venerdì 17 gennaio 2025

Con i migranti la criminalità è aumentata a dismisura


Davide MarchianiUn marocchino mi è entrato nel camper ieri sera e ha devastato tutto. Sono tornato da una passeggiata e l'ho trovato dentro che aveva messo tutte le mie cose di valore in due valigie. Tutto il resto era gettato. Niente era al suo posto. Niente. Come se il camper avesse rotolato. L'ho fatto arrestare, ma a cosa servirà? In due anni mi hanno derubato cinque volte. Il bar a 50 metri, riaperto da due mesi, ha subito due furti, con danni, in una settimana. Non potendo cucinare vado a prendere una pizza e la pizzeria ha una porta senza vetro, chiedo e mi spiega che gli sono entrati dentro, causando 2.000 euro di danni per prendere un fondo cassa da 30 euro. Il proprietario mi racconta che tutti i negozi attorno sono stati rapinati di recente. Sì, ora sono razzista. Sarei stupido altrimenti.

HermesNon sei razzista. Hai reagito come reagirebbe qualunque essere umano in qualunque parte del Mondo. È la natura delle cose. Razzista, e anche un po' stolto, è chi va contro l'ordine naturale accecato dall'ideologia.

Tom Miller: Mi spiace per quello che ti è successo. Ci sono immigrati che sono persone per bene, che vengono legalmente, rinnovano il permesso di soggiorno ogni 12 mesi e non compiono crimini. Ma i governi permettono a milioni di criminali di venire illegalmente e rovinano la vita a tutti.

Sasà: Per quattro buoni ci siamo portati a casa migliaia di delinquenti.

Tom Miller: Il problema è che i governi italiani (tutti quanti, chi male chi peggio) non riescono o non vogliono fermare i delinquenti. È una cosa possibile. La Polonia per esempio è nell'area di Schengen come l'Italia ed ha leggi simili, ma lì non tollerano il crimine e si vede.

2 commenti:

  1. Anni 60 :
    ero bambino , ricordo che le porte di casa non erano blindate, si faceva comunità coi vicini e ci si aiutava.
    Non esistevano furti o delinquenza.
    Anni 80 :
    Il boom stava passando per lasciare il posto ad un benessere diffuso , anche gli ex poveri avevano qualcosa da difendere e veniva meno il concetto di solidarietà per lasciare il posto all' individualismo e l' edonismo.
    Anni 00
    Società frantumata , famiglia sfaldata, la solidarietà di facciata e comunque fatta istituzione e non più spontanea , l' ansia del vivere quotidiano diventa malattia sociale.
    Anni 20
    Gli anni dell' emergenza continua , senza sosta , tutto , anche le cose più banali , diventa istericamente complicato senza capo né coda , cervelli spappolati dal martellamento costante di notizie ,
    gli psicofarmaci sono il pane quotidiano della quasi totalità delle persone.

    Non credo che qualcuno o qualcosa abbia avuto il potere di modificare così radicalmente la vita delle persone in soli 60 anni , di certo , se il secolo scorso è stato denominato il secolo breve questo che stiamo vivendo ha tutte le caratteristiche per essere chiamato il secolo inesistente, perché le persone , gli individui e la società che essi costituiscono sono un'espressione virtuale, perché non vivono la realtà in prima persona ma attraverso i filtri della rete globale.
    Non voglio dire che il fenomeno della delinquenza legata all'immigrazione non esista ma siamo in un corto circuito , un loop dal quale si farà sempre più fatica ad uscirne se non capita uno shock talmente grande da staccare l' interruttore , svegliarci , e riprenderci.
    A me , comunque, la cosa non interessa più , per motivi anagrafici.

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    1. Bellissimo commento, che sarà pubblicato qui sul blog e anche su Facebook.

      Mi hai fatto venire in mente che quando avevo intorno ai 5 anni, a Bertiolo, cioè da quando ho i primi ricordi, nelle sere d'estate, non essendoci la televisione, tutti gli adulti si sedevano su sedie portate dall'interno o su sedili in pietra che ancora esistono in qualche paese, incastonati al muro, fatti apposta per la socializzazione.

      Cosa si dicessero gli adulti, donne soprattutto, non so ma posso immaginarlo: i soliti pettegolezzi, ma noi bambini giocavamo come matti, senza pericolo d'essere investiti da macchine che ancora non avevano preso il sopravvento. Ce n'erano poche e le potevano comprare solo il sindaco, il maestro elementare e il medico.

      Noi eravamo felici!

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