Fonte:
Infiltrato.it
Primo:
distrarre l’opinione pubblica con un kaos politico mai visto dal ’92 ad oggi.
Secondo: effettuare prelievi forzosi dai conti correnti degli italiani. O meglio, di quei cinque milioni che “detengono
depositi e giacenze bancarie superiori a euro 100.000.” Questa la tesi
dell’economista indipendente Eugenio Benetazzo, conosciuto alla stampa di
settore come il Nouriel Roubini italiano o lo Steve Jobs dei mercati
finanziari.Nonostante le smentite di Unicredit, quindi, qualcosa bolle in pentola. Ecco l’intervento integrale di
Benetazzo.
“Lasciate
perdere le fantasiose proiezioni politiche sul futuro del nostro paese, ormai
non ha neanche tanto senso. La pagheranno circa cinque milioni di italiani,
questa fase di instabilità e di mancanza di convergenza politica
nell'interesse del paese, con il Partito Democratico come principale
responsabile. Sono cinque milioni infatti i contribuenti italiani (intesi
come persone fisiche) che secondo le rilevazioni di Bankitalia detengono
depositi e giacenze bancarie a prima vista superiori a euro 100.000.
Lo
hanno fatto capire con grande disinvoltura persino le autorità sovranazionali
europee, l'Italia non è più di tanto a rischio per adesso, nonostante i suicidi
quotidiani e le chiusure sistematiche di piccole e medie imprese day by day. La prima manovra tampone, con grande presunzione,
istituita dal governo sarà l'istituzione di una sorta di imposta di solidarietà
su chi possiede disponibilità liquide superiori a centomila euro appunto.
Il
prelievo potrebbe essere anche di entità piuttosto contenuta (tra lo 0.5% e il
3%), mettendo il governo nelle condizioni di gestire le future contingenze
della spesa pubblica. In parallelo ci potrebbe stare anche un inasprimento
dell'attuale l'imposta di bollo (oggi allo 0.15%) facendola lievitare sino allo
0.50% del totale degli assets
finanziari complessivamente detenuti.
Di
sicuro a quel punto si introdurranno anche dei meccanismi di protezionismo e
blindatura delle attuali ricchezze del paese istituendo il divieto di espatrio
dei capitali al fine di preservare l'integrità e la tenuta del sistema bancario
italiano. Non che siano soluzioni tanto radicali e ortodosse, se fossi stato il
primo ministro italiano le avrei messe a regime ancora dallo scorso anno
piuttosto che inasprire la tassazione diretta sui patrimoni immobiliari.
Più
denaro esce in questo momento dall'Italia, più si accelera la velocità di
caduta dell'intera economia nazionale: anche se adesso molti lettori non
saranno d'accordo, in questo momento bisogna spingere per fare entrare più
capitali possibili, anche con discutibili benefici fiscali. La nostra fortuna è
rappresentata momentaneamente dagli ammortizzatori familiari privati,
costituiti dai risparmi dei nostri padri e nonni, che stanno preservando il welfare italiano al pari della Cassa Integrazione.
Tutti
e due sono comunque destinati a terminare: non dureranno ancora per molti anni.
Sfruttate pertanto questo momento di limbo politico se avete intenzione di
delocalizzare parte dei vostri risparmi per sfuggire dalla persecuzione fiscale
che ci attende: grosso modo avete un vantaggio di 6/8 settimane prima che
arrivi la purga e come ho detto non ci sarà più di tanto da fare, ma solo da
subire.
Il
governo attuale dovrà infatti abbozzare anche la nuova finanziaria e decidere
come trovare la copertura per altri 12/18 mesi di Cassa Integrazione, pena
fenomeni incontrollati di tensione e violenza sociale.
Purtroppo
anche l'Italia come l'Europa è completamente priva di un Cabinet Office ovvero di una cabina di regia o di un ponte di
comando. Il primo ministro (illuminato) dovrà inesorabilmente svegliare gli
italiani dal torpore fanciullesco e rivelare loro che per far respirare il
paese si dovranno tagliare o limitare l'erogazione di determinati servizi
(soprattutto sul fronte sanitario), aggredendo finalmente quei 250 miliardi di
spesa pubblica che non generano necessariamente welfare.
In
centinaia ogni giorno mi scrivete per sapere cosa accadrà se l'Italia verrà
ricommissariata, se l'euro è destinato a rompersi in due, se l'Unione Europea
ha i mesi contati, se è conveniente aprire un conto di deposito su una banca
svizzera, se è opportuno detenere oro fisico o se conviene investire in questo
o quel fondo di investimento a fronte dello scenario drammatico che stiamo
vivendo.
Personalmente
come analista e come operatore finanziario indipendente mi sono fatto un quadro
complessivo di cosa ci aspetta non solo in Italia, ma anche in Europa: la view non è per tutti e non è il caso di esternarla, la
maggior parte di chi legge è destinata a perdere comunque gran parte del
proprio denaro. Non starò a guardare e non intendo camminare come un cieco senza
bastone.
Al
momento in cui scrivo mi trovo negli uffici di una banca di gestione di
investimento a Londra in prossimità di Regent Street, in questi giorni
(aspettando il funerale di stato della Thatcher) stiamo dedicando molte energie
e risorse a definire tutti gli aspetti istituzionali ed operativi per il lancio
e la gestione di un fondo di investimento di diritto maltese a marchio Deltoro
Holding, che avrà come obiettivo principale la gestione della volatilità,
l'immunizzazione fiscale e patrimoniale, la sterilizzazione dei rischi
sistemici e la delocalizzazione degli assets detenuti in portafoglio.
Purtroppo
il progetto imprenditoriale proprio così come nacque Deltoro Holding non è rivolto a tutti ma solo ai followers in sintonia con la nostra mission aziendale. Invito anche voi a fare altrettanto,
organizzandovi per la creazione di soluzioni similari, purtroppo come italiani
possiamo fare affidamento solo sulle nostre capacità ed individualità, il
governo e lo Stato ci hanno abbandonato da anni. Un augurio di buona sorte
finanziaria a tutti i lettori del portale".
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