domenica 9 giugno 2013

I prossimi quarant'anni




Testo di Massimo De Muro

Le previsioni che Jørgen Randers fece nel 1972, per la gran parte si sono avverate. Aveva previsto quali sarebbero stati i paesi che avrebbero iniziato a crescere e consumare, sia individualmente, come consumo dei cittadini, sia come capacità produttiva delle aziende e come Pil del paese. L'unica area di cui non aveva previsto lo sviluppo nelle dimensioni che ha prodotto, è quella brasiliana. Ma non poteva certo prevedere che la nazionalizzazione dell'energia elettrica e petrolifera, e l'istituzione del "reddito minimo di famiglia" producessero un cambiamento tale da far diventare il Brasile la quinta potenza economica mondiale.
Ora Jørgen Randers in questo libro, si lancia in previsioni che vanno da qui al 2052.  Questa volta la sua previsione è più rassicurante, nonostante riconosca che le risorse siano limitate, la base dei consumi siano cresciute di molto, e le richieste di approvvigionamento dei nuovi paesi consumatori siano di giorno in giorno più preoccupanti, riconosce che le nuove generazioni hanno una coscienza di consumo differente da quella delle generazioni passate.


L'autore del rapporto originale, riprende quell’esperienza e, servendosi della collaborazione di dozzine di esperti, elabora una serie di previsioni su quello che sarà lo stato del pianeta da qui al 2052. L’efficienza nell’uso delle risorse migliorerà oltre le previsioni, e ci si concentrerà di più sulla prosperità piuttosto che sulla crescita a tutti i costi. La popolazione diminuirà per effetto dell’urbanizzazione, la produttività globale conoscerà un declino per causa dei disordini sociali, ed è quasi certo che il riscaldamento del clima impatterà pesantemente sulle nostre società.

Riusciremo ad adattarci? Randers è convinto di sì, e propone un percorso credibile con cui la nostra e le generazioni che verranno potranno affrontare le turbolenze che si affacciano all’orizzonte dei prossimi quarant’anni.

Massimo De Muro

4 commenti:

  1. Quel che mi ha sorpreso della conferenza di Biglino:

    Sì, sorprendeva anche me il fatto che questi Elohim volessero sentire la puzza di bruciato nelle narici perché dava loro tranquillità. Lo traducevo così, tra virgolette, come recitava il testo originale, ma non lo capivo. Così ho iniziato a raccontarlo nelle mie conferenze, consapevole che prima o poi qualcuno mi avrebbe detto: “Stai dicendo una colossale cretinata”. E invece dagli interventi in sala da parte di medici e neurofisiologi ho capito. Mi hanno spiegato che quando cuociamo la carne sulla griglia, quando facciamo un normale barbecue, ci sono delle trasformazioni molecolari nella carne, in base ai quali gli acidi grassi assumono la struttura molecolare delle endorfine- che come sappiamo sono quegli ormoni che il nostro cervello produce per farci rilassare. Insomma, quando la Bibbia scrive- migliaia di anni fa- che gli aromi delle vittime immolate sull’olocausto erano tranquillizzanti per gli Elohim – non dice piacevoli o graditi, ma proprio tranquillizzanti…- anticipa ciò che la scienza ha appurato in epoche recenti. Quindi, dopo aver tradotto, ho ottenuto la spiegazione fisica e neurofisiologica di ciò che raccontavo solo perché così era scritto. Non solo. Mi sono imbattuto poi in un’altra ulteriore spiegazione. E me l’ha data la NASA. Infatti sembra che l’odore che più di tutto ricorda lo spazio agli astronauti sia l’odore di carne cotta. Non perché lo spazio emani questo profumo, ovviamente, ma è l’odore prodotto da un fenomeno particolare che avviene sulla loro pelle: la desquamazione produce cellule che a contatto con l’atmosfera artificiale della navicella si ossidano rapidamente, generando un odore simile alla carne bruciata. Qualche anno fa la NASA ha persino incaricato un produttore di profumi di elaborare un’essenza del genere, di modo da far abituare gli astronauti all’ odore con il quale dovranno convivere a lungo, durante le missioni spaziali. Possiamo allora supporre che agli Elohim quel profumo di griglia piacesse molto perché ricordava loro il viaggio spaziale intrapreso per arrivare sulla Terra… >

    g

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    1. Questa cosa....pazzesca, Biglino l'aveva detta anche a Udine l'anno scorso.
      Mi fa venire in mente tutte quelle persone che affollano le sagre paesane per sentire musica da ballo liscio, bere birra e.....abbuffarsi di carne alla griglia.
      Droga su droga: alcol, odore di carne bruciata e musichette popolari.

      Degni figli degli Elhoim!

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  2. "bere birra e.....abbuffarsi di carne alla griglia."

    In effetti è uno schifo. Io preferisco il vino! 3:)

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    1. Allora il Friuli è il posto che fa per te.


      Pensa che la Camera di Commercio di Udine, anni fa aveva spudoratamente stampato e affisso manifesti con lo slogan: "Un vigneto chiamato Friuli".

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