lunedì 21 gennaio 2019

Il Duce non era un buffone!


Testo di Alessandro Mezzano (mail)

Ogni volta che la televisione trasmette immagini del Duce, lo ritrae in atteggiamenti che francamente ci appaiono gigioneschi, retorici e addirittura caricaturali. Effettivamente, con il metro di valutazione odierno, questi atteggiamenti sono esagerati ed innaturali, ma la superficialità o la malafede degli autori di quei servizi non sa o non vuole tenere conto né del contesto, né del periodo storico di circa 95 anni fa e lo scopo di queste presentazioni è solamente quello denigratorio per sminuire e ridicolizzare l’immagine di un grande uomo che ha saputo annichilire la sinistra imbelle ed ha ricevuto il consenso quasi unanime della gente.


Era quella un’epoca in cui la retorica e l’esibizionismo delle immagini nei discorsi politici era di moda, come si desume dai filmati d’epoca dei comizi di ogni colore dei principali rappresentanti politici come Lenin, Stalin, Hitler e molti altri, ma il vero motivo degli applausi al Duce era  soprattutto motivato dai fatti e cioè da quelle riforme che costituiscono ancora oggi la base dello stato sociale e che avevano catturato l’attenzione ed il consenso della quasi totalità degli italiani, come nemmeno i più accaniti antifascisti osano contestare. Ed è proprio in base a quel consenso generale che si può affermare che Mussolini aveva visto giusto e che quegli atteggiamenti, oggi considerati gigioneschi, erano non solo giustificati, ma intelligentemente usati per un risultato politico. Il popolo allora voleva vedere certi atteggiamenti istrioneschi ed il darglieli fu una mossa intelligente per averne il consenso che perȯ non ci sarebbe stato se oltre alla forma, la politica del Duce non avesse avuto anche la sostanza. Il non capire il contesto e le motivazioni contingenti di quegli atteggiamenti ed il limitarsi a presentarle senza comprenderne le ragioni profonde è un limite o una malignità  di coloro che lo fanno e dimostra la malafede, l’ignoranza e la stupidità che anima l’antifascismo militante quando non l’indifferenza a prendere per i fondelli i propri interlocutori per raggiungere i loro scopi.

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