sabato 22 dicembre 2012

Solstizio d’inverno

 

Faccio parte della sua mailing list e ricevo interessanti articoletti, scritti in uno stile simpatico. Si chiama Fabrizio Belloni e l’ho già intervistato tempo fa. Credo che d’ora in poi lo incontreremo spesso.
Ecco il suo pensiero sulla mancata fine del mondo, condito con un pizzico di paganesimo.




Ieri era il solstizio d’inverno: 21 dicembre, inizio della stagione fredda.
E’ sempre stato un giorno sacro per i saggi antichi, soprattutto Romani.
Festeggiavano i Saturnali, i Romani, anche scambiandosi doni. Guarda un po’ le tradizioni come sopravvivono.
Per i popoli nordici il solstizio d’Inverno era ugualmente sacro. La notte si passava attorno ad un falò o ad un albero sacro. Ah, guarda un po’ da dove arriva l’Albero di Natale, prima che i semiti venissero a rompere le scatole con fasulle fiabe…..
 
Ieri era anche la data che i Maya avevano indicato come fine di qualcosa ed inizio di qualcosa d’altro. I Maya erano persone serie ed anche un po’ misteriose. Feroci pure, cosa non disprezzabile. Raffinatissimi astronomi (come facessero senza binocoli, cannocchiali, telescopi, resta un mistero, per allietare gli sbandati della New Age), si facevano i loro calcoli e stilavano i loro calendari. Ne fecero più di una dozzina, da quello “sacro” che durava nove mesi e nove giorni, cioè il periodo di gestazione. Poi c’era quello “di tutti i giorni”, con 365 giorni per anno.
“Selvaggi”, “esseri inferiori”, “servi del demonio” sbavavano francescani e domenicani al seguito di quei banditi che furono i conquistadores, che arraffarono oro, pagandolo con stermini, sifilide, raffreddore, malaria ed altre piacevolezze simili. Ma i “selvaggi” erano i nativi amerindi, da convertire, manu militari, alla vera religione. Maledetti!
Quello che mi ha fatto girare come eliche certe cose è il solito ambaradan consumistico che ci si è costruito sopra, alla cosiddetta “profezia” dei Maya: i furbacchioni, TV in testa, ci hanno ricamato sopra di là dal sopportabile. Ovviamente non è successa nessuna fine del mondo, senza catastrofi, terremoti, tsunami, rivoluzioni (questa ultima mi ha seccato per l’assenza!)……
Aspettiamoci la prossima fine del mondo, il prossimo meteorite, la prossima catastrofe: come sempre nei momenti di crisi sociale, economica, politica si moltiplicano le stranezze. Una volta piangevano le madonne di pietra o di gesso. Poi si moltiplicarono gli avvistamenti di UFO o di USO (lo stesso degli UFO, ma sottomarini).
Oggi ci si rifà ai “primitivi” delle Americhe. Allegri, c’è ancora tutta l’Africa da sfruttare, di riserva.
Per quanto mi riguarda ho festeggiato il solstizio d’Inverno facendo danzare attorno ad un mega falò dodici vergini vestite di bianco, ed inneggiando ad Odino, Thor e al Wahalla:  “Hann till Ragnarok!”. In verità la cosa difficile è stata trovare le dodici vergini…..
Buon Inverno a tutti.
Fabrizio Belloni
Udine




3 commenti:

  1. bravo fabrizio,mi è particolarmente piaciuto nel finale dove citi uno dei metodi di stordimento di massa.......aspettiamoci meteoriti tsunami ufo a gogo...
    spero di sbagliarmi ma la storia si ripete,(come chi ci manovra)quando si entra in crisi ciclica indotta, (sempre)la soluzione x ripartire con un nuovo ordinamento socioeconomico deciso(sempre)dai reggenti del vero potere,è sempre stata la stessa........

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  2. Risposte
    1. http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11250

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