lunedì 26 settembre 2022

Il topino sregolato


Testo di Giancarlo Buonofiglio

Avevo un topino. La sua gabbia era un labirinto di incroci, muri, sentieri interrotti e finte aperture. L'aveva costruita un umano squilibrato, eppure nonostante l'intreccio di viottoli e barriere lo trovavo sempre fuori. Il topino possedeva un metodo. Seguire la via costruita per lui si era dimostrata una trappola. Saltava quindi sopra i muretti e li attraversava come un funambolo fino al varco che lo conduceva alla libertà. Non era un topo intelligente più di altri ma non rispettava le regole, aveva fiutato che seguire una regola è ubbidire a un comando. Wittgenstein l'aveva imparato da lui. Se quella è una gabbia e percorro la strada tracciata da chi mi ha catturato, da là non uscirò mai. Anche i topi lo capiscono. Era un topino fuori dal comune, Anacleto. Ma fuori proprio, perché dentro non ci voleva stare. 

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