Ogni
volta che qualcuno partecipa ad una passeggiata da noi organizzata alla
ricerca di erbe selvatiche commestibili, in funzione dell’adozione di una
dieta vegetariana bioregionale, molti di questi partecipanti confessano,
parlando con me lungo il percorso, di essere mangiatori di carne, pur
sentendosi ecologisti, adducendo le più svariate motivazioni, dall’abitudine
al piacere del gusto, sino alla scusante che “uccidere un animale od una
pianta è la stessa cosa, poiché anche le piante sono vive..”.Questo è un
discorso ricorrente che viene fatto dai carnivori per giustificarsi nel
voler continuare a mangiar carne… Ed ancora una volta rispondendo ad una
lettera su questo tono, inviatami da un’amica, non ho potuto far a meno di
insistere sul fatto che non serve “uccidere” la pianta. Infatti se
pratichiamo solo la sfogliatura e non il taglio, come d’altronde fanno
tutti gli erbivori che brucano, la pianta può continuare il suo ciclo
vitale e produrre fiori e frutti e semi.
Inoltre
ripropongo l’altra argomentazione, quella ecologica, che dovrebbe
riportarci alla alimentazione consona alla nostra natura di animali
frugivori (come le scimmie antropomorfe, maiali, orsi, etc.) considerando
anche il fatto che l’eccessivo uso di carne, proveniente da allevamenti
industriali (e conseguente coltivazione intensiva di foraggio) comporta il
maggior tasso di inquinamento per il pianeta, molto di più della
produzione industriale ed energetica con sistemi non rinnovabili. Ciononostante
in tanti anni che son vegetariano ho sentito spesso rivolgermi la domanda,
quasi un’accusa: “se veramente vuoi rispettare la vita non dovresti
mangiare nemmeno i vegetali perché anch’essi sono dotati di vita..”.
Debbo
dirvi che questo tipo di obiezione mi ha sempre fatto sorridere perché
lascia trapelare il malcelato bisogno di auto-giustificarsi nella scelta
di voler continuare a mangiar carne. Eppure c’è del vero in quanto
affermano questi “difensori della vita”.
Anche
le piante al pari di uomini ed animali sono dotate di un sistema nervoso
primitivo. Recenti studi effettuati con appositi macchinari confermano
la presenza di “emozioni” quali: paura, desiderio e persino amore.
Insomma
la coscienza vegetale è a tutti gli effetti simile a quella animale da cui
si differenzia solo per l’intensità delle percezioni e reazioni, che nelle
piante sono più lente e meno evidenti. Da una ricerca compiuta dallo
scienziato indiano Jagadish Bose risulta che le piante rispondono a
stimoli di simpatia od antipatia nei loro confronti e di conseguenza la
loro vitalità e fruttificazione ne viene interessata. Un risultato dell’attenzione
amorevole rivolta alle piante è la maggiore produzione di getti e polloni
utilizzabili dall’uomo o dagli animali come cibo, purché l’assunzione
avvenga in forma di sfoltitura, essa stessa un aiuto alla vitalità della
pianta, in quanto rinforza la radice e incentiva la produzione di fiori e frutti
e semi.
La
pianta utilizza gli insetti, gli animali e l’uomo per la sua propagazione sessuale,
infatti è l’esperienza di ognuno di noi dopo aver mangiato un frutto
succoso provare rispetto verso il seme, magari in forma di desiderio di
piantarlo nella terra per vederlo rinascere o nel gettarlo verso terra con
gesto creativo. In verità è la natura stessa che rende appetitoso ed utile
il frutto e ispira chi se ne ciba a gettarlo lontano dal luogo originario,
succede tra l’altro con gli uccelli che inghiottono le ciliegie per poi
defecarne altrove i noccioli al volo….
Anche
l’uso di legumi e cereali non presuppone l’uccisione della pianta in
quanto tali semi maturano al termine del ciclo vitale e la loro
coltivazione per uso alimentare facilita il mantenimento in vita e
propagazione della pianta stessa, sono tutti “devices” di carattere sessuale
riproduttivo.
Un
modo per aiutare la diffusione delle specie prescelte.
Nella
dieta naturale è altamente raccomandato l’uso di crudità e traendo le
foglie dalla sfoltitura non comporta uccisione quindi la pianta non verrà danneggiata.
Ad esempio raccogliendo le cimette di ortica, questo fa sì che dalla
troncatura vengono emessi due nuovi getti, quindi l’ortica ci “guadagna”..
Le
erbe commestibili sono la stragrande maggioranza di quelle esistenti,
durante ogni nostra passeggiata erboristica, riconosciamo almeno un centinaio
di specie vegetali e solo alcune sono “velenose” (forse meglio
definirle tossiche o psicotrope come ad esempio: due tipi di cicuta e l’arbusto
del sambuco nano puzzolente). Basti pensare che Plinio menzionava oltre
mille vegetali
commestibili
fra quelli in uso nella cucina romana mentre oggi noi dal fruttivendolo ne
troviamo al massimo una trentina e perlopiù originari dalle Americhe
(patate, pomodori, melanzane, etc.).
Per
approfondire il discorso sulle piante commestibili e sui vari momenti di
maturazione dei frutti selvatici abbiamo deciso di organizzare una
passeggiata erboristica anche in occasione del prossimo incontro
collettivo ecologista, in modo da poter riconoscere ed apprezzare i
diversi vegetali stagionali che crescono spontaneamente.
L’appuntamento
è fissato per il 21 e 22 giugno 2014 a Montesilvano. Vedi programma.
sul discorso etico per la vita delle piante:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=DESf2dJDx1Y#t=2744
Grazie.
EliminaPeccato che è di un'ora e 49.
Troppo lungo per la pubblicazione.
si ma il link parte dal minuto del discorso etico...
EliminaComunque perchp non lasciare ai tuoi lettori la scelta di decidere se avere il tempo o no di guarldarlo pure tutto?
Tu non hai mai tempo di guardare nulla, ma non è detto che altri non ne abbiano la volontà di prenderselo...
Ammetto che hai ragione. Infatti, qualche volta ho fatto delle eccezioni, pubblicando video lunghi.
EliminaScusate, ma cosa significa "discorso etico"? Se l'etica fa riferimento alla morale, essa non è da considerarsi come prodotto del Super-Ego...?
RispondiEliminaPersonalmente non so risponderti.
EliminaPer due motivi. Non ho mai capito la differenza tra etica e morale.
Non so bene cosa sia il Super-Ego.
Beh, l'etica È la morale..."ethos" È "mos"...greco e latino... Però è Freud che lega il campo dell'etica al Super-Io, ovvero alla parte della razionalità e del rispetto delle regole comunemente accettate dalla società o da una parte di essa...
EliminaVedi che sapevi già la risposta!
EliminaE quindi?
Forse la Natura è davvero di per sé stessa dotata di un equilibrio etico vastissimo ed onnicomprensivo...dato che gli erbivori, in realtà, si limitano a defogliare le piante, ma non le uccidono...che ci sia davvero quella che gli esoteristi di tutti i tempi chiamavano Anima Mundi...?
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