sabato 11 dicembre 2021

Il fallimento, programmato, dei ristoratori


Testo di Anonimo

Triste verità. Un amico ristoratore mi telefona e mi fa: "Sai che è la terza settimana dove il sabato ho appena la metà delle prenotazioni e la domenica a pranzo nulla! Mai visto una cosa così".

Poi chiede, ma tu come mai non sei più venuta? Prima venivi più volte la settimana, ma stai poco bene?

Rispondo: al contrario, sto benissimo. Da quando c'è 'sto cazzo di Green pass, con alcuni amici, che anche tu conosci, ci stiamo riunendo tutti i fine settimana a casa dell'uno o dell'altro. Ognuno prepara la sua specialità e il vino scorre a fiumi, sembrano le cene di Trimalchione. Si mangia, si beve, si fuma, si parla, si canta e persino si balla, e non si paga nulla. Comprendo che per te è dura, con i dipendenti da pagare e tutte le altre spese, ma a questo avrebbe dovuto pensare prima chi ha voluto tutte queste limitazioni per i no green pass, sapendo che di norma le pecore non vanno mai al ristorante, salvo che morte.

Ciao e auguri per le feste....

11 commenti:

  1. Probabilmente il racconto è enfatizzato , se non inventato.
    Nell'ultimo mese ho fatto ancora di più vita asociale , pochi contatti se non coi famigliari e qualche vicino , ma fino a ottobre inoltrato le persone ( giovani per lo più ) non facevano che parlare di ristoranti , agriturismi , localini particolari , e si lamentavano che faticavano a trovare posto , nel weekend perlomeno , ma era così anche nel mondo precedente.
    C'è da dire che ancora si poteva stare all'aperto e non chiedevano pass , ora è diverso.
    Ma si sa , all'uomo , soprattutto al contemporaneo , manca la lungimiranza , si pensa ad adesso , si scorda cosa è successo ieri e non si guarda a domani.
    Questo atteggiamento va bene per un avventuriero , ma per chi ha un attività un minimo di programmazione e visione delle cose , tendenze , in base alle dinamiche e alle norme che cambiano in continuazione , ci vuole.
    A dire il vero negli ultimi anni c'è stato un proliferare di localini uno attaccato all'altro , un tempo c'erano delle regole , anche territoriali , da rispettare , non si potevano aprire due ristoranti a due metri di distanza uno dall'altro , e poi credo che anche sulle licenze ci sia stato lassismo , o meglio , da un lato vessavano con delle minchiate sulla sicurezza o accessori a norma e dall'altra potevi aver fatto il pittore fino al giorno prima ma se ti passava per la testa di dar da mangiare alla gente nessuno obiettava.
    Comunque ... sinceramente , non me ne frega un c , ormai a chi mi dice come si fa ad uscire da questa situazione rispondo che è troppo tardi , e troppo immodestamente aggiungo che se da fine Marzo 2020 tutti avessero fatto come me, a Pasqua dello stesso anno sarebbe finito tutto.

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    1. Citazione:

      "si pensa ad adesso , si scorda cosa è successo ieri e non si guarda a domani"



      Se non sbaglio, è quello che insegna il buddismo, ma anche una certa filosofia pragmatica occidentale.

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  2. Comunque sia, auguro ai ristoratori collaborazionisti di finire a chiedere l'elemosina.
    Nel caso dovessimo incontrarci, parlo a Roberto, ti porto a bere un buon rosso dove il GP non si chiede.
    Questi puzzoni che lo chiedono sono dei vili.
    Voglio vedervi sotto i ponti, all'angolo delle strade.

    Zenzero

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    1. Salve
      non auguro il male a nessuno, spesso torna al mittente, però, come fa notare il sempre lucido Bobo, questa è altre categorie mancano di lungimiranza e intelligenza ... mirano al "carpe Diem" tutto e subito senza programmazione, vissuto storico, conoscenza e, soprattutto, hanno la totale mancanza di saper leggere tra le righe degli eventi.
      Guardano sempre il dito
      saluti
      Piero

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    2. ed io aggiungo : se ante covid pagavo 13 euro circa pizza e birra media , ora mi e' costata 16/17 euro all' aperto ) alle mie richieste di spiegazioni il titolare ( conoscente da anni ) mi ha spiegato che dopo tante restrizioni devono rifarsi del mancato Guadagno passato . PRATICAMENTE PUR NON AVENDO FATTO PIZZE doveva guadagnare. Gli ho chiesto come mai io devo pagare le pizze che non ho mangiato prima . Non mi ha piu' spiegato nulla.
      Sono perfettamente d' accordo su chi ne indica l' incapacita' gestionale e la grande arroganza , condita egregiamente da avidita' a dismisura.

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    4. Citazione:

      "ti porto a bere un buon rosso dove il GP non si chiede"



      Grazie. Volentieri.


      Al momento, ho tre modi di procurarmi il vino:

      1) lo compro in bottiglia al Caffè Pablo in piazza Garibaldi a Codroipo, ovviamente entrando senza mascherina, ma hanno solo tre qualità di vino;

      2) anche presso l'enoteca di Via 4 Novembre entro senza mascherina e ho un'ampia scelta, ma costa caro;

      3) ordino la spesa on line presso il supermercato SuperOne di Viale Duodo, sempre a Codroipo, e vado a ritirare lo scatolone il giorno dopo, senza entrare perché la consegna avviene attraverso la porta a vetri.

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  3. L'inquietante caso della peste di Ginevra, su Altra Realtà blog. Pezzo del 10 dicembre...
    Saluti

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  4. Cit:

    "non auguro il male a nessuno, spesso torna al mittente".

    Questo è vero solo in un caso: che il mittente auguri del male ad un innocente.
    In casi come questo, invece, loro sono già colpevoli, e gli innocenti siamo noi, quindi il male lo stanno facendo loro, e come natura comanda, a LORO torna indietro.
    Certo, potevamo prima, fare le piazzate, ma siccome così non è stato, ora questo è il menù che ci han servito, di conseguenza, l'unica cosa da farsi è combattere con i soli strumenti rimasti.
    Ora non è più tempo di dire basta, ci vuole un basta con una desinenza diversa, metaforicamente parlando.

    Zenzero

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  5. Troppo benessere, troppo materialismo, assenza di semplicità.

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