mercoledì 28 ottobre 2015

Dieci anni per battezzare un nuovo lemure


Fonte: Pikaia

Primate Conservation ha recentemente pubblicato la scoperta di una nuova specie di lemure nano, ritrovata da Runhua Lei del Henry Doorly Zoo and Aquarium di Omaha e il suo gruppo di ricercatori nel nord del Montagne d’Ambre National Park, in Madagascar. L'animale è noto anche alle zone limitrofe, quali la città di Joffreville, a nord-ovest del fiume Irodo, nell'area settentrionale del Madagascar. Già nel 2005, questa specie era stata identificata nelle aree intorno al Parco Nazionale e, grazie a ricerche approfondite sul campo, a febbraio 2015 è stato possibile battezzarla con il nome di Cheirogaleus andysabini. Il parco nazionale, che già è noto per ospitare numerose piante selvatiche e animali endemici, si arricchisce quindi di una nuova specie. Cheirogaleus andysabini prende il suo nome da Andy Sabin, uomo d'affari di New York e filantropo. Il Dottor Lei ha raccontato che questa nuova specie è stata battezzata così in onore degli importanti progetti di Sabin per la conservazione delle specie. 




I lemuri trovati dal gruppo di ricercatori misurano circa 16-18 cm di lunghezza, con una coda lunga anche 27-30 cm. I colori di questa specie sono bruno-rossastro con un lato bianco, e gli occhi sono contornati di uno strato di pelliccia nero-marrone.
Il nuovo lemure nano va ad aggiungersi alle varie specie di scimmie note alla scienza. Tra le più recenti scoperte, ricordiamo quella del primate brasiliano Callicebus miltoni, e quella del macaco del Tibet, Macaca leucogenys o macaco dalle guance bianche, già inserita tra quelle a rischio, nonché del lesula (Cercopithecus lomianensis) nella Repubblica Democratica del Congo. Purtroppo più del 90% di tutte le specie di lemuri sono a rischio di estinzione. Sicuramente, secondo il gruppo di ricercatori, la vicinanza del Parco Nazionale alla città di Joffreville potrebbe favorire il contatto tra questi animali e l'uomo. Le minacce più grandi sono la possibilità di deforestazione, le pratiche di caccia, i lavori agricoli e le estrazioni di carbone. Tuttavia, secondo la Lista Rossa IUCN, il database informativo sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il pianeta, lo stato di rischio della nuova specie resta attualmente ancora sconosciuto.
 

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