Fonte: Il Gazzettino
Pordenone -
Cinquantadue anni da compiere, vestiti curati anche se non all’ultima
moda, ha perso il lavoro
due anni fa e da allora, nonostante colloqui e decine di telefonate,
non ha più avuto l’occasione di rimettersi in gioco. Giovanna è
una di quelle persone, di ogni età e sesso, che si trovano la
mattina presto o subito dopo la chiusura, vicino al supermercato
Pam di viale Grigoletti, in quella sorta di deposito all’aperto
dove vengono lasciati, in attesa di essere smaltiti, i cibi
scaduti. «Non sono povera - sottolinea dopo aver abbandonato
l’iniziale diffidenza -, intendo dire che non muoio di fame. Ho
qualche risparmio, ma con quello che prendo, circa seicento euro il
mese, devo pagare il mutuo
di 350 euro e mangiare».
Giovanna mostra il cellulare, un vecchio Nokia che le serve «solo
per telefonate urgenti. Giornali e cinema sono un lusso che non mi
posso più permettere, ma guardo la tv e vado in biblioteca». Delle
sue visite serali al Pam non ne parla volentieri; ma la sua non è
vergogna,
forse una sorta di pudore. «Perchè no? - risponde aggressiva -.
Magari ci trovo frutta o verdura che ancora si possono utilizzare.
Non ci vedo nulla di male. Tra qualche anno l’appartamento sarà
mio e allora non dovrò più pagare quei 350 euro mensili».
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