Testo di Michela Vittoria Brambilla
“E’ tempo di rivedere le norme sulla macellazione rituale e, quindi, di vietarla se non c’è previo stordimento. Il principio della libertà religiosa è intangibile, ma non può giustificare sofferenze evitabili per gli animali. Poiché il benessere animale è ormai un valore condiviso nella nostra società, nelle scorse settimane ho depositato una proposta di legge (AC 869) per rendere comunque obbligatorio lo stordimento degli animali prima della macellazione”. Lo ha dichiarato, alla vigilia della festa islamica del Sacrificio (dalla sera del 21 agosto), l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali.
“Che la macellazione rituale non sia più un tabù – afferma l’ex ministro – è provato dal fatto che alcuni Stati membri dell’Unione europea già non autorizzano la macellazione rituale senza stordimento: la Slovenia, la Svezia, la Danimarca, che nel Decreto sulla macellazione e sull’abbattimento di animali n. 135 del 14 febbraio 2014, con riferimento alla macellazione religiosa, esplicitamente richiede lo stordimento preventivo. Inoltre, nelle Regioni Fiandre e Vallonia (Belgio) si è delineato un accordo politico per vietare la macellazione di animali senza stordimento a partire dal 2019. Tra le stesse autorità religiose islamiche, non pochi sono quanti sostengono che l’elettronarcosi o altri procedimenti analoghi siano conformi alle prescrizioni della religione musulmana. L’alternativa è lasciare che, come avviene oggi, ad animali pienamente coscienti, immobilizzati dagli operatori, sia praticato il taglio netto di trachea, esofago, carotide e giugulare per consentire il (lento) dissanguamento prescritto dal rito. Faccio dunque appello al governo e alle forze politiche perché su questo tema, al quale l’opinione pubblica è molto sensibile, si intervenga rapidamente, magari a partire dalla mia proposta, per individuare un più avanzato equilibrio tra le istanze religiose e l’esigenza di preservare gli animali da sofferenze non necessarie”.
“Intanto – conclude l’on. Brambilla – invito le autorità, in occasione dell’imminente Festa del Sacrificio, a garantire l'assoluto rispetto della normativa vigente, che ammette la pratica crudele e cruenta della macellazione rituale, come sancito recentemente anche da una sentenza della Corte di giustizia dell’Ue, solo in un macello autorizzato, non nella modalità familiare e fai-da-te, purtroppo molto diffusa”.
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