venerdì 9 ottobre 2015

Gli occhi di uno psicopatico


Fonte: All4Animals

Punizione durissima e meritata inferta a un aguzzino di animali nello Stato americano del Nevada: l’uomo è stato condannato a 28 anni di prigione. Se si comporterà bene, potrà chiedere la libertà vigilata tra non meno di undici anni. Il crimine di cui l’imputato, il 25enne Jason Brown, è stato accusato è particolarmente cruento e ha scioccato non solo la comunità in cui è avvenuto, ma anche lo stesso giudice che ha dovuto emettere la sentenza, lo scorso 1 ottobre. 


Il giorno del verdetto, l’aguzzino è stato condotto in tribunale con mani e piedi incatenati e un giubbino antiproiettile a causa delle molte minacce ricevute. L’uomo si era definito “non giudicabile” per i suoi crimini perché sotto l’effetto di alcol e droghe nel momento in cui li aveva commessi. Nella fattispecie, Brown ha torturato, ucciso, smembrato e decapitato diversi cani, almeno sette. Il giudice Elliot Sattler ha chiesto e ottenuto di vedere i filmati che l’imputato aveva girato di se stesso mentre torturava i cani. È apparso molto turbato e scosso dalle immagini, che ha successivamente paragonato, in termini di brutalità, a “pornografia infantile”: “Sfortunatamente, in questo lavoro sei costretto a vedere immagini di violenza su vittime innocenti. In molti casi, i bambini sono costretti a subire crimini terrificanti. E così, mentre guardavo il video del suo caso”, ha detto il giudice all’imputato, “pensavo che si tratta di una cosa molto simile a quelle”. Jason Brown, già in carcere da 15 mesi per questi crimini, era un consumatore abituale di droghe e alcol e si è impossessato ripetutamente di cani in adozione per poi portarli con sé in una stanza di motel, torturarli, ucciderli e smembrarli senza alcuna ragione tranne il proprio divertimento personale. Le forze dell’ordine che hanno proceduto all’arresto dell’imputato hanno testimoniato che nella stanza di motel di Brown sono stati ritrovati diversi collari, ciotole e trasportini. 

Nel bagno, poi, gli agenti hanno scoperto “il corpo di un animale, dalle sembianze di un piccolo cane. C’erano una testa e una coda mozzata. Dal corpo del cane era stata prelevata della carne all’altezza della coscia. Nel frigorifero c’erano teste di animali, di cani di piccola taglia, zampe, e un secchio contenente le loro pelli”. Brown ha ripetutamente asserito di non ricordare nulla dei crimini commessi, ma il giudice non gli ha creduto – soprattutto in virtù delle testimonianze delle persone che, ingenuamente, gli avevano dato in adozione i cani, e che parlavano di un giovane ben vestito, educato e perfettamente in grado di intendere e di volere. Poco prima dell’emissione della sentenza, l’imputato ha chiesto di parlare al giudice: “Non voglio tornare al punto in cui faccio ancora del male. Sono stanco del modo in cui vivevo e stufo delle cose che ho fatto”. Il giudice Sattler lo ha ascoltato, ma la visione delle immagini e la lettura dell’analisi dell’esperto di psicopatologia forense lo hanno spinto ad emettere una sentenza di condanna di 4 anni per ciascuno dei sette cani uccisi, per un totale di 28 anni di prigione. Il giudice ha motivato la sua decisione parlando della pericolosità sociale dell’aguzzino.

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