Quando
arrivano ai più alti vertici del Potere si montano la testa. Mao Tse Tung, per
esempio, si faceva chiamare “Grande Timoniere”, ma almeno era presente in carne
ed ossa e visibile a tutti. In Occidente invece sembra che le cose funzionino
diversamente e i più alti vertici del Potere sono occupati da enigmatiche
figure di cui a malapena conosciamo nomi e cognomi.
C’è chi,
come George Orwell, si è spinto oltre ipotizzando una cupola di persone in
grado di tenere sotto controllo l’intera popolazione, ma sulla cui esistenza
non si ha certezza assoluta. Alle telecamere in ogni stanza, all’epoca di
Orwell già tecnicamente esistenti e collocabili, negli ultimi decenni si sono
aggiunti altri mezzi di manipolazione di massa e noi siamo qui in trepidante
attesa che vengano messe all’opera, senza più infingimenti.
Orwell lo
aveva chiamato “Grande Fratello” e qualche autore televisivo di Mediaset ha
anche pensato di farne una trasmissione di successo.
Io non lo
trovo per niente divertente. Specie quando leggo notizie come questa. Il
titolo mi ha fatto una cattiva impressione, ma poi, leggendo il resto,
ho capito che le mini-telecamere nei cassonetti sono state messe per
riconoscere e multare le persone che ancora non fanno la raccolta differenziata
e depositano l’immondizia lontano dal loro comune di residenza, dove la
differenziata si attua.
La parola
“furbetto”, ultimamente applicata agli evasori fiscali, mi aveva messo in
allarme.
La posa
di telecamere negli ambienti di vita dei cittadini viene fatta passare come
necessaria e in tanti casi ha anche una sua valida ragion d’essere. Abbiamo
dunque il microchip sottocutaneo messo a cani e gatti per poterli recuperare in
caso di rapimento o smarrimento. Abbiamo proposte di microchippatura anche per
bambini piccoli, per lo stesso motivo dei cani. Abbiamo camion e autovetture
dotate di sistema GPS in collegamento con il satellite, così da poterne seguire
gli spostamenti nel caso in cui tali mezzi vengano rubati. E abbiamo telecamere
agli angoli di banche, gioiellerie, grossi negozi, caselli autostradali e
perfino lampioni, per non parlare dei sottopassi che dovrebbero essere
monitorati per intervenire prontamente in caso d’allagamento.
Tutte
funzioni che in teoria servono alla salvaguardia della cittadinanza onesta e
per contrastare l’operato di quella disonesta.
Riguardo
ai cassonetti, tema di questo articolo, in Gran Bretagna si è proposto di
microchippare pure quelli, per motivi forse analoghi a quelli per cui la ditta NET di Udine ha installato telecamere in quelli posti ai lati di due grosse vie
d’accesso alla città.
Gli
articoli del Messaggero Veneto sopra riportati in ipertesto dicono che già un
centinaio di persone sono state riprese dalle telecamere e multate dai vigili.
E questo perché o non volevano tenersi in casa i sacchetti delle immondizie per
troppo tempo, o perché non hanno ancora interiorizzato la necessità e il dovere
civico di differenziare la spazzatura.
Tenuto
conto che il cittadino pigro in oggetto potrebbe andare a scaricare le proprie
immondizie in campagna senza essere visto da nessuno e senza correre il rischio
d’essere multato, che un centinaio di persone siano state multate perché
mettevano l’immondizia dentro i cassonetti fa una certa impressione, perché da
una parte è risaputo che le vecchie abitudini sono dure da cambiare e
dall’altra perché per reazione, e per una sorta d’ingenua vendetta contro le
istituzioni, potrebbero prendere un’abitudine ancora più cattiva. Cioè andare
veramente a gettare l’immondizia nei fossi o nei fiumi.
Quando
militavo con i Verdi negli anni Ottanta, il mensile La Nuova Ecologia riportava
spesso articoli sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Sono passati
trent’anni e molti comuni del nord Italia hanno realizzato - chi più chi meno -
le proposte avanzate in quegli anni dagli ecologisti. Viceversa, stando alle
notizie di stampa, la stessa cosa non è successa nel sud della nostra penisola,
tanto che senza scomodare lo scandalo dei rifiuti a Napoli, in Puglia se i netturbini scioperano per qualche giorno c’è sempre chi si mette a bruciare
i cassonetti, con tutto il loro contenuto, in piena città. E ciò che mi ha
colpito di più, leggendo questo articolo, è stata la dichiarazione del sindaco secondo cui la situazione è in fase di miglioramento.
C’è gente
che appicca il fuoco vicino alle case e per lui siamo in fase di miglioramento!
Allora, prima cosa succedeva?
In
Trentino, i comuni consegnano una chiavetta a tutti i cittadini che pagano la
tassa sui rifiuti e con quella ognuno può aprire e chiudere i propri bidoni per
carta, vetro, plastica e umido. Chi non paga la tassa non riceve né chiavetta,
né bidoncini e non so come possa smaltire i rifiuti che produce, ma posso
immaginarlo. Dunque, siamo arrivati al punto che in Trentino chi non paga la
tassa diventa automaticamente un delinquente e con i rifiuti deve arrangiarsi.
Io che le
tasse non le pago, almeno quelle per cui è richiesto il mio consenso, compresa
quella dei rifiuti, delinquente lo sono da un pezzo e non solo per la mia
renitenza al pagamento delle imposte, ma per aver violato la legge in molte
occasioni e un giorno mi deciderò a scrivere articoli autobiografici sulle mie
vicissitudini giudiziarie.
Oggi
voglio restare in tema di rifiuti. Al momento faccio la differenziata mettendo
la spazzatura nei bidoncini di mia madre, brava e onesta cittadina che le tasse
le paga da sempre. Tempo fa avevo provato a mettere bottiglie e carta nei
bidoni di un paio di bar del mio paese, venendo però beccato sul fatto e
redarguito.
Uno dei
due locali pubblici ha provvisto i suoi bidoni di catene, chiuse con il
lucchetto, perché evidentemente non ero l’unico “abusivo” che si serviva dei
suoi contenitori. Forse avrà pensato: “Perché io devo pagare le tasse e questi
furbetti no? Chi sono io, il più fesso?”.
Non vado
mai in quel bar e non conosco il nome di quel barista, che ha sentito rumore di
bottiglie in caduta, sul retro, ed è uscito come una furia per beccarmi,
sgridandomi, ma non mi sogno di pensare che sia più fesso di me. Penso invece
che sia una vittima come me, con la differenza che lui, se vuole tenere aperto
il bar deve pagare allo Stato italiano assassino il pizzo che gli viene
richiesto, mentre io mi comporto da “furbetto” e cerco si pagare meno che
posso. Di mia iniziativa mai, comunque.
Sono stato
educato, dalle maestre e dalla famiglia, a non gettare rifiuti in giro e, da
bravo ecologista, faccio da decenni la raccolta differenziata, prima ancora che
diventasse obbligatoria. Ora lo Stato italiano, con la sua ossessione per le
tasse, mi spinge a diventare un fuorilegge. Lo trovo ingiusto e mi chiedo,
retoricamente, cosa ho fatto di male.
All’altro
barista che mi aveva colto sul fatto ho raccontato che vivo in un
miniappartamento in cui non saprei dove tenere i bidoncini, giallo per la
carta, verde per il vetro e marrone per l’umido (la plastica va in un sacco
azzurrino).
Lui si è
lasciato convincere e non ha fatto troppo il prepotente con me, mostrandosi
anzi comprensivo e autorizzandomi a servirmi dei suoi bidoni, forse perché era
la prima volta che aveva a che fare con un abusivo, ma da quella volta, a causa
dell’umiliazione provata, non ne ho più approfittato. Non posso accettare
d’essere costretto a rispondere a quello che per me è un imperativo morale,
senza bisogno che me lo dica la legge, agendo come un ladro. Non è giusto che
si sia arrivati a questo punto dopo tutte le energie che ho impiegato per la
causa dell’ecologia e dopo tutte le raccomandazioni, le proposte di legge, le
conferenze e i dibattiti fatti dai Verdi in Italia negli ultimi trent’anni. Mi
sembra una degenerazione della società, oltre che una presa in giro.
Ora si va
verso la repressione degl’indisciplinati, ma anche verso l’irrigidimento dei
costumi, costringendoci all’ennesima guerra fra poveri. Il fatto che non tutti
i Comuni si siano attrezzati per fare la raccolta differenziata porta alcune
persone a dover migrare alla ricerca di cassonetti, di qualunque tipo essi
siano.
Il giorno
in cui mia madre verrà a mancare e i suoi tre bidoni saranno riconsegnati alla ditta che si occupa della raccolta, non saprò come smaltire i rifiuti e forse
sarò costretto a rubare nottetempo qualche bidone a ignari e innocenti
concittadini. Oppure potrei evitare di restituire quelli ora in uso a mia
madre, sperando che non li reclamino. Non so cosa farò, ma di sicuro la tassa
non la pago, come da anni non pago il canone RAI e altri immorali balzelli.
Su
Facebook ho trovato una frase che mi era tanto piaciuta e che avevo pensato di
trasformare in stencil, così da scriverla sui muri del mio paese: “Se il lavoro non è
più un diritto, pagare le tasse non è più un dovere”. Sarebbe troppo lunga da
scrivere con una bomboletta spray, ecco perché avevo pensato a uno stencil. Poi, l’idea è finita nel dimenticatoio,
insieme a tante altre.
Non so
come andrà a finire, per me e per tutti. Forse dovremmo sentirci preoccupati
per l’aumento del numero di telecamere in circolazione. Forse ci stanno
abituano a poco a poco a vivere sotto sorveglianza, su questo pianeta che non è
altro che un immenso carcere. Una cosa è certa: grazie alle telecamere
assicurano criminali alla giustizia, come è successo con la trentunenne che ha spinto un quarantunenne sotto le ruote del treno della metropolitana. Ma
un’altra cosa è altrettanto certa: essere osservati negli angoli delle strade
diminuisce la nostra personale libertà e non so a quali delle due cose, la
sicurezza pubblica e la privacy del singolo, sarei disposto a rinunciare.
Temo che
dovrò prendere l’abitudine di girare con una bomboletta di schiuma da barba
nello zainetto, ma alcune telecamere sono troppo in alto e dovrei portarmi
dietro anche una scala.
Tanto
vale che passi direttamente alla fionda.
Ho notato che la parola Stato la scrivi con la maiuscola e quindi, tutto sommato, tanto anarchico non sei
RispondiEliminaE' solo per non fare confusione con la parola "stato", nel senso di "stato d'animo", "stato di cose", ecc.
EliminaUn altro modo di utilizzare i rifiuti.
RispondiEliminaUn video imperdibile di 19 minuti:
http://www.youtube.com/watch?v=GJ-p8yr5dRw&feature=player_embedded
Lo si trova su Luogo Comune.
il problema è che tutti i sistemi di controllo,nel nome della sicurezza...sono dual-use......possono essere usati x sicurezza e controllo.....a giudizio di chi decide.
RispondiEliminaormai tutta l'elettronica moderna con una connessione,sia via cavo o etere,ad internet è soggetta a controllo da parte di programmi software spia....o di controllo...l'esempio più lampante è il software di riconoscimento biometrico.
altra tappa x attuare il controllo totale delle persone...dolenti...è la moneta elettronica,che prima o poi nel nome della sicurezza avrà compimento,il lato rovescio della medaglia è che con un tastino pigiato da chi può,la tua moneta elettronica,i tuoi documenti elettronici,spariscono.....e tu 6 completamente alla mercè.................
io la verità non la so,e qua non si tratta della verità sta nel mezzo..........ma credo,con ragionevole certezza,che il vero scopo sia l'assogettamento totale degli esseri umani,mascherato con la sicurezza......affinchè chi ha neuroni funzionanti viva nella paura,e come si sa,il passato insegna,la paura rende le persone prigioniere con un piccolo distinguo:
chi non ha capito x i + svariati motivi o ha tanto benessere che gli va bene così e quindi non ha stimoli nel cercare di capire detti prigionieri volontari.... e chi ha capito ma ha paura.
alla fine il tutto è pienamente funzionante x colpa nostra,x le nostre debolezze mentali e/o spirituali x non voler vedere il male che ci consuma dentro tutti noi il materialismo assoluto.
non ne verremo fuori,da qualche parte ho letto che tutti noi siamo dio e lucifero,credo sia una delle frasi che ci descrivono nella maniera + corretta possibile.
saluti e speriamo.....in un buon anno nuovo.
comunque guai a perdere la speranza!!!
Citazione:
Elimina"o ha tanto benessere che gli va bene così e quindi non ha stimoli nel cercare di capire .... e chi ha capito ma ha paura".
Io aggiungerei anche la categoria di coloro che sono stati plagiati alla perfezione, con manipolazione di qualche genere, se non sono ibridi veri e propri, asserviti alla Casta.
Credo che gli alieni siano a buon punto nell'essersi circondati da schiavetti votati alla loro causa.
E nel fatto stesso che io parli di alieni (che nessuno ha mai visto), c'è già il germe della mia.....pazzia.
Potrebbero farmi internare in qualsiasi momento, se insisto.
A proposito di alieni... ma lo sai che su SL ti reclamano!!!!???? :-))))
EliminaLo feci anch'io, infatti Sandra mi ha dato la segnalazione - e ringrazio.
Mi sa che le tue argomentazioni in merito mancano a diverse persone.
Ora vado a meditare... che per domani devo fare il salto quantico, e il tempo stringe ;-))
Un buonissimo inizio e te e a Tutti.
Cat
Bene!
EliminaC'è un'intima soddisfazione nel sapere di essere reclamati, ma è pur sempre una vittoria di Pirro.
Sto ancora aspettando che, a reclamarmi, sia il Grande Capo Lino Bottaro.
Vedremo se succederà nel 2013.
Dici che devi fare il...salto quantico come dire: "Devo andare in piscina".
:-)
Ciao
Confermo, io non leggo più in stampalibera, è diventata di una noia! Sono passata nel tuo blog.....troppo interessanti i tuoi articoli ciao Maria g.
RispondiEliminaGrazie Maria!
EliminaCon questo tuo intervento mi fai cominciare il 2013 sotto i migliori auspici.
Ben arrivata.
Ci sono anch'io... più qui che da SL.
RispondiEliminaStasera guardando il cielo stellato mi domandavo: chissà cosa dovremo commentare tra qualche giorno, o tra qualche mese, di cosa dovremo occuparci che ora non immaginiamo... sono proprio curiosa. Ma intanto vi auguro fantastiche visioni e profonde intuizioni. Un saluto affettuoso a Roberto, Cat, e a tutti i commentatori del blog.
RispondiEliminaSandra
Grazie, ma non fa un po' freddo per guardare il cielo in questa stagione?
EliminaAnche tu t'aspetti qualcosa d'inaspettato per il 2013, eh!