Testo di Cristina Francescon
Oggi a Rovigo. No nei deserti africani. A casa mia. Al di là dell'aspetto legale che lascio di secondo piano per ora, quello che mi ha fatto venir il sangue alla testa vedendo questo fantasma girare per strada è il fatto che io sono donna. A scuola ho appreso di Giovanna D'Arco, delle Suffragette, di come la donna ha dovuto lottare e lottare per ottenere normali diritti di essere umano. Negli ultimi anni ho assistito al nascere di vari movimenti in Italia contro la violenza femminile e oggi io e la maggioranza delle donne del mio paese conduciamo una vita "normale" e non ce ne rendiamo neanche conto tanto ci siamo abituate. Perché siamo nate nell'ultimo cinquantennio badate bene. Possiamo lavorare, ci possiamo istruire, possiamo frequentare locali fino a pochi anni fa vietatissimi alle donne, abbiamo anche ottenuto una certa libertà sessuale e, cosa per me fondamentale, tu, donna hai diritto di pensiero e opinione senza essere menata dal padre o dal marito di turno! E vi posso assicurare che ciò accadeva fino a pochi decenni fa anche qua. Ora io mi chiedo, come posso tollerare di vedere una donna annullata, umiliata, così. Oggi, a casa mia, nel 2018? Perché devo rispettare una violenza al genere femminile in virtù del fatto che sarebbe la loro religione che lo pretende? Perché?
Non sono tollerante? Non sto rispettando le libertà altrui? Ho una vena di razzismo nel dichiarare quanto affermato? Con questa storia della tolleranza io credo che non distinguiamo più cosa è giusto e cosa è sbagliato. Stiamo nel mezzo, così non si ferisce nessuno. Diamo la possibilità a chi di tolleranza non ne ha di farsi strada a casa nostra, di radicarsi e moltiplicarsi e poi vedremo, con la prossima generazione probabilmente, i risultati della nostra tolleranza.
In barba alla mia tolleranza, non posso che darti ragione. Ma la colpa non è loro… è totalmente nostra.
RispondiEliminaMa qualcosa del genere non dovrebbe essere vietata per motivo di ordine pubblico?
RispondiEliminaE' un controsenso presentarsi in pubblico nascondendosi.
Se non vuoi che gli altri ti guardino non andare fuori.
Secondo me, con questa pagliacciata vogliono solo pubblicizzare l'Islam radicale.
Ma la cosa più vergognosa è che diverse donne (anche non musulmane) approvano queste mascherate definendole espressioni di libertà femminile.
Prima di portare le donne musulmane a questi livelli di manipolazione, i loro capi religiosi devono aver agito sui loro cervelli. Fin da piccole, ovviamente.
EliminaSuccede anche da noi, ma su temi più pragmatici come quelli legati alla scelta delle merci da comprare.
Maurizio Costanzo li chiamava "Consigli per gli acquisti".
@Gentili & attenti LETTORI,
RispondiEliminavedendo & leggendo questi POST mi chiedo come sia POSSIBILE un' integrazione tra CULTURE & STORIE così diverse e se lo sarà quante GENERAZIONI ci vorranno, se ad es. in FRANCIA nella COSMOPOLITA bellissima PARIGI le BAILEAU "nordafricane" sono da SEMPRE in fermento pronte ad "esplodere";
vedere delle DONNE così abbigliate mi ricorda il profondo MEDIOEVO con la DONNA oggetto & schiava frutto di una SOCIETA' "maschilista" estrema, eppure nei PAESI islamici
più "progrediti" es. il NORD AFRICA l' EGITTO il tanto contestato IRAN le DONNE godono di molte LIBERTA';
personalmente ho conosciuto a TRIESTE delle studentesse iraniane aperte al DIALOGO & acculturate tanto da esprimersi anche in un ITALIANO corretto, quindi "discriminarle" è segno di una profonda INCIVILTA' pertanto stiano a CASA loro e aspettino almeno una 50a di anni;
come è successo anche da NOI negli anni 40/50 le DONNE da una parte gli UOMINI dall' altra nelle "chiese" ma anche altrove, termino con una DOMANDA dove SONO quelle "sfegatate" FEMMINISTE quelle dell' "utero è MIO e me lo gestisco IO" probabilmente SONO "morte" sia nel fisico che nello SPIRITO....AMEN !!!
ALOHA
SDEI