martedì 22 gennaio 2019

Il miracolo italiano, distrutto dai francesi e dagli altri invidiosi



Quando avevamo una classe dirigente sovranista. Nel 1959 il Financial Times assegnò l’Oscar delle monete alla lira. La ragione? Era la moneta più stabile del mondo e l’unità di conto adottata dall’economia allora più florida del mondo. Il prossimo che vi dice che non potremmo camminare sulle nostre gambe e torneremo ad essere “l’Italietta della liretta” invitatelo a studiare un po’ di storia. Quattordici anni dopo la fine della guerra eravamo i primi al mondo per crescita economica e rivendicavamo con spavalderia il nostro ruolo di regia del Mediterraneo. Enrico Mattei chiudeva accordi con i paesi del Nordafrica e del Medioriente per assicurarci il controllo dei pozzi petroliferi più produttivi e promuovendo contratti vantaggiosi per i paesi target che incentivarono l’emancipazione del terzo mondo emergente e l’affrancamento dal colonialismo residuo. Cinema, moda, architettura, design, meccanica, tecnologia: il mondo intero restava affascinato osservando il miracolo italiano, che produceva eccellenze in ogni espressione delle abilità umane. Eravamo un modello unico e irripetibile di sviluppo socioeconomico e la nostra classe dirigente lavorava per affermare l’interesse nazionale sopra ogni cosa.

(Editoriale del 17/01/2019 di Gianluca Baldini)

1 commento:

  1. èh, me lo ricordo bene quel periodo!
    e gli impieghi statali rendevano la metà di quelli privati.
    e mi ricordo le favolose barzellette sui carabbinieri.
    e poi vennero le brigate rosse e gli stipendi furono triplicati.
    e cominciarono a stampare BTP che il bobbolo allora risparmiatore comprava.
    e allora incrementarono la stampa dei btp vendendoli all'estero.
    e così fu che per evitare il botto nel 2000 fummo buttati nell'euro.
    e con l'euro il reddito fisso nell'arco di 3 anni dimezzò il potere d'acquisto.
    e invece i caporioni per legge raddoppiarono le loro prebende.
    e i mortidifame che potevano dovettero raddoppiarsi pure loro le prebende, aumentando tangenti e pizzi.
    e per tutti l'antri ce fu er precariato.
    e arringraziamo er fato che siamo nell'euro perché ormai che se so magnato tutto, l'inflazione è a zero e possiamo mangiarci la mezza mela a pranzo e a cena.
    e per questo che i caporioni scalpitano e vorrebbero cambià di nuovo moneta, pe' potesse raddoppià ancora le prebende e lasciacce un quarto de mela invece della mezza.
    e vedrete che prima o poi er bobbolo abboccherà, magari con un referendum, perché er bobbolo nun ha memoria e ben lo sanno i suoi degni caporioni, tutti artisti nell'arte oratoria

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