sabato 18 marzo 2023

Il nostro piccolo Monte Rushmore


Fonte: La Nazione

Finiti dopo 4 anni i lavori di restauro, la sua possente figura ritorna così a dominare dalla sua postazione sul Golfo delle Cinque Terre, restituita all’ammirazione del mondo. Lo storico monumentale “Gigante Nettuno” fu realizzato sulla roccia di Fegina e reso celebre anche dai versi di Eugenio Montale. Da alcuni mesi si è infatti concluso il restauro conservativo della mirabile opera d’arte in cemento e ferro che vanta 14 metri di altezza per 1.700 quintali di peso. La statua fu realizzata nel 1910 dallo scultore Arrigo Minerbi con la stessa tecnica da lui utilizzata per la facciata del Duomo di Milano. Da qualche tempo sono stati eliminati gli ultimi ponteggi che lo hanno tenuto ingabbiato per tanto tempo: sono serviti per il consolidamento e il restauro commissionati e finanziati dai proprietari veronesi Maurizio, Nicola e Mattia Marino con un impegno di spesa molto rilevante. I lavori hanno avuto il coordinamento e la direzione dell’architetto genovese Angela Zattera, nata e cresciuta nella stessa Monterosso dove vive ancora la sua famiglia. Il Gigante/Nettuno nei suoi 110 anni di vita ha ricevuto oltre alle mutilazioni provocate dal tempo, dal mare e dagli eventi bellici e naturali, con quello oggi concluso è il secondo intervento di restauro. Il primo intervento risale ai primi anni 60, oltre mezzo secolo fa operato dalla famiglia De Andreis. 


«Monterosso – aveva detto il Sindaco Emanuele Moggia nel giorno di consegna dell’opera – è felice di tornare a vedere il suo Gigante in buona salute. E ringrazia. Quella statua è un emblema e un simbolo dell’uomo delle Cinque Terre: un Prometeo con i piedi ben piantati nella roccia e in mare che si muove verso l’orizzonte portando sulle spalle e nel volto la fatica del peso della sua terra». 

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