mercoledì 12 giugno 2024

Mandando le donne a lavorare, gli ebrei hanno potuto tassarle


Testo di Zenzero

Il termine femminismo è già sbagliato di suo, in quanto sembra che sia stato fatto tutto ciò che è accaduto solo ed esclusivamente per le donne. Le ricadute dei diritti ottenuti dalle donne hanno avuto come oggetto anche i maschi nel bene e nel male, come accade sempre quando ci sono dei cambiamenti. Prima di tutto, il lavoro: Roberto ha scritto in merito alla sua vicenda che sua moglie ha rotto il matrimonio per andare a lavorare, scrivendo che in sostanza, il femminismo ha detto che il lavoro sia un DOVERE. No, è un DIRITTO. Ma analizziamo il contesto: dopo il boom economico, le famiglie hanno cominciato a vivere in modo sicuramente più dispendioso di prima, sono nati i primi supermercati, hanno cominciato ad entrare nelle case molti elettrodomestici che prima non c'erano. A ciò si è aggiunto che la gente, a torto o a ragione, ha iniziato ad assaporare un modello di vita che per noi era solo roba da classi agiate: uscite serali, non il cinema sotto casa, ma serate fuori sede, cene, spostamenti vari, sono aumentate le automobili, insomma è cambiato tutto, E tutto questo costava. Un secondo stipendio era insomma una cosa scontata, una famiglia, a meno che non fosse di un professionista ben pagato o un imprenditore, con un solo reddito non poteva farcela. Le donne, se sono andate a lavorare, hanno in fondo contribuito portando più soldi, il che non ha certo potuto che fare comodo. Vorrei ricordare che in realtà alcune donne lavoravano già molto prima del boom, ma i lavori erano per lo più nel settore operaio o impiegatizio, con paghe basse, specie nel primo settore.



Dunque, il lavoro si è reso alla fine necessario per sostenere le spese che cominciavano a diventare consistenti. Non confondiamo quindi quello che è stato un normale e naturale evolversi, con l'impronta politicizzata che è sopravvenuta dopo, con manovre fatte nei palazzi del potere, dati in mano a chi le donne le ha in realtà USATE per scardinare un modello sociale che, secondo i potenti, doveva sparire. Come al solito, c'è chi approfitta di qualcosa per suo tornaconto. Il parallelismo può essere fatto oggi con il GREEN: un mondo più pulito e più sano fa comodo a tutti, l'ambientalismo sarebbe nobile, ma in realtà viene snobilitato proprio dalle manine che agiscono nell'ombra, che ora come allora, con la scusa di fare del bene, stanno usando persone che hanno sani propositi, per scardinare il modello attuale. Molti ci cascano, adoperati come piede di porco. Negli anni 70 si instaurò poi una estremizzazione del femminismo, in forma odiosa, che alle donne, paradosso (paradosso per noi ma non per le manine segrete), ha fatto del male, portandole a diventare fantocci del potere.



Un femminismo, parola per me odiosa, che in realtà ha messo le donne non contro gli uomini, ma contro le donne stesse. Quando delle donne si permettono di dire ad altre donne "ma come, tu non lavori? Allora sei un'arretrata", è inaccettabile, e questo accade ancora oggi, quando una donna sceglie di fare la casalinga, perché magari ha la fortuna di avere un marito/compagno che ha uno stipendio decoroso, (e a lui sta bene che lei non lavori). Ne ho sentite anche io di donne altezzose a fare dei pistolotti, se non anche battute poco carine nei confronti di altre donne che non sono andate a lavorare. Tirando le somme, non si confonda quindi quello che è un diritto con un dovere, e non si confonda il femminismo operato dall'alto con le giuste richieste di equità sociale richieste dalle donne. Non si faccia il gioco dei maledetti manovratori, sono abilissimi nell'usare come pedine le persone!

32 commenti:

  1. << Tirando le somme, non si confonda quindi quello che è un diritto con un dovere. >>

    Ben detto. E' una differenza fondamentale e vale per quasi tutte le regole sociali.

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    1. Dei diritti accetto solo quelli naturali, alla vita, alla libertà e alla non sofferenza. Esattamente ciò che chiedo per gli animali.

      Dei doveri, non accetto nulla, nessuno, anche se a volte mi sorge nell'anima il cosiddetto senso del dovere, una cosa che mi ha sempre portato guai.

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  2. "Dei diritti accetto solo quelli naturali, alla vita, alla libertà e alla non sofferenza"

    Qua entriamo in un campo diverso, possiamo stare ore o giorni a discettare se il lavoro sia o meno una forma di schiavitù, quella è altra materia di discussione.
    Se nel diritto alla libertà una persona desidera lavorare, quel diritto le spetta (se VUOLE lavorare e lo ritiene un atto di libertà).
    Zenzero

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    1. Oggi ho lavorato come autista: ho caricato su una persona simpatica e l'ho portata all'ospedale di Latisana. Durante il viaggio di andata e anche quello di ritorno abbiamo riso e scherzato e alla fine mi ha anche dato €30! Magari i miei clienti fossero sempre di questo genere.
      Freeanimals

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  3. È tutto relativo.
    L' errore è focalizzarsi sugli ultimi fatti e non avere una visione ampia.
    Nella società agricola del primo mezzo secolo scorso c' erano dei ruoli ben definiti e tutto funzionava secondo i criteri del periodo.
    C' erano le corti , dove vivevano famiglie patriarcali di anche oltre 30 membri , gli uomini nei campi , le donne ad occuparsi del " focolare" , il posto in cui vive la famiglia.
    Qualcuna andava anche ad aiutare gli uomini
    ( parlo per racconti familiari , in emilia ).

    La corte era un " piccolo stato organizzato " , nessuno era solo , non c ' era bisogno dello psicologo , del wedding planner , del personal shopper , di amazon , della raccolta differenziata , dell' amministratore di condominio , e di tutto il superfluo creato dal modernismo schizofrenico.

    In quei tempi le donne lavoravano molto più che adesso , i figli erano numerosi , ma c' erano quelle dedicate alla loro cura , stessa cosa per gli anziani , niente badanti o case di riposo , in questa microsocieta' erano accuditi e tenuti molto più in considerazione di adesso.

    Quindi , secondo me , la domanda da farsi è : cosa è il progresso , come si misura , quali parametri tenere in considerazione per definire una società equilibrata e " inclusiva " ma non nel senso che vogliono farci passare ora.

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    1. La tua descrizione mi ha fatto venire in mente il film L'albero degli zoccoli.

      I contadini vivevano nelle corti, erano come una grande famiglia, ma quando il padrone dei casolari ha mandato via uno di loro, colpevole di aver tagliato un albero, nessuno ha potuto aiutarlo.

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    2. Perlomeno non hanno fatto la spia.
      Adesso la farebbero.

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    3. Già, basta vedere le dichiarazioni di Alessandro Gasmann all'epoca del Covid.

      I detenuti, per i quali chi fa la spia viene chiamato "infame", hanno più moralità dell'attore italiano, figlio d'arte.

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  4. Gli ebrei tout court, sono una etnia medio orientale, sostanzialmente una manica di scansafatiche abituati a campare sulle spalle delle donne. Più paura che mera speculazione finanziaria, a mio avviso. Ti faccio lavorare, mansioni subalterne, mi rendi, non rompi, torni a casa e devi pure fare i servizi, come dicono a Napoli. Non lo fanno solo gli ebrei, peraltro.

    Non essendo più maschilista, né tampoco femminista, devo riconoscere la superiorità femminile in termini di tenacia, serietà abilità manuale ed intellettuale. Non ce la facciamo, sfigati Giasoni sempre alla ricerca del vello "d'oro"... Il nemico va messo ai ceppi, in catene, se
    si vuol mantenere lo status quo .

    Nascere donna è una disgrazia doppia.

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    1. Citazione:

      "Nascere donna è una disgrazia doppia"



      Nascere mucca, maiale, pecora, gallina, ecc. è una disgrazia tripla, quadrupla, quintupla...

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  5. Io penso che già fare due categorie, maschilismo e femminismo, sia l'origine di molti mali, prima di tutto sia donne che uomini sono persone, e questo dovrebbe essere il principio base.
    Tutto il resto è venuto dopo.
    Zenzero

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    1. gli uomini e le donne sono complementari alla loro esistenza. il volersi misurare , comporta il prevaricarsi per per dimostrare qualcosa di assurdo.

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    2. Citazione:

      "prima di tutto sia donne che uomini sono persone, e questo dovrebbe essere il principio base"



      Prima di tutto, sia umani che animali sono persone, e questo dovrebbe essere il principio base!

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  6. Non si parla di animali, però, in questo caso.
    Zenzero

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    1. Perché, noi non siamo animali?

      E gli animali non sono persone?

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    2. Noi siamo animali urbanizzati, gli animali non sono persone perché sono meglio.
      Zenzero

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    3. Scusa se ti contraddico, ma gli animali non sono né meglio né peggio di noi.

      Jules Michelet, storico francese, disse: "Gli animali, che oscuro mistero!"

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    4. "E gli animali non sono persone?"

      Questa domanda francamente mi sorprende. Il mio gatto e il cane sarebbero persone? Che definizione dài di persona? La mia non è una domanda maliziosa. Io la definirei semplicemente come essere senziente, magari pure raziocinante, della specie homo sapiens. Non avremo un'anima immortale, come vaneggiano i credenti, ma siamo pure diversi dalle altre specie e dotati di un cervellino che ci permette grandi cose, come l'esplorazione dello spazio. Ovviamente rispetto e amo gli animali (ma non le zecche, le zanzare, i serpenti e i coccodrilli), ma non siamo parenti, per lo meno non parenti stretti, anche se discendiamo tutti da una cellula o microorganismo formatisi miliardi di anni fa.

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    5. Questa è l'ultima barriera per abbattere l'antropocentrismo: riconoscere che anche gli animali, sul piano giuridico, sono persone come noi, passando così ad una visione biocentrica della vita, anziché continuare a mettere l'uomo al centro dell'universo, come auspicano le religioni giudaico-cristiane.


      Quando ci si siede a tavola per mangiare, e nel piatto figura della carne, dovremmo chiederci non COSA stiamo mangiando, ma CHI stiamo mangiando.

      Si è già visto che ogni cane e ogni gatto ha la sua specifica personalità. La stessa cosa succede con gli altri animali, ma se la gente non ha questa consapevolezza è perché passa molto tempo con cani e gatti, arrivando ad accorgersi delle loro diverse personalità, ma non passa del tempo con maiali, polli, vitelli, ecc. altrimenti se ne accorgerebbe.

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  7. Concordo con il commento di anonimo delle 18.15,
    dovrebbe essere così, la complementarietà e non la subordinazione, ma questo dovrebbe valere generalmente.
    Zenzero

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    1. Citazione dell'Anonimo:

      "il volersi misurare , comporta il prevaricarsi"



      Temo che questa impronta venga fornita in giovane età dalla scuola pubblica, dove prevale la competizione piuttosto che la cooperazione.

      Almeno, ai miei tempi, di quand'ero insegnante, era così, anche se c'erano già delle maestre che cercavano di invertire la rotta, ma lo stampo ottocentesco è difficile da sostituire.

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    2. Inutile credere che un giorno ci sarà la cooperazione e un completo equilibrio, non sarà mai così, fa parte del dna dei viventi, TUTTI, nemmeno gli animali sfuggono alla competizione, solo che in loro è mossa da questioni di sopravvivenza, negli umani invece è mossa spesso da invidia, gelosia, desiderio di accaparrarsi denaro, prestigio, gloria, una posizione sociale di spicco e molte volte il solo gusto di primeggiare.
      L'evoluzione ci ha reso molto più inclini alla divisione che all'unione....l'unione ci fa comodo solo per raggiungere uno scopo, una volta ottenuto, (avuta la grazia) gabbato lo santo.
      Zenzero

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    3. Vero quello che dici.

      Siccome la norma è la competizione, per un parcheggio, per esempio, io che sono Bastian Contrario vado in controtendenza e cerco di essere sempre gentile con tutti.


      ...ma non con i parcheggi!

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    4. Un grazie a Zenzero, che sulla 'maledizione' della supremazia la pensa esattamente come me (ci ho fatto anche dei post).
      E un bravo a Free che cerca di primeggiare in... gentilezza.

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    5. Ti nominerò "Padre spirituale" del blog.

      :-)

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    6. Si viene qua e si afferma il proprio pensiero......
      penso sia o dovrebbe essere lo spirito del blog..:)

      Vorrei sapere, piccola deviazione dall'argomento, come si fa a mettere le faccine , intendo quelle con l'immagine, io al massimo so fare lo smile con le parentesi.
      In alcuni blog ci sono già inseriti gli emoticon nelle opzioni, ma qua non ci sono.
      Non che le faccine siano indispensabili, ma a volte servono per comunicare qualcosina di più!
      Grazie.
      Zenzero

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    7. @ Free
      Troppo onore...

      @ Zenzero
      In effetti le faccine piacerebbero anche a me, ma temo che sia molto difficile (sul mio blog non ci sono mai riuscito).

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    8. Tu, Zenzero, è inutile che metti le faccine, ché tanto resti sempre la stessa...cagacazzi di sempre!

      Aspetta, che qui è meglio se metto una faccina sorridente, sennò mi...sbrani!

      :-)

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    9. CAGACAZZI ..ma non era bandito il parlar in maniera rude? :)
      Così mi dai il placet per farlo anche io....
      Lo sai che noi genovesi siamo piccanti......non le mandiamo a dire per telegramma o col piccione, sarà per quello che Dante odiava, oltre ai pisani, i genovesi.....
      Zenzero

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    10. ...e faceva bene!
      Sapevo che non me l'avresti fatta passare!

      Ti rispondo come il marchese del Grillo: "Io so' io, voi nun siete un c...

      Freeanimals

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    11. Ah ah , giusto, anche io avrei risposto così!
      Bravo.
      Zenzero

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  8. I frociani(spartani) di Leonida erano si complementari, come Achille e Patroclo, Eurialo e Niso, le Amazzoni e via discorrendo.... Mica bisogna esser affetti da frociaggine per esser ragazzi o ragazze in gamba? Mah!

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