Un paio d’anni fa andai a rendere omaggio a Don Carmelo, originario di Mineo, in Sicilia, e direttore del collegio Don Bosco a Tulear, in Madagascar. Fra le altre cose, gli chiesi un parere sul gran numero di pick–up dell’UNICEF, del WFP (programma mondiale per l’alimentazione) e di altri enti umanitari che vedevo circolare per le strade dell’isola.
Poiché mi ero dichiarato perplesso circa l’utilizzo dei fondi pubblici, che erano stati devoluti per l’infanzia abbandonata e per la popolazione indigente, mentre con estrema disinvoltura venivano invece utilizzati per l’acquisto e il mantenimento di grosse vetture, Don Carmelo mi confermò che era al corrente di tale andazzo, cha anche lui lo trovava scandaloso e che il 90% del denaro raccolto serviva per il mantenimento della struttura che gestiva la cosa.
Se si tratta di emanazioni delle Nazioni Unite, i soldi vengono forniti direttamente dai governi, senza sentire il parere dei cittadini, ma in altri casi, e forse non in alternativa ma in concomitanza, le stesse organizzazioni sedicenti umanitarie indicono campagne di raccolta fondi mediante i mass-media, invitando le persone ad essere generose.
Loro le chiamano campagne di sensibilizzazione.
Mettere in piedi una campagna di questo genere, servendosi di televisione, radio e giornali, oltre alla diffusione capillare di opuscoli pertinenti presso gli uffici postali, è già di per sé dispendioso e prevede l’uso di una cospicua parte di denaro. Lo zimbello principe, per far leva sui sentimenti della gente, sono i bambini, specie quelli malati, e vi sono particolari periodi dell’anno in cui le persone sono più propense a donare. Nel caso di Telethon, il Natale, quando nelle tasche dei cittadini c’è anche la tredicesima.
La Chiesa ultimamente batte il tasto dello stravolgimento dello spirito del Natale, dicendo che è diventata una festa pagana basata sul consumismo. A parte il fatto che il Natale è sempre stata una festa pagana, se in questi giorni ci sentiamo tutti più buoni è anche perché ce lo ha chiesto la Chiesa. Invece di puntare a formare una popolazione sinceramente impegnata a comportarsi decentemente con il prossimo tutto l’anno, la Chiesa ha voluto evidenziare certi periodi piuttosto che altri e, sentita o meno l’esigenza di essere più buoni, di fatto sta facendo un grosso favore a tutti coloro che chiedono denaro proprio in questo periodo.
Lo fanno sia i piccoli che i grandi, ma questi ultimi sono quelli che raccolgono il bottino più cospicuo. Non m’importa se l’ex tossicodipendente chiede soldi per la comunità di recupero che l’ha aiutato ad uscire dal tunnel, perché so che non mente. I soldi restano lì.
Ma dove vanno a finire i soldi di Telethon?
Quelli dell’UNICEF e del WFP vanno in gasolio per i grossi macchinoni che girano vuoti in Madagascar, come presumo anche nel resto dell’Africa, ma quelli di Telethon, che dovrebbero essere usati per lo studio delle malattie genetiche, forse vanno per un cinquanta percento per il mantenimento della struttura o per le altre forme di pubblicità e per il restante 50% per pagare gli stipendi ai ricercatori e per l’acquisto di cavie e macchinari.
Dico io che gli introiti vanno divisi a metà, perché non sono andato a vedere i bilanci dell’associazione, e non so neanche se sono pubblici, ma le percentuali potrebbero essere ancora peggiori. Nel senso che, come ipotizzava Don Carmelo, anche qui un 90 % va per l’organizzazione e un 10 % va per gli scopi per i quali i fondi sono stati raccolti.
Anche così, una bella sommetta va per favorire la carriera dei ricercatori, che possono pagarsi le pubblicazioni scientifiche e farsi conoscere nell’ambiente accademico. Il rimanente serve per acquistare strumenti e cavie. Sugli stipendi ai ricercatori non ci piove, perché un professionista è giusto che sia pagato, ma resta da vedere qual è la qualità delle ricerche che compie, perché se, in ossequio alle esigenze di Telethon, i ricercatori svolgono indagini sul sesso degli angeli, ovvero su quanti peli crescono sulla pancia di un macaco, allora si tratta di soldi buttati via e una bella inchiesta della magistratura non ci starebbe male.
Ovviamente, poiché per l’oste il vino è sicuramente buono, non saranno certo i ricercatori a dire che la loro opera è una perdita di tempo o a criticare i loro datori di lavoro. Se il cane non morde la mano che lo nutre, neanche il ricercatore sputa nel piatto dove mangia.
Anche sull’acquisto dei macchinari non si discute, perché ogni cosa ha un costo e qui stiamo parlando di strumenti sofisticati del valore di milioni di euro, ma una volta comprati, non dico comprati per sempre, ma dovrebbero funzionare per parecchi anni. Fino alla loro naturale, entropica obsolescenza. Le cavie, invece, vanno comprate continuamente, perché non sono fatte d’acciaio come le macchine e siccome il corpore vili degli anni d’università, come è stato loro insegnato a considerarle, viene usato come si usano i fazzoletti di carta, in un’ottica usa e getta, c’è qui un pozzo senza fondo che lascia scorrere fiumi di denaro.
E questo stillicidio di cavie torturate dà da lavorare agli allevamenti di cavie stesse, alle fabbriche che producono mangime e a quelle che costruiscono gabbie e altri mezzi di contenzione. Infine, dà da lavorare a migliaia di famiglie, il cosiddetto indotto. Si capisce perché, per tenere in piedi tutta questa ramificata struttura, oltre ai finanziamenti pubblici, c’è bisogno di raschiare il fondo del barile della solidarietà popolare, e siccome gli esseri umani sono gonzi per natura, il business funziona ancora alla grande, crisi o non crisi.
La gente, come disse il signor Barnum, quello del circo, è fatta per essere presa in giro dalla gente dello spettacolo. Lo diceva nell’Ottocento ma il meccanismo non è cambiato. Oggi, che sempre più persone si stanno rendendo conto di essere state prese in giro dalla casta dei politici, sono ancora pochi quelli che si accorgono che non solo i parlamentari prendono in giro istituzionalmente gli elettori, ma i giornali e le tivù fanno la stessa cosa con i loro utenti. Le multinazionali, che siano del farmaco, dell’agrobusiness o delle scarpe Nike, fanno la stessa medesima cosa: prendono in giro la gente, la ammaliano, la ipnotizzano e la circuiscono.
Il metodo è antico e bisogna rendere onore a chi ha inventato il sistema che nei secoli si è rivelato vincente. “Urbi et orbi, mandate tanti sordi”, dicono a Roma, dove più che in altri posti hanno avuto a che fare con la più grande macchina fabbrica soldi mai esistita, la Chiesa. Del resto, anche Santa Ildegarda aveva messo in guardia contro le macchinazioni del demonio: Satana è il principe della menzogna e la Chiesa ne è la sua organizzazione principale. Seguono, a ruota, governi, giornali, tivù, banche, enti governativi umanitari, ONG e, dulcis in fundo, Telethon. Senza dimenticarci dell’AIRC.
Tutti intenti a pascolare le loro galline dalle uova d’oro. Chi con galline vere e proprie, pasciute e fecondissime, chi con pollastre striminzite che di uova ne fanno una all’anno, ma tutti impegnati a imbrogliare l’ignaro passante, ammantati di pelli da pecora per nascondere il ripugnante corpaccio da lupo. Tutti, con sul muso la maschera della bontà e della solidarietà, per nascondere il brutto ceffo della cattiveria, del menefreghismo e dell’avidità.
Poi, se qualche irriverente dissidente cerca di togliere loro la maschera, saranno o gli specialisti stipendiati oppure gli stessi utenti cornuti e mazziati a prendere le difese della Matrix umanitaria. Vi saranno cavalli di battaglia da gettare nella mischia, soprattutto pregiudizi specisti. Vi saranno luoghi comuni da portare sul tappeto della discussione, o meglio del processo pubblico, con destinazione gogna, poiché il denaro è divino, chi è in grado di accaparrarselo è un abile prestigiatore e i sacri valori della società non possono essere messi in discussione da quattro gatti di antivivisezionisti.
Come osano costoro equipararsi al fior fiore di laureati in medicina e chirurgia? Come possono mettere sullo stesso piano quattro pulciose cavie con i nostri bambini malati di distrofia muscolare di Duchenne?
Quando gli fai capire che l’uso di modelli animali è fuorviante e pericoloso, perché nel migliore dei casi porta a risultati non predittivi e alla produzione di farmaci inefficaci e spesso anche mortali, si offendono come se gli si toccasse la loro religione, i loro idoli.
Quando gli fai notare che, dopo anni di suppliche e richieste cadute nel vuoto, enti governativi stanno prendendo in considerazione l’idea di vietare la vivisezione sulle scimmie, perché troppo imparentate con noi, e sui cani, perché troppo amici degli uomini, insistono a dire che anche un solo bambino malato di distrofia è più importante di un miliardo di cani e di scimmie. Un bel ragionamento da razzista del KKK, da dittatori assolutisti che non riconoscono diritti ai presunti sottoposti, un modo di ragionare da élite massonica che sta al vertice della piramide del potere. In cima l’uomo e che tutti gli altri esseri viventi vadano al diavolo!
Almeno, fino ad oggi questa era la mentalità dominante, nella società come anche nel mondo della ricerca, ma forse questa enorme diga posta a separare l’uomo dagli altri animali, si sta lentamente sgretolando, se si considera che chi pratica vivisezione può anche finire in carcere. Certo, non per aver torturato animali, sarebbe troppo bello, ma per non averlo fatto con tutti i crismi di legge.
Per tornare a Telethon, un vecchio proverbio recita: “Ladro piccolo non rubare che il ladro grande ti fa arrestare”. Arrivate ad una posizione incrollabile, strutture come quella che organizza la maratona della solidarietà, e altre minori specializzate nella raccolta fondi per le più svariate malattie (meglio se ci sono di mezzo i bambini), diventano intoccabili, poiché godono della copertura mediatica che le pone al di sopra di ogni sospetto.
Eppure, se la gente sapesse quanto criminale è l’attività di ricerca con uso di animali e quanti morti produce nelle corsie d’ospedale, ogni lampione di città avrebbe il suo pendaglio umano. Giustamente.
E invece, scalzacani come Vanna Marchi e altri piccoli pesci dell’illegalità, finiscono demonizzati e in carcere, mentre funzionari d’associazioni sedicenti umanitarie si pavoneggiano in tivù, si riempiono la bocca di buoni sentimenti e si fanno banditori della più grande truffa mai orchestrata, talmente enorme che nessuno è in grado di vederla.
Non che Vanna Marchi sia uno stinco di santo, ma se è stata processata e condannata lei, perché non vengono parimenti processati e condannati i fautori di Telethon e affini?
Fessi noi che ci lasciamo imbrogliare.
Verrebbe da mandare tutti al diavolo e dare ascolto a Padre Dante (che non è confratello di Don Carmelo): “lascia pur grattar dov’è la rogna!”.
Roberto ma questa vigilia non ti trasmete niente??? :-)))..dovresti renderti conto che telethlon & co. continuerano ad essitere,perchè la gente in occidente porta ancora il fardello mentale della compra delle "indulgenze"..questo è il vero motore,mica tutti pensano ai poveri e alle loro "rogne",oggi un vicino di casa che non mi caga mai,mi ha fatto gli....auguri !!!! son sicuro che era apena tornato da messa ed aveva il cuore piu buono,da domani fino al prossimo 25 non mi saluterà piu,ma per oggi ha fatto la buona azione,cosi chi fa queste eterne donazioni sara a posto con la coscenza ( e con dio)...ma mi chiedo ho 37 anni e da quando ho ricordo vedo i bimbi africani denutriti e mi ricordo le suore che ogni tanto venivano a scuola a raccontarci delle soferenze di questi e ci chiedevano qualche soldo,forse saltando la nostra merenda per "donarla"alla suora che poi la avrebbe portata al Africa...quanto ingenuità quando ne hai 7-8 anni,lo facevamo col cuore,e pensavamo che cosi avremmo risolto la fame in Africa,piu di 30 anni dopo mi ritrovo con la medesima situazione,e allora forse c'è qualcosa che non torna,ma i bimbi africani continuano ad essere usati come mostra della fame che colpisce quei paesi...
RispondiEliminaSempre quando avevo 7-8 anni ci fu la guerra de las Malvinas ( Falkland)e ogni giorno sempre in scuola,ci chiedevano di "donare" agli eroici soldatini argentini,del ciocolatto,o qualche soldino per la giusta causa...cosi cantando a squarcia gola "las Malvinas son argentinas ..."donavamo,e donavamo....il mio padre sgovava della mattina alla sera,e io donavo,era il periodo della cresima e io chiedevo spesso al catechista,ma dovè il bimbo Gesù che permete tanta soferenza? avevo 7-8 anni e ancora non capivo...e allora chiedevo ma trovavo sempre delle risposte evasive,come quelle che si trovano oggi quando si chiede dove vanno a finire il grosso delle donazione per il terzo mondo??? mica se perdera qualcosa stradafacendo vero?...
P.S: il Nicaragua pochi giorni fa ha riconosciuto per legge le medicine naturali !!!! un paese del "terzo mondo"con testa del "primo"questo è un paso in avanti per la eliminazione del uso animale come cavia!!!
Ciao!
Molto significativa la tua testimonianza, Martin. Grazie!
RispondiEliminaTi dirò che in Madagascar, dove sono stato spesso, non ho mai visto i famosi bambini con il ventre gonfio. Ho visto altre cose sbagliate, ma se vivono sulla costa, nei villaggi di pescatori, nessuno muore di fame e sono anche più felici di noi.
Quindi, anche l'immagine dei bambini che muoiono di fame in Africa, è strumentale e fa parte del business. Migliaia di persone in Occidente ci cascano. Anche questo è uno dei tanti inganni di cui è composta la nostra società.
Il Nicaragua ha avuto un passato di Sinistra e anche tanti oppositori morti ammazzati, ma ora forse si sta risollevando. Anche moralmente oltre che economicamente.
I latini americani sono un popolo....interessante.
Ciao.
Mi pare che don Carmelo sia un ottinista o un ingenuo: lo 0 per cento delle donazioni è destinato ai poveri, ai bisognosi, ai malati.
RispondiEliminaTelethon poi è una truffa ignobile: molti denari vengono "investiti" per creare nuove malattie sempre più micidiali.
Ogni anno rilancio su OKnotizie un articolo che scrissi tempo fa, "Telethont", sperando che qqualcuno si svegli e non doni più neanche un centesimo.
Intanto la povertà è ricchezza ed il denaro serve a rimpinguare quella casta di inetti furbastri avidi di soldi, al servizio di una cricca avida di sangue...
Ciao
Infatti, Zret, quando sono uscito dall'ufficio di Don Carmelo, un fuoristrada dei Salesiani mi è passato davanti e, pensando a quello che mi aveva appena detto il sacerdote, sono rimasto un po' perplesso. Anche la Chiesa, si sa, ha le mani in pasta, ma i missionari mi sono un po' più simpatici degli altri.
RispondiEliminaQuel poco di denaro che dovesse finire per gli scopi per cui è stato raccolto, sembra più un paravento e un pretesto per gettare fumo negli occhi della gente.
Quando negli uffici postali riesco a mettere la mani sui depliants pubblicitari di UNICEF, AIRC e compagnia bella, li faccio sempre sparire, cercando di non farmi notare.
Ciao e grazie.
P.S.
Anche tu niente convivialità forzate, come me, mi par di capire?!
Hai colto nel segno. Senza le malattie, l'indigenza e le sperequazioni, l'economia delle lacrime subirebbe un tracollo. Naturalmente anche l'industria bellica ha il suo ruolo nell'immane strage. Hai menzionato delle associazioni a delinquere cui aggiungerei il CICAP.
RispondiEliminaNiente salamelecchi natalizi.
Ciao
"Il business delle lacrime": un bel titolo per un eventuale prossimo articolo.
RispondiEliminaTi lascio la precedenza e il copyright, se vuoi.
Qualcuno una volta disse: "Senza il diavolo, la Chiesa sarebbe fallita da secoli!".
Più o meno è lo stesso meccanismo. Come bruciare un bosco per andare a spegnerlo come pompieri forestali.
Ciao
La raccolta di fondi per la beneficenza è come i preti, la politica, la vita, lo scioglipancia di Vanna Marchi.
RispondiEliminaMiracoli a pagamento!
La storia si ripete, ineffabile, consegnando il popolo ai suoi cinepanettoni.
Un mondo piena di pizzi e merletti, di principesse Sissi e di storie di Babbo Natale che fanno siogliere in lacrime il telespettatore che ama piangere e ridere tra una portata e l'altra.
Tra un ruttino ed una scorreggia è bello emozionarsi regalando un euro ai poveri, lavando la coscienza e liberandosi dal male.
In omnia secula seculorum. Amen.
Non dimentichiamo che anche Fichipedia ha cominciato a piatire per impetrare elemosine a destra e a manca. E' tutto un coro di lai, di penose implorazioni, di preci biascicate. Fichipedia è già finanziata dai servizi, ma la sacra fames auri non ha freni.
RispondiEliminaFreeanimals, forse scriverò qualcosa: il titolo "L'industria delle lacrime" non ha copyright.
Ciao
Gianni, le funzioni religiose hanno quel preciso scopo, da sempre: lavare e centrifugare i sensi di colpa, meglio se innaffiati da qualche donazione.
RispondiEliminaLe varie organizzazioni, quelle meglio organizzate come Telethon e quelle casalinghe come la Vanna nazionale, non fanno altro che imitare lo stesso meccanismo. Solo che il sistema sanziona i dilettanti e osanna i professionisti.
Graffiante e simpatico come sempre, il tuo intervento.
Grazie.
Zret, ti dirò che anch'io in questi giorni ho incaricato un'amica animalista di raccogliere soldi per il mio avvocato, che mi difende da anni senza quasi aver mai avuto una lira da me.
Ho chiesto a questa amica di fare una colletta affinché l'avvocato possa almeno rientrare con le spese vive di cancelleria e bolli.
L'avrei fatto anche se non c'era Natale di mezzo e meno male che c'è una persona disposta a farlo, perché io non avrei avuto il coraggio.
Ti lascio la precedenza per l'articolo, dato che è stata un'idea tua.
Sarebbe un tema originale, credo.
Ciao e grazie.
Per fortuna che hai un avvocato disponibile.
RispondiEliminaAgnese dice nei Promessi sposi: "C'è sempre giustizia per i poveri", intendendo che la legge è draconiana ed inflessibile con chi non è tra i potenti e prepotenti.
Ho già vergato l'articolo, ma sentito libero di rivisitare il titolo.
Ciao
Dico io che gli introiti vanno divisi a metà, perché non sono andato a vedere i bilanci dell’associazione, e non so neanche se sono pubblici, ma le percentuali potrebbero essere ancora peggiori. Nel senso che, come ipotizzava Don Carmelo, anche qui un 90 % va per l’organizzazione e un 10 % va per gli scopi per i quali i fondi sono stati raccolti.
RispondiEliminaFreeanimals, informati: http://www.telethon.it/chi-siamo/bilancio e qui http://tinyurl.com/d88ylfm da pag. 58 potrai leggere come vengono utilizzati i fondi di Telethon.
Altro che percentuali date così, tanto per dare aria alla bocca.
Buon anno.
Grazie Tigre!
RispondiEliminaA pag. 61 del link da te segnalatomi trovo:
"Nel 2010-2011 Telethon ha destinato il 77,4%
degli impieghi a favore delle attività istituzionali e
in particolare 33.150.637 per i progetti di ricerca
scientifica e 4.187.877 Euro per altri impieghi
istituzionali riferiti alle attività della Commissione
Medico-Scientifica, dell’ufficio scientifico, della
gestione dei fondi di ricerca e per le attività di
sensibilizzazione e informazione scientifico-
istituzionale. Il restante 22,6% delle spese totali
dell’anno è stato impiegato per le attività di
raccolta fondi (8.070.356 Euro) e del
funzionamento della struttura (2.819.413)".
Dunque, 33 milioni di euro in due anni per comprare cavie e macchinari sono una bella sommetta.
La questione essenziale è che gli animali vengono fatti soffrire per futili motivi, ovvero per arricchire i soliti noti.
Già questo è oltremodo immorale e anche una sola cavia sarebbe di troppo.
Quante se ne possono comprare con 33 milioni?
Grazie per la visita.
Senti, Freeanimals, non prendere in giro me e la mia intelligenza e quella di tante altre persone: dove sta scritto che 33 milioni di euro in due anni per comprare cavie e macchinari ?
RispondiEliminaRinnovo gli auguri di buon anno, e aggiungo quelli di buone cure.
Tigre, vai a pagina 61 del link che mi hai mandato:
RispondiEliminahttp://tinyurl.com/d88ylfm
Io non ho fatto altro che copiare e incollare; non ho aggiunto né tolto niente.
Ma sto cominciando ad avere il sospetto che tu sia uno di quelli che mirano a litigare, piuttosto che a discutere.
O sbaglio?
Ma se ho letto male, dimmelo tu quanti soldi ha incamerato Telethon dal 2010 al 2011.
Grazie.
Sbagli. Ripeto la domanda: dove sta scritto che Telethon ha speso 33 milioni per comprare cavie e macchinari?
RispondiEliminaPrego.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrazie Nata-libera!
RispondiEliminaMa sarà un po' difficile che Tigre della Malora ti senta.
E' proprio vero che tigri e leoni non vanno d'accordo!
:-)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNata-Libera, ma tu hai mai sentito parlare dei...."debunkers"?
RispondiEliminaLa parola significa disinformatori. Ve ne sono di dilettanti e di professionisti.
I dilettanti credono a quello che dicono e qualche volta sono in buonafede, mentre i professionisti pagati sanno di dire idiozie ma lo fanno lo stesso e quindi sono in malafede.
Ce ne sono tantissimi sul web, di entrambi i tipi.
Piano piano imparerai a riconoscerli anche tu.
Ciao
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaOgni tanto faccio commenti su questo interessantissimo sito:
RispondiEliminahttp://www.tankerenemy.com/
....che da anni è preso di mira dai debunkers perché affronta scomode verità.
Qualcuno di loro viene a trovarmi sul mio blog e commenta.
La maggior parte di loro è gentile, anche se la pensiamo diversamente, ma Tigre della Malora è uno di quelli che pensano di sapere tutto e trattano gli interlocutori come ignoranti. E' ancora più strafottente di Michele Z. che hai conosciuto sul Gazzettino.
E' buona norma, comunque, trattare tutti con rispetto.
Per litigare c'è sempre tempo.
Ciao e grazie per le tue assidue letture.