mercoledì 1 marzo 2023

Anche elefanti e delfini lo sanno fare!


Fonte: 
Una pillola di storia antica al giorno

Nella grotta di Shanidar, tra le montagne dell’Iraq nordorientale, sono stati trovati i resti di alcuni Neanderthal vissuti circa 50.000 anni fa. Uno di questi, soprannominato “Nandy” dagli scopritori, presentava problemi medici su tutto lo scheletro: una mano era stata amputata, un braccio aveva fratture in diversi punti, il cranio aveva subito un colpo violento in grado di danneggiare la vista e una gamba mostrava deformità tali da ostacolare la deambulazione. Come se non bastasse, Nandy era parzialmente sordo e soffriva per una dolorosa artrosi. Nonostante tutte le sue disabilità, Nandy raggiunse un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, che per i Neanderthal era piuttosto avanzata (le tracce di guarigione sulle ossa testimoniano che riuscì a convivere con i suoi problemi di salute per diverso tempo). Come si spiega tutto ciò? La risposta più verosimile è che gli altri membri della comunità si prendessero cura di lui. In altre parole, l’esistenza di Nandy suggerisce che i Neanderthal provassero compassione e fossero capaci di comportamenti altruistici.

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