Testo di Rodolfo Palermo
Stamattina sono andato al centro della mia città, Lanciano, a trovare e salutare l'amico Max del ristorante Ruvido. Eravamo in tre, senza pezza in faccia, e poco prima di raggiungere Ruvido abbiamo udito dagli altoparlanti posizionati lungo tutto il corso Trento e Trieste, la voce del Grande Fratello come nel romanzo 1984. Sappiamo chi sia, è l'araldo della città che legge i proclami. Diceva più o meno così: "Siccome nella nostra città i casi di contagio di Covid sono aumentati notevolmente, invitiamo la cittadinanza a mantenere le distanze e a mettersi la mascherina". Le parole non erano esattamente queste, ma il senso sì.
Io sono esploso in un sonoro “Vaffanculo!”. Mi è uscito dal profondo della pancia, dello stomaco e del cuore. Un vaffanculo urlato in mezzo a mille zombie mascherati e già morti ma non ancora sepolti! Un bellissimo vaffanculo, seguito da un altro sonoro: Ecco, questa è la psicopolizia! Ma gli zombie non hanno reagito, hanno tirato dritto per la loro via di morte e sottomissione! Non ci hanno capito niente... io sono un alieno per loro! Ero solo io vivo lì in mezzo. Questo è. Con gli zombie non c'è ribellione... sono definitivamente persi! Ed ecco perché non vado al centro della mia città mai. E non parlatemi di buonismo, di giustificare, di comprendere! Io non comprendo i morti, li seppellisco come esortava Cristo, altrimenti mandano in putrefazione anche me! Vaffanculo, e via i morti dal mio cammino!
Astra night, notte bianca dei vaccini a Matera. Un mezzo fiasco, tiravano più le discoteche. Atmosfera un po' spettrale, fra i "sassi" semi-abbandonati, hub vaccinali aperti, roba da brividi. L'uomo in frac, deluso, stanco gaudente, non si appoggia più alla spalletta del ponte accarezzando insani propositi, tipo buttarsi a fiume. Prudentemente, non si sa mai, si fa il vaccino, affida alla sorte, agli effetti collaterali, la vita o la morte, la sua. E poi, non ci sono fiumi a Matera.
RispondiEliminasalve
RispondiEliminabellissima città Matera ... ci sono stato più volte quando con la nave capitavo a Taranto ... posto incantevole ... Lanciano, mio trisnonno paterno partì da lì per tentare "fortuna" a Zena ... e se la cavò
un saluto
Piero