Chi uccide animali è un assassino, senza se e senza ma

Testo di Andrea Sperelli

La realtà va sbattuta in faccia. Una veloce riflessione dopo essermi imbattuto per caso in un post - il cui contenuto approvo - e relativi commenti pro e contro. Circa la questione "comunicazione" e relative strategie da attuare affinché passi un determinato messaggio a chi non ha ancora aperto gli occhi sull'immane massacro perpetrato a danno degli animali a livello planetario, credo non ci debbano essere mezze misure né spazio per apologie di teorie "riduzioniste". 

Partire da un pensiero "debole" quando parliamo della realtà dello sfruttamento degli animali, con la loro retrocessione da esseri senzienti a semplici prodotti o a "mezzi per" - perché questo stiamo facendo ogni qualvolta scomodiamo argomenti indiretti portando l'argomento sui lidi del salutismo, dei regimi dietetici, dell'ambientalismo, o mettendo l'accento sull'esigenza di un "minor consumo" di carne - non fa altro che banalizzare la questione e ridurla a problema di serie B; motivo per cui l'esigenza di una soluzione viene percepita come un qualcosa da poter rimandare ad un futuro più o meno lontano (nel migliore dei casi). Che poi dall'altra parte - intendo di chi ci ascolta - il tutto venga concepito proprio in tal senso, questo è un altro discorso. Ma da parte nostra, è obbligo morale dire le cose così come stanno. E le cose così come stanno non possono essere presentate con una narrazione edulcorata del problema.