giovedì 9 agosto 2018

I cittadini vittime di soprusi indotti a sentirsi colpevoli


Testo di Paolo Sensini

Chiunque viaggi o abbia viaggiato in treno negli ultimi anni sa per esperienza diretta che sono diventati, soprattutto per i controllori che operano sulle tratte regionali, dei veri e propri inferni. Nel senso che il personale viaggiante deve in continuazione fronteggiare una massa di afro-islamici che fanno quello che vogliono perché tanto sanno che ogni loro azione resterà impunita. Glielo comunicano i loro amichetti già presenti sul territorio e gli viene poi confermato da tutto il caravanserraglio di accoglioni professionali che si occupano della loro gestione. Da questo punto di vista le gravi conseguenze disciplinari paventate al capotreno che ha avvertito i viaggiatori di stare ben attenti con zingari e accattoni è una tecnica già sperimentata da anni, cioè da quando la mole di clandestini scaricati da navi-taxi della marina militare e ONG si è fatta imponente. Si tratta di una modalità comunicativa che in concreto rovescia la realtà e induce le vittime a sentirsi colpevoli di ciò che questa massa di sradicati vanno compiendo ogni giorno. Quindi è un preciso protocollo seguito dai media per indurre i cittadini a subire in silenzio ogni angheria patita. 


E anche se le rapine aumentano, se le violenze, il degrado e l'insicurezza nelle città crescono ogni giorno di più essi ripeteranno sempre come un disco rotto che è solo un problema di "percezione". Niente più che un problema di percezione. Quindi gli spettatori, pur vedendo davanti ai loro occhi una situazione completamente diversa rispetto a ciò che gli viene scodellato dai guitti del circo mediatico, finiscono per entrare in un cortocircuito logico. Che a sua volta genera conflitti mentali che poi sfocerranno in vere e proprie patologie comportamentali. Non che i giornalai e i mezzibusti televisivi sappiamo di preciso quali saranno le conseguenze di tale martellamento sugli spettatori: no, loro devono semplicemente attenersi agli ordini ricevuti da coloro che pianificano gli stati emotivi propagati dai media. Al resto penseranno gli altri. Il risultato finale saranno dei cittadini frastornati a casua del continuo bombardamento mediatico cui vengono sottoposti. Ma soprattutto sempre più impotenti ad affrontare una realtà che si fa ogni giorno più caotica, brutale e disperata. Un risultato che la vergognosa Casta che ci governa persegue alacremente da anni.

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