giovedì 27 giugno 2013

Testardo come un delfino

 


Sono intervenuti in forze per tentare di ricondurre in mare aperto il delfino che da ieri si aggira nelle acque del Porto Vecchio di San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine. Il cetaceo ha risalito il fiume Corno fino all'altezza dell'abitato di Villanova, dove i fondali sono bassi. Gli esperti suppongono che il delfino sia arrivato a seguito di qualche nave da carico, probabilmente in compagnia di altri cetacei che però hanno ripreso il mare aperto. Già ieri il cetaceo aveva fatto temere per uno spiaggiamento, dato che aveva risalito il fiume fino al ponte di Villanova. Oggi, il bis, ma sembra che il delfino, descritto come un esemplare abbastanza giovane di circa due metri in buone condizioni di salute, riesca ugualmente a muoversi tra i bassi fondali.


Per tentare di guidarlo in mare aperto, oggi sono intervenuti a bordo di due gommoni, uomini dell'Ufficio marittimo di San Giorgio di Nogaro e della Protezione civile regionale, oltre a vigili del fuoco di Udine, pompieri del Nucleo alpino fluviale, un veterinario dell'Azienda sanitaria di Palmanova (Udine), biologi della Riserva marina di Miramare (Trieste) e dell'Università di Padova. Sul posto, anche esperti del Cerc (Centro ricerca cetacei) di Padova. Un bel dispiegamento di uomini e mezzi che però non è riuscito nell'intento, poiché il delfino non si è fatto convincere a prendere il largo e ha addirittura risalito nuovamente il fiume. Ora si trova in un ambiente che non è adatto alla sua specie, anche a causa degli scarichi fognari, e rischia di prendersi qualche infezione.

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