Testo
di Daniela Billiani
Mi
permetto di postare una considerazione: l'INCURSIONE atta a produrre un po' di
danni e a liberare un po' di animali a farmacologia, ha avuto sicuramente i
suoi perché e ha trovato ancor più certamente i suoi avalli in moltissima parte
del mondo animalista. Però mi chiedo che senso abbia pretendere che chi ha
subito l'attacco non ululi le ragioni della sua offesa, non proclami ai quattro
venti gli incalcolabili danni che il mondo della ricerca ha subito e non si
ponga in posizione di vittima mettendo in bella mostra le migliori delle sue
ragioni.
Non
capisco perciò se ci sia davvero lo spazio per protestare.
Qui
i concetti che si contrappongono sono diversi ma male accoppiati, secondo me.
1)
c'è da una parte una fetta di persone che difende la sovranità della razza
umana e
afferma che sia perciò logico, anzi un suo privilegio divino e quindi dovere, sfruttare questa sua posizione e, nel caso della ricerca medica, disporre degli animali perché è “normale”. La chiameremo fetta A. Dirimpetto c'è la fetta B, quella che afferma il rifiuto totale dell'antropocentrismo, assume con fierezza posizioni ANTISPECISTE e dice: “no, rifiuto la vita se il prezzo per averla e mantenerla deve essere la tortura legalizzata di piccole vite innocenti”. Tra gli A ci possono essere scienziati o no, e tra i B, filosofi, animalisti, vegetariani o vegani, ANCHE ricercatori scientificamente titolati, ma anche no. Sono gli ETICI.
afferma che sia perciò logico, anzi un suo privilegio divino e quindi dovere, sfruttare questa sua posizione e, nel caso della ricerca medica, disporre degli animali perché è “normale”. La chiameremo fetta A. Dirimpetto c'è la fetta B, quella che afferma il rifiuto totale dell'antropocentrismo, assume con fierezza posizioni ANTISPECISTE e dice: “no, rifiuto la vita se il prezzo per averla e mantenerla deve essere la tortura legalizzata di piccole vite innocenti”. Tra gli A ci possono essere scienziati o no, e tra i B, filosofi, animalisti, vegetariani o vegani, ANCHE ricercatori scientificamente titolati, ma anche no. Sono gli ETICI.
2)
poi ci sono i ricercatori, medici e soprattutto AFFARISTI con le mani e i conti
in banca, DENTRO l'affare, che difendono la posizione a priori e si arroccano
ai loro titoli scientifici quando li hanno, per affermare che la ricerca COSI’
COME STA è insostituibile per il momento. Li chiameremo C. La fetta C si schiera numerosa in opposizione a quella che
dovrebbe essere una fetta D: le
persone come Massimo Tettamanti, Stefano Cagno, Candida Nastrucci, Susanna
Penco, Adelio Maestri, Bruno Fedi, Il prof. Tamino, o Mamone Capria e
probabilmente altri o comunque con loro gli studenti
"antivivisezionisti". POCHISSIMI, un rapporto di 2 a 20 circa.
Questi
due schieramenti dovrebbero vedere scendere in campo ad affrontarsi coloro che
con tesi scientifiche affermano il valore o il DISvalore dei test su animali;
da una parte coloro che affermano NON vi sia ancora la possibilità di
sostituire il macchinoso, costoso, oscuro e probabilmente marcio, mondo della
vecchia ricerca con un sistema innovativo, veramente predittivo per l'uomo e
forse davvero in grado di fare passi avanti nella soluzione di problemi,
dall’altra quanti pensano che in realtà si tratti di una NON VOLONTA', di una
incapacità di rigenerare se stesso come apparato e quindi, per paura di essere
sostituito e non rinnovato, capace solo di generare bieca, sorda e ottusa
resistenza all'INNOVAZIONE.
Ecco
la parola magica: INNOVAZIONE.
Di
tutti questi attori, A,B,C e D, nessuno è CONTRO LA RICERCA, anzi. Possiamo
dire sicuramente B vuole solo salvare gli animali e punta all'antispecismo. D
vuole salvare gli animali e vuole una BUONA ricerca, e potremmo a questo punto
iniziare a sgretolare le certezze della parte C, accendendo la lampadina che si
rifiuta di far luce su menti ottenebrate e condizionate da poteri forti:
l'innovazione è ciò che salverà la ricerca, non già dalle ire degli animalisti,
ma da un fallimento annunciato per crollo dell'apparato e della tecnologia che
lo reggeva e perché le menzogne ormai vengono alla luce sempre più
frequentemente.
Ora
perché questo ragionamento piuttosto schematico? Perchè è poco producente, poco
vantaggioso mischiare gli schieramenti e andare nelle piazze a gridare gli uni contro gli altri. Gli studenti LESI di farmacologia ( C ) scendano pure a protestare ma non è furbo andare a fronteggiarli in piazza avendo come unica arma da usare quella delle invettive in nome dell'etica calpestata ( B ). Se ne fregano, loro, non la capiscono. Garattini, mosso dalla lunga mano della farmaceutica, li ispira tutti come un vate e si sentono in missione per conto di Dio. Per loro la nostra non è etica, è bestemmia!!! E allo stesso modo non va bene il confronto televisivo dove a controbattere al solito burattino penoso che sbandiera le cure imminenti per le grandi malattie, ci vuole non un nobile militante che parla di vite salvate e bugie della categoria senza saperle inquadrare perfettamente, dati alla mano. Ci vuole una persona, sempre dati alla mano, in grado di dimostrare che i metodi di ricerca innovativi ci sono, non "ci saranno". In altri paesi già sono realtà e se venissero adeguatamente finanziati, lo sarebbero anche in Italia, dove fior fiore di ricercatori, tra i migliori al mondo, avrebbero potuto essere oggi ai primi posti per competere con i paesi più forti, se solo fossero preda dell'innovazione e non delle ragnatele e delle bugie ottocentesche.
vantaggioso mischiare gli schieramenti e andare nelle piazze a gridare gli uni contro gli altri. Gli studenti LESI di farmacologia ( C ) scendano pure a protestare ma non è furbo andare a fronteggiarli in piazza avendo come unica arma da usare quella delle invettive in nome dell'etica calpestata ( B ). Se ne fregano, loro, non la capiscono. Garattini, mosso dalla lunga mano della farmaceutica, li ispira tutti come un vate e si sentono in missione per conto di Dio. Per loro la nostra non è etica, è bestemmia!!! E allo stesso modo non va bene il confronto televisivo dove a controbattere al solito burattino penoso che sbandiera le cure imminenti per le grandi malattie, ci vuole non un nobile militante che parla di vite salvate e bugie della categoria senza saperle inquadrare perfettamente, dati alla mano. Ci vuole una persona, sempre dati alla mano, in grado di dimostrare che i metodi di ricerca innovativi ci sono, non "ci saranno". In altri paesi già sono realtà e se venissero adeguatamente finanziati, lo sarebbero anche in Italia, dove fior fiore di ricercatori, tra i migliori al mondo, avrebbero potuto essere oggi ai primi posti per competere con i paesi più forti, se solo fossero preda dell'innovazione e non delle ragnatele e delle bugie ottocentesche.
Chi
vuole impedire alla ricerca di INNOVARE? Un manipolo di studentelli? Una casta
di potenti dirigenti? Un gruppuscolo di politici?
Ma
tornando a noi.
Vale
la pena protestare contro questi studenti/strumenti? Poveri fanti condizionati,
mandati in trincea e convinti di operare per il bene dell’umanità?
Perché
fare dei morti inutili e sprecare munizioni? Se solo negli schieramenti B
e D ci fosse lucidità di pensiero e sinergia negli intenti potremmo davvero,
anche con pochissime e impari forze, puntare all'obiettivo cardine di tutto il
sistema: I FINANZIAMENTI. Quando otterremo prima il 10, poi il 20 e poi di più,
dei fondi per l'innovazione daremo il via ad una conversione del sistema e
probabilmente arriveremo al completo raggiungimento dell'obiettivo. Fino a che
resteremo divisi in etici o scientifici, (che poi l'unica posizione possibile,
secondo me, l'unica davvero etica e vincente è quella di etica&scienza
unite, mai sentito uno di scienza non mosso da motivazioni anche etiche), e tra
gli scientifici tra "o tutto o niente" e " un passo alla
volta" , bè..... fino a che.....sarà come regalare al nemico vittorie su
vittorie a tavolino perché non scendiamo in campo occupati a pizzicarci tra
noi, gli regaliamo tempo e naturalmente lo facciamo a spese delle povere vite
torturate degli animali.
Basta
protestare per chi protesta!
Non
posso dire: basta atti di forza, sarebbe come dire al mare offeso dalla
stupidità umana basta tsunami, però vorrei dire a chi protesta di pensare a
tutte le possibili conseguenze dei suoi gesti e di capire che la lotta
animalista contro la sperimentazione deve oggi diventare una battaglia anche
condivisa dalla gente “normale”, anche da chi non sa cos’è l’antispecismo, da
chi non è ancora nemmeno vegetariano ma sta istintivamente capendo che
vivisezionare non è accettabile, da chi scende in piazza per salvare i beagles ma è meno solerte per le cavie.
In
nome di chi parlano coloro che vedono la lotta contro la sperimentazione su
animali solo appannaggio di antispecisti vegani assoluti, di se stessi,
lasciando libertà di espressione a tutti? Del movimento animalista in toto o
dei poveri animali in gabbia?
Vogliamo
forse affermare che i primati, i cani e gatti, tutti gli altri animali si
rifiutano di essere “liberati” dalla tortura sei mesi prima dei fratelli
roditori e cavie? Siamo certi che il braccio di forza sia una scelta oculata?
Io
no!
Non
ne sono certa per niente.
Daniela Billiani
ottimo articolo Daniela!
RispondiEliminaRoberto grazie per la considerazione e lo spazio sul tuo blog, onorata.
RispondiEliminaTi conosco mascherina, sei perplesso, infatti mi dici; "mi sa di disfattismo però...." no, caro, non è questo. provo a spiegarmi meglio.
<<No Roberto, assolutamente. la mia è la classica esagerata solerzia della mamma che vede sempre un pò più lontano e pensa a troppo.... la mia preoccupazione è solo strategica: come ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo e senza danni!!! Ora, ci da tanto fastidio che i giovani studenti aspiranti ricercatori o già tali si siano mossi e difendano ( indottrinati) la loro (orrida) attività? potevamo fare a meno di pestargli i calli. tutto qui. Difendiamo il diritto di manifestare contro la sperimentazione animale, e sia. si protesti ora anche contro chi protesta perché noi abbiamo protestato spaccando qualcosa di loro....protesta sia e naturalmente sempre libera. [chi lo va a dire ai 1005 di non andare a urlagli insulti che non sta bene;-) ]...la mia preoccupazione era solo di carattere strategico. Io dico che sarebbe enormemente più ASTUTO soppesare le mosse e trovare il modo di pestare i calli senza che l'arbitro vedesse e desse rigore a loro. L'altro giorno vedevo una cosa a tennis, i due scendono a rete e uno dei due prende una palla al volo e la tira dritta dritta addosso all'altro, pieno stomaco a 1000 all'ora. IMPRENDIBILE.... punto. :-). ma si può dico io??? è sleale!!! si, mi fa il mio amico giocatore, ma basta chiedere scusa.... E infatti vedo il giocatore alzare la mano con una espressione costernata e contrita in viso..... in realtà rideva sotto i baffi. Non so se ora mi sono spiegata meglio. Il punto era valido, non è che l'arbitro l'ha dato a quello che ha preso la palla sul piloro :-)
ancora una cosa: le 4 fette. in realtà non è proprio questo che volevo dire....chiamo in causa un po' di insiemistica.
C sottoinsieme di A con di fronte D sottoinsieme di B. quindi non mandiamo i B a dialogare con i C. ecco fatto adesso il caos è perfetto ....