Acqua cheta rompe i ponti

Leo Zagami, il famigerato massone che insulta gli italiani, invitandoli a lasciare l’Italia prima di ottobre, dice che il negro steso a terra e il poliziotto che per sette minuti gli ha tenuto il ginocchio sul collo, si conoscevano, avendo lavorato per 17 anni presso la stessa struttura, il primo all’interno, come guardia giurata e il secondo all’esterno, come poliziotto di pattuglia. Non vi fa venire il sospetto che si siano messi d’accordo e che qualcosa sia andato storto? E’ in atto una manovra da parte dei Democratici per affossare Trump, in vista delle prossime elezioni di novembre e lo fanno con la carta del razzismo, un evergreen, visto che con il coronavirus non ci sono riusciti. D’altra parte, poliziotti infiltrati che bruciano le stazioni di polizia, come lì avvenuto, o fanno altri danni, sono una modalità operativa poliziesca collaudata. I poliziotti infiltrati li abbiamo conosciuti a Genova nell’ormai lontano 2001. Lo scopo è creare caos sociale e dare la colpa agli avversari politici, a Genova si doveva dare la colpa ai pacifisti e al mondo della Sinistra (c’era il massone Berlusconi a capo del governo), mentre nel caso di Menneapolis è la Sinistra americana che vuole far cadere Trump. O almeno, che non venga più eletto. In quanto all’invito di Zagami di andarcene dall’Italia finché siamo in tempo, un mio affezionato e controverso utente lo ha già fatto, stabilendosi in Thailandia (beato lui!). Io non me ne andrò, anche se avrei una meta prediletta, il Madagascar, ma perché Zagami dice di scappare dall’Italia? Perché in ottobre entrerà nel vivo la dittatura: vaccini obbligatori, niente più contante, microchip per il controllo totale della popolazione. Se io sono un dissidente e già ora ho i miei problemi, aspetterò ottobre e, se del caso, mi procurerò un’arma unendomi alla Resistenza. Lo hanno voluto loro! Io per natura sono uno pacifico, ma...acqua cheta rompe i ponti.