Fonte:
Suoni ribelli
Il
ministro Bonino ha minimizzato le violenze, paragonando piazza Taksim a Occupy
Wall Street e denunciando solo in maniera blanda e superficiale la pesante
repressione ordinata da Erdogan: è vergognoso che l’Italia assuma una posizione
così menefreghista sui diritti umani e democratici, spostata evidentemente
molto di più sugli interessi commerciali dei rapporti con la Turchia. Alla
faccia dei bei discorsi sui diritti civili e sulla laicità. Emma Bonino in
questa occasione dimostra invece una totale sudditanza agli interessi
economici. Quello che stanno subendo i manifestanti a Istanbul non è da Paese
civile, né da democrazia: e uno Stato di questo tipo non può entrare in Europa,
al contrario di quanto ha detto il ministro degli Esteri, con un tempismo
davvero sospetto. “Difendere” il governo turco e l’ingresso di Ankara nell’Ue
in un momento del genere è un insulto ai cittadini turchi che stanno difendendo
la democrazia e respingendo al mittente tentativi di clericalizzare un Paese.
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