giovedì 25 aprile 2024

Sono aerei per lo più civili e volano a due diverse altezze

Ecco perché a volte l’aereo che emette scie chimiche si vede bene a occhio nudo, e altre volte è così alto che non lo si vede per niente: perché ci sono nubi basse, che vengono inseminate con ioduro d’argento, Escherichia coli e, ultimamente, anche da grafene. E queste sono le scie chimiche propriamente dette. E poi ci sono aerei che volano a 7 Km d’altezza, o anche a 8, e sono quelli che fanno il “cloud seeding”. E questi sono responsabili delle alluvioni e delle forti grandinate, a differenza di quelli che volano bassi e che asciugano l’atmosfera. Così che non ci sarebbe bisogno di inseminare le nuvole ad alta quota, se contemporaneamente non si procedesse ad asciugare l’aria ai bassi livelli. Le alluvioni recenti verificatesi a Dubai sarebbero state quindi generate, se non ho capito male, da aerei che volavano ad alta quota. I quali aerei, nella generalità dei casi, sono militari in piccola parte, e civili nella gran parte. Tanto è vero che su Iran, Iraq e Ucraina, non ci sono scie chimiche perché i loro cieli sono interdetti ai voli commerciali, per motivi di embargo. E per rimarcare come Israele ci voglia bene, lo dico ironicamente, il CNR, su finanziamenti governativi, già negli Anni Sessanta fece i primi esperimenti (l’alluvione di Firenze fu la prova che qualcosa gli andò storto) in collaborazione con aziende israeliane. Lo stato di Israele infatti, essendosi appropriato di territori per lo più desertici, dovette studiare il modo per rendere fertili quelle terre, cosa che riuscì così bene, con i Kibbuz, da far gridare al miracolo tutti noi italiani e gli occidentali in genere. Rosario Marcianò, diventato negli anni il maggior esperto di scie chimiche, rispetto a come lo conobbi qualche anno addietro, ci offre qui una sintesi dello stato delle cose. Molti dubbi si dissolvono, come nuvole inseminate, quando si guardano i suoi video.


Il 25 aprile si festeggiano gli usurai ebrei


Testo di Flo

Il 25 aprile 1945, il presidente USA Truman in un discorso alle Nazioni Unite a San Francisco, parlando dell'Italia disse che doveva sottostare alle regole dell’alta finanza. Il 25 aprile onoriamo, senza saperlo, i gruppi finanziari che eterodirigono l'Italia.

Il nemico reale (le lumache) e il nemico ipotetico (la UE)


Nero Solari: Infatti, tra poco impediranno anche quello.



Me: E' anche una questione di opportunità. Fino a due anni fa abitavo in appartamento. Ora che vivo in una casa di campagna faccio i miei esperimenti agricoli. Il problema più grosso è che devo combattere contro le lumache, che non mi lasciano neanche una foglia.

Nero Solari: Vaschette basse piene di birra, ne sono golose e annegano, prova ...

Me: Sono un non-violento, non uccido nessuno di proposito ma, preso dalla disperazione per la sistematica distruzione delle piantine d'insalata, sono andato al circolo agrario e ho comprato questo, usato poi solo un paio di notti, inutilmente.

In sarcofago veritas


Fonte: Curiosità

Il vino più antico conosciuto: bottiglia di vino dell'antica Roma trovata nella tomba di un nobile romano del IV secolo d.C. in Germania. La bottiglia è stata scoperta durante uno scavo all'interno della tomba di un nobile romano del IV secolo d.C. La tomba conteneva due sarcofagi, uno contenente il corpo di un uomo e l'altro di una donna. Si pensa che l'uomo fosse un legionario romano e il vino fosse una provvista per il suo viaggio celeste. Delle sei bottiglie nel sarcofago della donna e dei dieci vasi nel sarcofago dell’uomo, solo uno conteneva ancora un liquido. C'è un liquido trasparente nel terzo inferiore e una miscela simile alla colofonia sopra. Sebbene abbia perso il contenuto di etanolo, l'analisi è coerente con il fatto che almeno una parte del liquido fosse vino. Il vino, probabilmente prodotto nella stessa regione, era mescolato con erbe aromatiche. La conservazione del vino è attribuita alla grande quantità di olio d'oliva denso, aggiunto alla bottiglia per sigillare il vino dall'aria, insieme a un sigillo di cera calda.

Il mondo non è in bianco e nero


Il 25 aprile di 39 anni fa, io e Diego Collini, che un cancro al cervello si è portato via a 48 anni, andammo a volantinare alla celebrazione della Resistenza, in occasione della sagra di San Marco a Iutizzo. Da poco avevamo creato la Lista Verde per le comunali, dove Diego fu anche eletto, ma non fummo accolti bene. Percepivo l’ostilità dei presenti, tutti anziani, alcuni con gli stendardi dell’ANPI. Anche senza leggere il testo, scritto per altro in modo difficilmente leggibile, il bambino che trascina un cannone con la canna annodata, avrebbe dovuto far capire che si trattava di un messaggio pacifista, ma temo che i presenti ci abbiano presi per fascisti, come se il mondo fosse in bianco e nero: o fascisti o partigiani! Stemmo poco, anche perché nessuno voleva prendere i nostri volantini, per cui a un certo punto ci siamo chiesti: che ci stiamo a fare qui? La nostra era un’iniziativa politica, poiché dopo qualche giorno ci sarebbero state le elezioni comunali, e noi volevamo farci conoscere. Volevamo dire, con quella ma anche con altre iniziative, che nelle urne ci saremmo stati anche noi. Le Liste Verdi, in Italia, in quel periodo, rappresentarono la maggiore se non l’unica novità politica. Ricordo che un grosso esponente della Democrazia Cristiana locale, Alfeo Mizzau, disse che votare per i Verdi sarebbe stato un voto perso, perché noi eravamo un movimento senza radici nel territorio. Rimanemmo infatti a livelli minimi, nelle preferenze, così al parlamento come negli enti locali. Poi, una volta entrato come consigliere comunale, anche Diego si stufò per la perdita di tempo delle sedute comunali e, se non ricordo male, lasciò il posto ad Umberto Alberini, che figurava nella nostra lista dei candidati. Cinque anni dopo, le tematiche Verdi furono fagocitate dalla Sinistra, anche a Codroipo, Diego morì e io presi la strada dell’illegalità, diventando leader di A.L.F. e dando ascolto a Lou Reed, quando cantava “cammina sul lato selvaggio”. Dispiace, a distanza di quasi quarant’anni, che i “partigiani” dell’epoca ci abbiano presi per fascisti, cadendo in un plateale e manicheistico equivoco.


mercoledì 24 aprile 2024

Insetti mimetici coerenti anche nella deposizione delle uova

All’epoca delle grandi esplorazioni, intorno al Settecento e anni seguenti, ci sono stati esploratori europei che viaggiavano in terre lontane, per scopi principalmente commerciali, ma anche di dominio politico. Quando arrivavano in estremo oriente, nei resoconti che mandavano in patria, Portogallo, Olanda e via discorrendo, riportavano tutte le meraviglie che avevano trovato, per esempio che in certe foreste, le foglie, quando cadono al suolo, si mettono a camminare. Un vero prodigio! Una magia! Non sapendo nulla di scienze naturali, non potevano sapere che in realtà si trattava di Fillidi, facenti parte dell’ordine dei Fasmidi, lo stesso a cui appartiene la famiglia dei bacillidi. I primi si mimetizzano assumendo l’espetto di foglia, i secondi di rametto. E’ di questi che voglio parlare. Gli insetti stecco, di cui abbiamo due specie anche in Italia, sono conosciuti da molto tempo e sono stati a lungo studiati dagli scienziati per le loro prodigiose capacità di rigenerazione, la quale non è una loro prerogativa, ma anche delle lucertole, come tutti sanno, limitatamente alla coda, e pure di certi anfibi urodeli, come l’Axolotl. I cinque che mi sono stati dati li ho trovati su Subito.it, nella rubrica “regalasi animali”. Tre di questi cinque stanno crescendo a vista d’occhio, anche se io non li vedo mai mangiare, in quanto notturni. Se vanno avanti così, fra poco deporranno uova fertili, benché siano tutte femmine. Una delle loro strane caratteristiche è che dal centro Italia in su si riproducono per partenogenesi, perché sono tutte femmine, mentre nel Meridione si trovano sia maschi che femmine e quindi hanno una riproduzione anfigonica. Se i miei dovessero deporre le uova, abbandonandole sul terreno, dovrò anch’io mettere un annuncio: “Regalasi uova che sembrano semi di canapa”.


La paura degli animali macellati resta nella carne


Testo di Omraam Mikhaël Aïvanhov

Avete mai pensato a cosa sentono gli animali nei macelli? Sono sensibili, a volte molto più dell’uomo. Quale paura, che spavento e che rivolta li agitano e li turbano! Percepiscono ciò che li aspetta! Non possono esprimerlo ma le loro ghiandole reagiscono, secernendo ed emettendo degli umori carichi del loro odio e della loro angoscia: è un vero e proprio veleno che immettono prima nel loro sangue e poi in tutte le cellule del loro corpo. I Maestri conoscono quel veleno e gli scienziati lo scopriranno presto. Ogni discepolo deve osservarsi per diventare cosciente di ciò che accade in lui a seconda di quel che mangia, beve e respira. Quel veleno, che è il risultato della paura, non può essere neutralizzato o eliminato dalla carne né con la cottura, né con il lavaggio; si diffonde ed agisce nell’organismo dell’uomo.

martedì 23 aprile 2024

Parassiti di nome e di fatto


National Geographic Wild Planet: Questo è il parassita chiamato Cymothoa exigua. Questo piccolo incanto riesce a penetrare attraverso le branchie di un pesce, succhia letteralmente il sangue dalla lingua del pesce per poi mangiarlo e sostituirlo. Ora, ogni volta che il pesce mangia, porta via una porzione del cibo.

Claudia Ursini: Parassiti: quelli che campano a scapito degli altri di espedienti, finte pensioni di invalidità e che depauperano la società fino a farla collassare. Il pesce che ospita il parassita è destinato ad una lenta morte.

Me: Il parassita per antonomasia è lo Stato, così abile da passare inosservato alla maggioranza delle sue vittime, cioè noi.


Innamorarsi di Telemaco


pier luigi pinna: Odissea con Bekim Fehmiu e Irene Papas. Anno 1968.

Franco: Magnifica produzione televisiva sulla vita di Ulisse e l'Odissea. A distanza di parecchi anni è ancora uno sceneggiato insuperabile.

Salvatore: E' inutile che provino coi remake: non mi convinceranno mai a cambiare idea.

Rosanna Goglia: Una greca e un bosniaco di cultura turca e, suppongo, di religione musulmana. Altri tempi….

Annarita: L'ho adorato, anche se avevo solo sette anni.

Maurizio Michielis: Nausicaa interpretata dalla splendida Barbara Bach.

Giorgio: Due attori perfetti per la parte. Così me li sono sempre immaginati. Gli americani ci avrebbero messo Brad Pitt e Jennifer Lawrence.

Novembre: Molto bella. Non ne persi nemmeno una e, ovviamente, ero cotta di Telemaco.

Alzate gli occhi al cielo!


Testo di Antonella Manassero

Mentre i nostri occhi sono spesso fissi su uno schermo, nel cielo sopra di noi si sta scrivendo una storia diversa – una storia reale e potente. L'immagine che vedete è più di una semplice illustrazione; è la rappresentazione di una tecnologia che lavora in silenzio: la geoingegneria e il cloud seeding. Sì, l'inseminazione delle nuvole è una realtà che plasma il nostro cielo da anni, oggi più che mai. È una pratica nascosta alla vista comune e con pochi controlli, le cui implicazioni e risultati non sono sempre trasparenti. Cosa significa? Significa che mentre noi scorriamo indaffarati tra le pagine dei social, nel mondo reale esistono interventi che cambiano il corso della natura senza che ne siamo pienamente consapevoli. Spegni per un momento il dispositivo, alza lo sguardo e inizia a interrogarti. È tempo di osservare, di domandare, di cercare la verità. Perché è solamente alzando gli occhi che iniziamo a vedere quello che conta davvero.

L’urlo di Zenzh


Zenzero: La natura mi piace sempre meno, ogni anno che passa, infatti io sostengo sempre che, tolto l'uomo (che sarebbe già gran cosa), non è che andrebbe benissimo lo stesso. In natura si può morire anche senza l'uomo di mezzo (malattie, un fulmine, un predatore, mancanza di cibo, etc). I viventi sono progettati per soffrire, in generale...fanculo anche alla natura.

Me: I poeti c’erano arrivati da tempo. “Il male di vivere” (Eugenio Montale). “Dentro covile o cuna è funesto a chi nasce il dì natale” (Giacomo Leopardi). Se dessimo ascolto a Marco Aurelio, quando spiegava che la pace e la serenità si acquistano nel momento in cui si accetta la realtà per quello che è – ma non lo diceva solo lui – avremmo risolto il problema. Ma invece, siccome siamo ribelli per natura, in virtù del nostro innato senso della giustizia, e con la complicità dell’empatia, ci ribelliamo a questo planetario stato di cose, e ne soffriamo. Io a volte penso al dolore degli animali, ma anche a quello degli uomini, e lo immagino moltiplicato all’infinito. Infiniti mondi, tutti dominati dalle spietate leggi della natura. Infiniti pianeti dove regna l’arbitrio e la sopraffazione, e resto interdetto, basito, allibito e ammutolito. Per usare una metafora di Guido Ceronetti, il nostro sdegno, la nostra ribellione, è come gridare in sogno. Apriamo la bocca, ci sforziamo di emettere un suono, un urlo, ma non esce niente. Non si sente niente. Siamo ininfluenti su tutto. Siamo un alito di vento che ben presto si perde nella tempesta.

Il mio gemello spirituale


Testo di Alessandro Vettorato

Ho mosso i primi passi su questo bizzarro pianeta nel millennio scorso. Sopravvivo, incredibilmente, a inquinamento, tempeste mediatiche, politici corrotti e malasanità scolastica. Vegetariano per anni, ho poi intuito dolorosamente che lo sfruttamento animale è la più antica forma di oppressione istituzionalizzata ed apre i battenti a tutte le altre (sessismo, omofobia, razzismo). Sono così diventato vegano. Scegliendo di non contribuire alla sofferenza di alcun essere senziente. Vivere in simbiosi con la Natura ed eticamente, questo è il mio unico credo: di conseguenza, rifiuto categoricamente qualsiasi perversione (dittatura) religiosa. Sono maestro elementare e adoro ogni tipo di Arte. Ho scritto quattro libri, ma ho ancora troppo da dire e chissà quanti ne scriverò ancora. L'Arte e la lotta sono sorelle, e la libertà è un canto che non avrà mai fine.
Ora e per sempre GO VEGAN!

lunedì 22 aprile 2024

Il cancro è un fungo, diceva Simoncini!


Fonte: Le Streghe di FENIX

Gli zombie esistono. Quello che vi sto per raccontare non è la sceneggiatura di un film di fantascienza, ma è quanto esiste in natura. Stai vedendo un fungo parassita che cresce su una cavalletta. Esistono diverse specie di funghi parassiti che sfruttano il corpo di insetti, come cavallette e formiche. Uno di questi funghi è l'Ophiocordyceps unilateralis. Quando un insetto viene infettato da un fungo, questo cresce all'interno del suo corpo e alla fine prende il sopravvento del suo comportamento. Il fungo manipola il comportamento dell'insetto, facendolo salire fino ad un punto alto, come un albero, dove alla fine muore. Dopo la morte dell'insetto, il fungo continua a crescere e a produrre spore, che possono poi infettare altri insetti. Man mano che il fungo cresce, può produrre lunghi e sottili steli che sporgono dal corpo dell'insetto. Questi steli possono contenere le strutture riproduttive del fungo, comprese le capsule che producono spore che possono rilasciare migliaia di spore nell'ambiente circostante.

Automobilisti senza coscienza


Non si salva nessuno! Stavolta è toccato a una gallinella d’acqua, allontanatasi di pochi metri dalla roggia dove stava nidificando. L’ho trovata e raccolta stamattina nello stesso comune dove ho trovato e raccolto il capriolo, che tanta sfortuna mi ha portato. Basaldella è una frazione di Campoformido come ce ne sono tante, in Friuli, ma se si verificano tanti incidenti con animali è perché è una zona molto industrializzata, e la mattina e la sera c’è un via vai continuo di macchine. Ad un esame superficiale, mi è sembrato un maschio. Per cui è possibile che si sia allontanato fin sull’asfalto per cercare cibo per la femmina in cova sul nido, anche se di primo acchito ho pensato che, in questa stagione, se si trova un adulto morto, può essere che anche i pulcini siano condannati a morire, sulla falsariga della poesia pascoliana “Tornava una rondine al nido”. Poi, ho pensato che i rallidi, famiglia a cui appartiene la gallinella d’acqua, insieme alla più famosa folaga, hanno prole precoce, per cui, anche se i due genitori dovessero venire a mancare, i nidiacei hanno molte probabilità di salvarsi. Se avessi ancora la fototrappola, che mi è stata rubata, avrei usato la gallinella come esca ma invece, avendola portata a casa, come avevo fatto con il capriolo, ho voluto vedere la reazione dei miei due cani. Entrambi erano interessati, ma Petra solo come curiosità, mentre Pablo come se intuisse che era...roba da mangiare. La presenza delle piume deve averlo reso indeciso sul da farsi, anche se il suo istinto di predatore gli diceva di azzannare comunque. Alla fine, anche lui ha desistito. Approfittando delle nostre quasi quotidiane passeggiate in natura, ho deposto la gallinella d’acqua in mezzo alla vegetazione, sulle rive del fiume Stella. Non riuscendo, per mancanza di tempo, e anche di attrezzatura fotografica, a fotografare questi elusivi uccelli, al momento devo accontentarmi di vederli morti, ma quando muoiono, sotto le ruote delle automobili, muore con loro anche la magia della natura selvaggia. 


domenica 21 aprile 2024

L'amore tra uomo e cane ha radici antiche


Fonte: Zampa nel cuore Italia - Sezione Nord - Est

Avete mai sentito parlare di Ulisse? Sapevate che nell’Odissea c’è una delle scene d’amore più belle e commoventi di tutta la letteratura? E no, non sto parlando di Penelope! So che oggi va di moda dire che Omero è il capostipite della «mascolinità tossica», eppure quest’autore ci ha lasciato una delle scene d’amore più commoventi mai scritte! Vedete, la storia di Ulisse è una storia di viaggi, di avventure, ma soprattutto la storia di un uomo che desidera una cosa sopra tutte: tornare a casa! E finalmente, dopo vent’anni, Ulisse torna nella sua amata Itaca. Questo è uno dei momenti più intensi di tutta l’Odissea: Ulisse vede la sua città, vede suo figlio Telemaco che ormai è diventato un uomo. E in quell’istante lo assale un moto di nostalgia, perché si accorge di quanto il tempo sia volato. Ulisse però si traveste da mendicante per non farsi riconoscere dai Proci, che avevano usurpato il suo trono. E cosa accade? Che nessuno lo riconosce! Non lo riconosce suo figlio, non lo riconosce sua moglie, non lo riconosce la sua gente! Tutti vedono soltanto i suoi abiti laceri, i suoi capelli incolti e lo scambiano per un «vecchio mendicante». Soltanto uno, tra tutta la gente di Itaca, lo riconosce: Argo, il suo cane. Vedete, per un cane puoi essere un principe, un re o un mendicante, un cane ti ama a prescindere. Ad Argo non gli importa nulla dell’aspetto di Ulisse, non si cura di cosa indossa, di come appare, gli basta sentire la sua voce per riconoscerlo! E subito dopo muore. Ecco, io mi ricordo che quando lessi questa scena per la prima volta mi commossi. Argo aveva conservato il suo ultimo respiro per Ulisse. E sì, un’epoca di relazioni usa e getta, vi diranno che in fondo non c’è nulla di così straordinario in questa scena. Perché cose come l’amicizia, la lealtà e l’amore che sopravvive alla lontananza sono incomprensibili in una società che ha fatto dell’assenza dei legami una moda. Ecco perché in un mondo tanto cinico, nichilista, narcisista, come quello di oggi vi auguro di avere qualcuno che vi ami non per ciò che siete, ma per chi siete, e che vi guardi negli occhi con la stessa dedizione che Argo ha avuto per Ulisse. (Dal web)

Da quando in qua l'empatia è una cosa disdicevole?


Nicola Bressi: Di ritorno da una riunione con WWF FVG e Bat World Italy per tutela stagni e pipistrelli. Associazioni oggi pragmatiche, scientifiche, senza i radicalismi ideologici che tanto male ci fanno. Purtroppo, molto volontariato preferisce invece le demagogie.

Brunella Modularis: "Associazioni oggi pragmatiche, scientifiche, senza i radicalismi ideologici", condivido le sue parole al 100%, anzi, di più.

Me: ...radicalismi ideologici...demagogie. Spero di aver capito male, ma c'è un modo di dire che forse qui si attaglia: "Dare il remo in testa a chi sta remando sulla stessa barca". Chi ha orecchio per intendere, intenda!

Brunella Modularis: A volte dubito che si tratti della stessa barca: l'ambientalismo è declinato in troppi modi. C'è la versione più scientifica in cui mi riconosco, c'è l'animalismo che spesso si basa su presupposti empatici e non razionali, infine c'è la versione che ritengo peggiore, quella che pretende che il filo verde passi per la cruna dell'ago rossa (citazione di Alex Langer). Siamo molto diversi, dovremmo prenderne atto per riconoscere fra le differenze di opinione dalle remate in testa.

Me: Il suo ragionamento è del tutto lecito. Tuttavia, Lorenz secondo me rappresenta un giro di boa. Prima esistevano i naturalisti calibro 12. Poi sono arrivati quelli "empatici". Si tratta di vedere i naturalisti accademici dove si pongono: prima o dopo Lorenz?

Le donne hanno una marcia in più

Finora, mettevo il cibo alle tartarughe e me ne andavo. Oppure, se avevo tempo, mi mettevo ad osservarle (e a filmarle) mentre mangiavano. Poi, arriva mia figlia e si mette a dar loro le foglie di tarassaco direttamente dalle mani, ottenendo la reazione che ci si aspetterebbe. Eppure, a me non era venuto in mente. La differenza tra me e mia figlia è quindi la stessa che passa tra un proprietario di cani, che li tiene alla catena, mette la ciotola con il cibo una volta al giorno e se ne va, e un proprietario che invece li fa dormire in casa e offre loro da mangiare direttamente, comprese carezze e linguaggio “talk baby”, benché coccolarli lo si possa fare anche lontano dai pasti. Con i cani io faccio così, ma con le tartarughe no, forse per via delle loro reazioni tarde e la loro naturale ritrosia. Nel video, fatto da mia figlia, la si vede anche giocare con una delle due piccole, conducendola di qua e di là con la foglia, prendendola cioè in giro. Per lo meno, io ho avuto questa sensazione. Le due piccoline, che non hanno più di cinque mesi di vita, crescono bene, non solo perché mangiano tanto, ma perché, grazie all’idea di mia figlia, si abituano alle dita umane che porgono il cibo. Bisognerebbe fare la stessa prova anche con le due più grandi, che hanno due anni e mezzo.


Un mestiere scomparso


Testo di Pier Luigi Pinna

Era il tempo di cardare i materassi, la primavera invitava a fare questo pesante lavoro, il materassaio veniva a casa e portava via il materasso. Ce lo riportava svuotandolo e pulendo la lana, ricucendolo come nuovo. In tante occasioni lavorava in casa del cliente.

sabato 20 aprile 2024

Propaganda anticlericale in vista del NWO


Testo di Anonimo

Un po’ di storia. Il creatore della Chiesa cattolica è l’imperatore romano Flavio Valerio Costantino II ed era chiamata Chiesa cristiana universale. Nel 325, al Concilio di Nicea, Costantino il Grande crea la Chiesa cattolica dopo un genocidio di 45.000 cristiani, torturandoli affinché rinunciassero alla reincarnazione. Allo stesso tempo raccolgono i libri religiosi da tutti i villaggi dell'impero e creano così la Bibbia. Nel 327, Costantino, detto imperatore di Roma, ordina a Girolamo di tradurre la versione della Vulgata in latino, cambiando i nomi propri ebraici e adulterando le scritture.


Gli sbirri: come si fa a trovarli simpatici?


Carmen: In Italia i brigatisti rossi insegnano nei licei, università, scrivono libri, su giornali, e poi saggi, tengono conferenze, ma Vannacci deve stare zitto. I loro pargoli, cresciuti a pane e odio, sono il peggio di una Nazione alla deriva. Pretendono diritti, ma zero doveri, o usano la violenza.

Me: Io non faccio testo, non sono comunista, ma velleitariamente anarchico ed esprimo solo il mio parere. Vorrei un mondo pacifico, in cui ci sia libertà di pensiero, ma vedo che gli sbirri sono violenti con i dissenzienti e non posso provare simpatia per loro.