martedì 25 giugno 2013

Antropocentrismo ospedaliero

 

Fonte: Promiseland

Gran bella iniziativa della Regione Emilia Romagna: cani e gatti potranno liberamente accedere negli ospedali della regione per stare vicino ai propri padroni, con relative conseguenze sicuramente positive per la salute psichica dei malati. Anche gli animali gradiranno molto non dover essere separati dai loro amici umani, sopratutto i cani che poco gradiscono starne lontani per troppo tempo.
Quindi la Pet therapy (in italiano zooterapia) una terapia dolce, basata sull’interazione uomo-animale che integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo, continua ad espandersi a sempre maggiori livelli.
Fino a poco tempo era impensabile che gli animali potessero entrare in un ospedale, per un fattore igienico, ma in questo caso avere accanto il proprio amico a quattro zampe, sopratutto per coloro che sono costretti ad una lunga degenza, fa solo bene.
I nostri amici a quattro zampe ringraziano. Cani e gatti in particolare soffrono e amano come noi, e ora a sancirlo arriva una legge regionale che promuove e tutela la salute degli animali domestici insieme a quella degli esseri umani. Siamo insomma alla pari dignità.


La nuova norma regionale è una integrazione della legge del 2005 riguardo le “Norme a tutela del benessere animale”: sostanzialmente sono due i punti principali che rappresentano la novità di rilievo. Si allarga il fronte dell’utilizzo degli animali domestici per la cura dei malati, la “pet therapy“, permettendo le visite degli animali in ospedale e si certifica il divieto di tenere gli animali alla catena. Per quanto riguarda questa seconda parte, in sostanza la nuova normativa vieta ora di tenere i cani, come si faceva quasi sempre soprattutto nelle campagne, legati a una catena pur lunga che sia.
Un altro aspetto fondamentale riguarda appunto l’importanza di cani e gatti per la loro affettività e quella dei loro padroni: ora saranno possibili le visite ai padroni degenti negli orari di apertura dei nosocomi pubblici e delle cliniche private. «La legge è importante – spiega Annalisa Lombardini dell’Ausl di Modena e referente del servizio veterinario della Regione – e introduce due articoli molto importanti sui cani alla catena e sulle visite in ospedale. Ora serve la normativa entro sei mesi. Gli ospedali che vorranno attivare le visite potranno farlo da subito ovviamente, mentre dovranno essere definite le regole di visita degli animali che dovranno essere in buono stato di salute. C’è da decidere se farli andare nelle camere dei pazienti, come io penso, oppure se occorrerà creare aree apposite. Nel modenese qualche esperienza con gli animali, soprattutto di pet therapy, è stata fatta nelle scuole e nei centri diurni per disabili. Bisognerà seguire molti progetti e per quanto riguarda la pet therapy andrà regolamentata la figura professionale dell’operatore che se ne occupa».
Molto importante per il paziente è avere la possibilità di portate il suo animale da compagnia all’interno delle strutture pubbliche e private nelle ore di visita. La presenza dell’animale agisce direttamente sul benessere fisico e psichico della persona malata. E’ questa una opportunità di portare sollievo, soprattutto nei casi di lungo-degenza o nelle fasi più avanzate della malattia.
La pet therapy non è quindi una terapia a sé stante, ma una co-terapia che affianca una terapia tradizionale in corso. Lo scopo di queste co-terapie è quello di facilitare l’approccio medico e terapeutico, delle varie figure mediche e riabilitative soprattutto nei casi in cui il paziente non dimostra collaborazione spontanea. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e, tramite questo rapporto, stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-medico sia stimolare la partecipazione attiva del paziente.

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