lunedì 24 giugno 2013

Chi dolmen non piglia vento

 
Testo di Chiara Spagnolo


Pensavano di poter continuare a dormire tra gli ulivi, le ninfe e i fanciulli di ovidiana memoria che molti secoli fa danzavano tra le rocce nel paese dei Messapi. E gli ambientalisti del Salento si illudevano di non veder mai realizzato il mega-parco eolico progettato sulle colline tra Giuggianello, Minervino e Palmariggi, a poca distanza dalla superstrada che collega Maglie a Otranto. Sognavano, appunto. Perché il parco, dopo anni di battaglie a colpi di carta bollata, si farà. 
Dopo decine di ricorsi e sentenze la parola definitiva è stata scritta dal Tribunale civile di Lecce, che, tra le righe del provvedimento con cui ha confermato il sequestro da 4 milioni e mezzo di euro alla società Maestrale Green Energy, ha ribadito la legittimità di tutte le autorizzazioni ottenute dalla Wind Service, prima ideatrice dell'opera. Dando sostanzialmente il placet all'innalzamento delle 20 torri alte 125 metri. Con buona pace delle ninfe e dei fanciulli. E di chi per anni si è battuto per preservare dallo scempio questa Stonehenge italiana. E con evidente soddisfazione degli imprenditori di Galatina, titolari della Wind Service che sullo sfruttamento del famoso vento salentino hanno puntato tutto.


La storia del parco di Giuggianello è lunga e complicata. Iniziata nel 2008 con un'autorizzazione firmata dalla Regione, che consentiva alla Wind Service la trasformazione delle colline dette “delle ninfe e dei fanciulli” in una fattoria del vento, proseguita con le battaglie di Italia Nostra e degli enti locali, i passi indietro della stessa Regione (che ha ritirato il primo provvedimento di decadenza dell'autorizzazione e si è fatta bocciare dal Tar il secondo), una serie di pronunce dei giudici amministrativi, che hanno prima accolto i ricorsi degli ambientalisti e poi dato ragione agli imprenditori. Fino all'ultima pronuncia del Consiglio di Stato che, nel 2011, ha messo la pietra tombale sulla possibilità di salvare dolmen e menhir, ritenendo che l'area non avesse le carte in regola per poter essere protetta.

“A prescindere dal fatto che tali miti e leggende non risultano essere stati individuati da un provvedimento legislativo, non si vede come l’impianto degli aerogeneratori possa interferire su tale patrimonio culturale”, è scritto nella sentenza, che fece gemere di dolore ambientalisti e amministratori ed esultare i titolari del progetto. La Wind Service, forte di quella pronuncia, è andata dritta sulla sua strada, vendendo l'autorizzazione alla Maestrale Green Energy, colosso delle rinnovabili che ha impiantato aerogeneratori in tutta Italia. In Salento, però, qualcosa non è andato per il verso giusto. Firmato il contratto la società milanese ha poi fatto un brusco dietro front, non onorando gli impegni e facendosi così portare davanti ai giudici che, a febbraio, hanno sequestrato in via d'urgenza una parte del patrimonio pari alla cifra che la MGE avrebbe dovuto pagare alla Wind Service (4 milioni e mezzo) e, pochi giorni fa, hanno accolto le istanze degli imprenditori di Galatina, rappresentati dagli avvocati Luigi e Pietro Quinto, e confermato il sequestro in via definitiva. Nella sentenza dell'8 maggio il Tribunale di Lecce ha contestualmente gettato pesanti dubbi sulla gestione dell'affare da parte della Maestrale, parlando di “una macchinazione ordita per boicottare la nascita del parco”, e tacciando i comportamenti della società come “truffaldini” e “gravemente omissivi”. 

Soprattutto ha ribadito che l'autorizzazione unica emessa dalla Regione è valida e in vigore,
spazzando via ogni residuo dubbio sulla possibilità di costruire il parco. Essendo ancora in corso il giudizio di merito, allo stato, il progetto rimane in capo a Wind Service, che potrà scegliere se realizzarlo direttamente oppure vendere l'autorizzazione a un altro colosso dell'energia, oppure accettare un tentativo di transizione che la Maestrale potrebbe giocare per vedere revocato il sequestro. Di sicuro le torri vedranno presto la luce. Alte come palazzi, tra le pietre che nei secoli hanno stimolato la fantasia di poeti e viaggiatori. A poca distanza dal “piede di Ercole” e dalla chiesetta rupestre di San Giovanni, in quella che qualcuno ha definito l'acropoli delle civiltà messapiche salentine. Lì dove le ninfe danzavano – raccontava Nicandoro di Colofone - e i figli dei Messapi, “giovani dissennati”, vollero sfidarle, mettendo in scena il ballo rozzo dei pastori e pagando tanta presunzione con la trasformazione in alberi. 


Quegli alberi che ancora resistono e raccontano l'anima di uno dei luoghi più magici del Salento, ormai prossimo a diventare altro con la concretizzazione di un progetto che ne trasformerà inevitabilmente il volto. Con il placet della Regione e il conforto dei giudici, che hanno fornito agli imprenditori di Galatina l'ennesima sentenza con cui legittimare una volontà perseguita da anni. E realizzare un progetto che a quanto pare, dal punto di vista burocratico, ha davvero tutte le carte in regola per diventare realtà.

6 commenti:

  1. Nel 2011 sono stato in Salento e non ho visitato le rovine megalitiche: che peccato!

    In compenso questa estate visiterò le strutture megalitiche della Sardegna centrale!!!

    http://www.shan-newspaper.com/web/megalitismo/290-il-megalitismo-nel-mediterraneo.html

    Intrigante la somiglianza fra la struttura dei NURAGHI e quella di alcune costruzioni rivenute in SUDAFRICA, vicino al sito del cosiddetto "Calendario di Adamo"...

    g

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    1. Bello, l'articolo che hai postato... eee.... qua bisogna fare presto a visitare queste meraviglie, hai in mente il video che è stato postato su questo blog tempo fa:
      http://www.youtube.com/watch?v=WfGMYdalClU

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    2. Billy, quelli del sudafrica risalgono a 75.000 anni fa!


      .....pazzesco! Chissà con quale tecnologia li hanno eretti?

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    3. Laurama, quel video insegna più di mille articoli.

      E infatti, l'ho rimesso in evidenza.

      ....ancora per un po'.

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  2. Infatti ci sono delle corrispondenze pazzesche fra Africa Meridionale e Sardegna...: ci sto studiando.

    Tutto sembra concorrere al finale del video (carino) postato da Laurama...

    g

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    1. Anch'io sto aspettando gli alieni.


      Speriamo non ci facciano troppo male.....

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