Le proteste di piazza, sollazzo dei dittatori

Testo di Ise

Lo sciopero dal lavoro e la protesta pacifica di piazza sono strumenti della preistoria democratica, ed ora viviamo nell'era post-democratica, quindi non so a che pro continuare la (ennesima) pantomima. Siamo sotto ricatto perche' siamo totalmente ricattabili. La forza di contrattazione per eventuali compromessi, scambi, o patti sociali con lo Stato e' uguale a zero: il nostro lavoro non serve piu', ne' la nostra salute, men che meno la prole. Vogliamo continuare a dipendere pateticamente, psicologicamente e materialmente da questo Stato e dalla sua finzione di giustizia e protezione, quando neanche abbiamo piu' nulla con cui controbilanciare i suoi "premurosi servizi". Non per niente il loro prezzo si sta alzando: chiedono sacrifici umani e sacrificio della nostra umanità. 

Poi non capisco come ci si possa permettere, tra le tante possibili, proprio l'idea di un auto-embargo contro un governo criminale globale in vena di depopulation tramite emergenze, tra cui decrescita e scarsita' previste. Ha bloccato il paese per due anni, e lo "minacci" di bloccare il paese? Non sarà autogol? Leggevo alcuni esultare perché le merci erano bloccate, augurarsi che il blocco durasse all'infinito ecc. Ma lo scopo non era eliminare il pass? Se continua cosi' si rischia che gli stessi poi corrano a farsi il pass per avere la razione statale mentre tutto e' bloccato. Sono un poco esterrefatta dall'incoscienza, ma potrei sbagliare, non vivo in Italia e non ho il polso della situazione reale. Forse era meglio bloccare la scuola, essere solidali con gli insegnanti, almeno si salvavano i ragazzi dalla propaganda anti-italiana e dalle future malattie mentali annunciate da Speranza. 

Leggevo che si pensava così di attirare l'attenzione internazionale contro Draghi... Dunque non solo ancora si crede che vi siano governi che si oppongono alla dittatura digitale globale, ma si crede pure che bloccando i porti di smercio dei loro prodotti, ottieni il loro supporto sul fatto che non vuoi vaccinarti...Lo so che solo in Italia impongono il pass per lavorare, ma ovunque i vaccini sono subdolamente imposti: la propaganda governativa, i datori di lavoro che li richiedono, o la rete sociale che fa pressione.

Quelle che in Italia si chiamano proteste, in Asia ad esempio si chiamerebbero passeggiate in piazza, allietate da musica, danze, chiacchiere, qualche rissa, ma niente di irreparabile. A Pechino, se vai a protestare contro il regime, devi mettere in conto che potresti non tornare mai più a casa, come chi suo malgrado si trova nei paraggi. Con questo non dico che quello italiano non sia un regime, ma che quelle non sono proteste col fine di danneggiare o anche solo scalfire un regime. Questo perché, come detto sopra, si insiste a usare i metodi democratici contro qualcosa che democratico non è. Tempo fa osservavo il video di una protesta in Francia con delle ragazze prese in danze tribali davanti ai poliziotti schierati. Ci mancava solo la musichetta di Jerusalema e si sarebbero messi a ballare insieme.