Fonte:
Link Sicilia
Testo
di Gabriele Bonafede
La
polizia turca del premier Erdogan ha ormai passato ogni limite e sta
sprofondando il Paese nella barbarie. Scene agghiaccianti circolano nel web,
come questo video che vi mostriamo e che è fortemente sconsigliato a chi
non vuole vedere scene particolarmente violente, e vietato ai minori. Per
vedere il video, cliccare su questo link.
Nella
prima parte di questo video si vede un manifestante schiacciato da una ruspa
per metà del corpo, che emette grida strazianti, mentre la ruspa non accenna ad
andare indietro nonostante le urla e gli inviti e le sollecitazioni della folla
intorno. Nel video si vede anche che alcuni poliziotti aiutano infine a
tirare fuori l’uomo da sotto la ruspa.
Sempre
sul web (facebook e twitter) ci sono anche denunce di cittadini turchi in tutte
le lingue, sull’uso d’armi chimiche da parte della polizia turca. La notizia è
confermata dai medici che denunziano l’uso di sostanze fortemente urticanti
sparate dai cannoni ad “acqua”.
Ieri
sera la polizia turca non si è fermata nemmeno davanti ai portatori di
handicap, presi di mira ormai da giorni da violenti getti s’acqua e gas
lacrimogeno al peperoncino sparati ad altezza d’uomo, anche seduti nelle loro
sedie a rotelle.
L’ospedale
da campo allestito dai manifestanti è stato devastato, e i feriti rimossi nel
mezzo di violenze inaudite. Gli attivisti parlano anche di bambini orrendamente
feriti dalla polizia.
Lo
“sgombero” di piazza Taksim e del Gezi park ha ormai preso il carattere di un
massacro, sul modello delle giubbe blu contro i pacifici indiani: è una caccia
all’uomo dove la polizia commette omicidi e violenze, compresi gli stupri.
Non
si contano le testimonianze di violenze di ogni tipo e di veri e propri stupri
di gruppo. Denunce che non hanno alcuna possibilità d’avere un seguito, se non
una ulteriore punizione di chi le deposita. Il governo di Erdogan, ha infatti
arrestato decine di avvocati che hanno “osato” prestare assistenza ai
manifestanti, trattati alla stregua di terroristi, esattamente come i nazisti
trattavano i partigiani durante l’ultima guerra mondiale.
Si
parla di 7500 feriti e di 5 morti sinora, ma in realtà i morti potrebbero
essere già 20 o 30 e forse molti di più.
Giorni
fa, sono circolate sui giornali turchi notizie di sei suicidi di poliziotti.
Non è chiaro se si tratta di suicidi reali oppure di esecuzioni di poliziotti
che non si sono prestati a commettere crimini contro l’umanità, sul modello dei
soldati tedeschi della Wermacht quando non volevano commettere massacri su
ebrei o prigionieri inermi.
Oltretutto,
molti feriti in realtà sono stati resi ciechi dalla polizia che ha spruzzato
gas lacrimogeno al peperoncino da distanza ravvicinatissima anche ai comuni
passanti, come dimostra la più famosa foto della protesta che pubblichiamo,
tratta dal sito facebook Occupy Gezi.
E
guardando il flusso di immagini si capisce che molti poliziotti potrebbero pure
rifiutarsi di commettere questi crimini efferati come schiacciare la gente con
i bulldozer e commettere violenze su donne e feriti, e dunque diventare vittime
a loro volta.
Intanto,
la graziosa sovrana d’Europa, Angela Merkel, resta muta. L’ultimo
intervento dell’altruista cancelliere tedesco, nota a tutti come il grande
difensore dei più deboli, soprattutto greci e siciliani, non parla dal lontano
6 giugno di fronte all’agghiacciante escalation di violenza e orrore.
Inadeguata
anche la protesta dei vertici dell’UE che praticamente sta a guardare, tranne
una mozione di condanna presentata da un esiguo numero di deputati al
Parlamento Europeo e che non ha valore giuridico.
Sono
pochi gli esponenti politici tedeschi realmente interessati a sostenere i
diritti dei cittadini turchi. Tra questi, Claudia Roth, dei verdi, si è recata
a Istanbul ed ha contribuito a diffondere le orribili notizie provenienti dalla
Turchia.
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