lunedì 17 giugno 2013

La Tien An Men anatolica


Fonte: Link Sicilia

Testo di Gabriele Bonafede

La polizia turca del premier Erdogan ha ormai passato ogni limite e sta sprofondando il Paese nella barbarie. Scene agghiaccianti circolano nel web, come  questo video che vi mostriamo e che è fortemente sconsigliato a chi non vuole vedere scene particolarmente violente, e vietato ai minori. Per vedere il video, cliccare su questo link.
Nella prima parte di questo video si vede un manifestante schiacciato da una ruspa per metà del corpo, che emette grida strazianti, mentre la ruspa non accenna ad andare indietro nonostante le urla e gli inviti e le sollecitazioni della folla intorno. Nel video si vede anche che alcuni poliziotti aiutano infine a tirare fuori l’uomo da sotto la ruspa.
Sempre sul web (facebook e twitter) ci sono anche denunce di cittadini turchi in tutte le lingue, sull’uso d’armi chimiche da parte della polizia turca. La notizia è confermata dai medici che denunziano l’uso di sostanze fortemente urticanti sparate dai cannoni ad “acqua”.

 
Ieri sera la polizia turca non si è fermata nemmeno davanti ai portatori di handicap, presi di mira ormai da giorni da violenti getti s’acqua e gas lacrimogeno al peperoncino sparati ad altezza d’uomo, anche seduti nelle loro sedie a rotelle.
L’ospedale da campo allestito dai manifestanti è stato devastato, e i feriti rimossi nel mezzo di violenze inaudite. Gli attivisti parlano anche di bambini orrendamente feriti dalla polizia.

Lo “sgombero” di piazza Taksim e del Gezi park ha ormai preso il carattere di un massacro, sul modello delle giubbe blu contro i pacifici indiani: è una caccia all’uomo dove la polizia commette omicidi e violenze, compresi gli stupri.
Non si contano le testimonianze di violenze di ogni tipo e di veri e propri stupri di gruppo. Denunce che non hanno alcuna possibilità d’avere un seguito, se non una ulteriore punizione di chi le deposita. Il governo di Erdogan, ha infatti arrestato decine di avvocati che hanno “osato” prestare assistenza ai manifestanti, trattati alla stregua di terroristi, esattamente come i nazisti trattavano i partigiani durante l’ultima guerra mondiale.

Si parla di 7500 feriti e di 5 morti sinora, ma in realtà i morti potrebbero essere già  20 o 30 e forse molti di più.
Giorni fa, sono circolate sui giornali turchi notizie di sei suicidi di poliziotti. Non è chiaro se si tratta di suicidi reali oppure di esecuzioni di poliziotti che non si sono prestati a commettere crimini contro l’umanità, sul modello dei soldati tedeschi della Wermacht quando non volevano commettere massacri su ebrei o prigionieri inermi.
Oltretutto, molti feriti in realtà sono stati resi ciechi dalla polizia che ha spruzzato gas lacrimogeno al peperoncino da distanza ravvicinatissima anche ai comuni passanti, come dimostra la più famosa foto della protesta che pubblichiamo, tratta dal sito facebook Occupy Gezi.

E guardando il flusso di immagini si capisce che molti poliziotti potrebbero pure rifiutarsi di commettere questi crimini efferati come schiacciare la gente con i bulldozer e commettere violenze su donne e feriti, e dunque diventare vittime a loro volta.
Intanto, la graziosa sovrana d’Europa, Angela Merkel,  resta muta. L’ultimo intervento dell’altruista cancelliere tedesco, nota a tutti come il grande difensore dei più deboli, soprattutto greci e siciliani, non parla dal lontano 6 giugno di fronte all’agghiacciante escalation di violenza e orrore.
Inadeguata anche la protesta dei vertici dell’UE che praticamente sta a guardare, tranne una mozione di condanna presentata da un esiguo numero di deputati al Parlamento Europeo e che non ha valore giuridico.
Sono pochi gli esponenti politici tedeschi realmente interessati a sostenere i diritti dei cittadini turchi. Tra questi, Claudia Roth, dei verdi, si è recata a Istanbul ed ha contribuito a diffondere le orribili notizie provenienti dalla Turchia.

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