mercoledì 9 settembre 2015

Anche questo è l'effetto della crisi



Pordenone - Cinquantadue anni da compiere, vestiti curati anche se non all’ultima moda, ha perso il lavoro due anni fa e da allora, nonostante colloqui e decine di telefonate, non ha più avuto l’occasione di rimettersi in gioco. Giovanna è una di quelle persone, di ogni età e sesso, che si trovano la mattina presto o subito dopo la chiusura, vicino al supermercato Pam di viale Grigoletti, in quella sorta di deposito all’aperto dove vengono lasciati, in attesa di essere smaltiti, i cibi scaduti. «Non sono povera - sottolinea dopo aver abbandonato l’iniziale diffidenza -, intendo dire che non muoio di fame. Ho qualche risparmio, ma con quello che prendo, circa seicento euro il mese, devo pagare il mutuo di 350 euro e mangiare». Giovanna mostra il cellulare, un vecchio Nokia che le serve «solo per telefonate urgenti. Giornali e cinema sono un lusso che non mi posso più permettere, ma guardo la tv e vado in biblioteca». Delle sue visite serali al Pam non ne parla volentieri; ma la sua non è vergogna, forse una sorta di pudore. «Perchè no? - risponde aggressiva -. Magari ci trovo frutta o verdura che ancora si possono utilizzare. Non ci vedo nulla di male. Tra qualche anno l’appartamento sarà mio e allora non dovrò più pagare quei 350 euro mensili».

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