venerdì 28 dicembre 2012

Femminismo e animalismo

Testo di Serena Sartini





Era il 1792, quando Mary Wollstonecraft, antesignana del femminismo, pubblicava il suo “Rivendicazione dei diritti delle donne”. Di lì a poco Thomas Taylor, insigne filosofo di Cambridge, le replicò pubblicando “Rivendicazione dei diritti degli animali”. L’autore della satira voleva confutare la tesi della Wollstonecraft dimostrando che avevano un’inquietante, ulteriore applicazione: se gli argomenti a sostegno dell’uguaglianza* delle donne fossero stati validi avrebbero potuto essere applicati anche a cani, gatti e cavalli. E, siccome era assolutamente impensabile che agli animali si dovessero accordare diritti, le rivendicazioni delle donne meritavano le stesse valutazioni.
Un’analisi non superficiale di questi fatti fa emergere un tratto dell’intreccio storico-culturale dei destini di donne e animali e stimola un’ipotesi di lettura della netta preponderanza di militanza femminile nel movimento animalista rispetto alla componente maschile. Se una ragione sta nel fatto che le donne hanno più spiccata la sensibilità e l’istinto protettivo-materno rispetto agli uomini, ve n’è un’altra, meno apparente, ma di maggior rilievo: l’identificazione della donna con l’oppresso, con l’oggetto del dominio, un atteggiamento solidale con l’essere sfruttato, in questo caso i non-umani.
Del resto, da Aristotele, per migliaia d’anni di storia, di tradizione ebraico-cristiana, di pensiero filosofico, donne, bambini, schiavi, animali sono accomunati nella condizione di sudditanza rispetto all’uomo, bianco, occidentale, cacciatore. Credo che sia anche per questo che molte donne,  consapevoli o inconsapevoli del proprio percorso di liberazione, facciano propria la causa animalista; un rapporto d’empatia, con creature senza possibilità d’autodeterminazione, oppresse da un dominatore comune.

Ulteriore conferma del nesso tra animalismo e femminismo viene dal più avanzato dei movimenti, l’eco-femminismo. Secondo questo movimento d’oltre oceano esiste un rapporto diretto tra l’oppressione della donna e quella della natura. Entrambi i movimenti muovono dal comune rifiuto della cultura occidentale fondata su mire di sopraffazione e di possesso. Ma sulla questione della critica che l’animalismo profondo fa al mondo occidentale “centrato sull’umanità”, quindi antropocentrico, l’eco-femminismo prende significativamente le distanze: la cultura occidentale non è “centrata sull’umanità” bensì “centrata sui maschi” pertanto androcentrica.
Per l’eco-femminismo è addirittura un errore lottare contro l’antropocentrismo in generale: “È invece necessario definire i nessi e le analogie tra dominio di donne e natura per opera dei maschi umani”.
Penso che nella prospettiva femminista debba essere inclusa la liberazione degli animali, vittime ultime, in termini di considerazione morale, da sottrarre all’ideologia patriarcale, all’imperante cultura androcentrica.
E mi sembra di intravedere l’occhiolino complice e compiaciuto di Mary Wollstonecraft.
Serena Sartini

* Per uguaglianza qui s’intende uguale considerazione per differenti diritti. Le differenze tra uomini e donne sono innegabili; alcune donne richiedono il diritto ad abortire, con ciò non sostengono il diritto dell’uomo ad abortire; per estensione del principio, il diritto di voto rivendicato dagli umani non sarà richiesto per un maiale, per il quale, uguale considerazione, ma non uguale trattamento, si tradurrà nel riconoscimento del suo diritto a vivere una vita senza sofferenza con i suoi simili fino alla morte naturale.


5 commenti:

  1. oih... oih... oih...
    Quanto siete ancora profondamente dualisti... Quanto "materialismo" in questo articolo.. quanta "creazione" del vivere attuale...
    ... se Questo sentite, Questo avrete..
    C'è un detto... "in bocca al lupo"
    Chi sa "leggere.. legga!".. uomo/donna che sia.
    Un saluto
    Cat

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    1. Citazione:
      "Quanto "materialismo" in questo articolo".


      La materia non è di per sé malvagia, poiché essa non è altro che spirito pesante, come lo spirito non è che materia leggera.
      Alchimia spicciola.
      :-)

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  2. Se si dimostrasse che gli alieni fanno a noi quello che noi facciamo agli animali...

    g

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    1. A dar retta a Malanga, gli alieni ci trattano come cavie da laboratorio (con la complicità di nostri militari).

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  3. Beh, non è una teoria da scartare...: secondo me c'è un fondo di verità... E se loro volessero soprattutto l'ORO...???

    g

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