di animali viceversa possiamo farci molto (“madonna, tutti questi vitellini
massacrati, cosa potremmo mai farci?” facile: NON BERE LATTE VACCINO),
basterebbe cambiare lo stile di alimentazione.
Quindi
qui scatta la protesta e le risposte onnivore: “sono solo animali; ma che
dovremmo mangiare sassi? anche le piante soffrono; esiste la macellazione
indolore…” e tutta una serie di luoghi comuni inutili che ci servono solo a giustificare
la nostra pigrizia etica, e il fatto che siamo eternamente votati al NON
cambiamento se non ritenuto remunerativo verso noi stessi (gli altri possono
crepare). Una malattia di un nostro simile è il male, ma non possiamo farci
molto, comunque condividiamo perché un poco in colpa ci sentiamo, un animale
macellato è il male, un dolore, ma ci porrebbe davanti ad un cambiamento
epocale, meglio attaccare il post in nome del pubblico contegno: “che cosa
pubblicate? Ci sono i bambini su Facebook! ecc”.
Eppure
questo non mi meraviglia, se un essere umano non vuole smettere di fumare pur
sapendo il male che sta provocando a se stesso perché dovrebbe salvare qualcosa
che non ha mai realmente visto negli occhi da vivo?
Cioè
semplicemente un altro essere vivente addirittura non morto e non nel
frigorifero. E noi vorremmo essere quelli che credono di assomigliare a Dio
celebrando la pace e la misericordia in chiesa?…mavaffanculo.
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