giovedì 15 settembre 2022

Indovina chi viene a cena!


Una volta, il cantante spagnolo Julio Iglesias, specializzato in canzoni melodiche, piaceva molto alle casalinghe. Ma non a tutte, tanto è vero che quelle più giovani, se per esempio stavano lavando i piatti con la radio accesa e il disc-jokey metteva una canzone di Iglesias, si sciacquavano le mani dal sapone e le asciugavano per cambiare stazione radio, pur di non ascoltare quella musica. Faccio questo esempio perché l’altra sera stavo cenando e, non ricordo per quale motivo, mi sono alzato da tavola e dal soggiorno sono andato in cucina, forse per mettervi qualche piatto che mi occupava spazio sul tavolo. E che cosa c’era sul davanzale vicino al lavello? Sì, proprio lui, nero, corazzato, arrogante come un pugile, minaccioso come un gladiatore con le sue tre armi, le pinze di destra e di sinistra e, se non bastasse, il pungiglione velenifero al centro, sospeso quasi sulla sua testa come una spada di Damocle. Tutte e tre armi belle in vista, affinché gli astanti non si facciano venire cattive idee. “Non sono commestibile, ma anche se lo fossi, combatterò fino all’ultimo prima di soccombere”, sembra voler dire, metalinguisticamente, questo famoso e terrificante aracnide. Famoso perché fin dall’antichità ha colpito l’immaginazione degli uomini, tanto che ne hanno fatto l’ottavo segno dello zodiaco. Famoso perché, insieme a ragni e serpenti, deve essere stato l’incubo dei nostri primitivi progenitori, che si coricavano per terra, nelle caverne o nelle capanne, senza essere sicuri che qualche aracnide o qualche ofido velenoso non facesse, nottetempo, visite inopportune. Nel mio caso, la visita dello scorpione, che non si sa cosa cercasse sul davanzale della cucina, territorio dei ragni domestici, non è stata inopportuna, poiché anch’io, come le casalinghe che non amano la musica melodica, ho lasciato la cena a metà, sono corso di sopra, nel laboratorio, a prendere un contenitore e ho catturato la nobile creatura. Quella sera stessa, dopo cena, gli ho fatto una serie di foto, tra cui questa, abilmente elaborata dal maestro della fotografia Francesco Spizzirri. E poi ho liberato la terrificante creatura nella stalla, luogo che mi sembra più acconcio e dove potrà trovare tutte le prede che vuole, delle sue misure. Tenerlo per farlo combattere contro una mantide o contro una scutigera, non era il caso. Le mantidi le ho liberate qualche giorno fa e le scutigere non si fanno trovare tutte le sere. E poi, la mia morosa mi avrebbe sgridato! Le donne, si sa, sanno pungere peggio degli scorpioni.

6 commenti:

  1. Il veleno dello scorpione, così come le melensaggini di Culio Iglesias non sono mortali. Se prese a piccole dosi. E pensare che una tremenda pallonata sul cranio del nostro, tronco ' la sua carriera calcistica al Real Madrid, mi pare. Destinato comunque all' intrattenimento, Infinocchiamento del popolo. Coincidenze? Mah!

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    1. Lo stesso destino ebbe Andrea Bocelli, che da ragazzino prese una tremenda pallonata in testa, ma gli andò peggio perché perse la vista.

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  2. VEDO CHE FINALMENTE SONO RIUSCITO A IMPOSTARE UN SISTEMA PER CUI C'E' LA CORRISPONDENZA COLORE TRA LA FOTO SUL MIO COMPUTER E LA STAMPA, RIMANE UNA LEGGERA DOMINANZA GIALLA MA TOGLIEREMO ANCHE QUELLA. francesco

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    1. La dominanza gialla credo sia dipesa dalla lampada che ho usato.

      Infatti, l'ho sostituita ed è sparita.

      Ora metterò una seconda lampada, ma indirizzerò la luce verso lo sfondo, e non direttamente sul soggetto, come mi hai spiegato.

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    2. LA DOMINANZA GIALLA NON E' DOVUTA ALLA LAMPADA, L' AVREI TOLTA FACILMENTE, MA ALLE MODIFICHE CHE DEVO PORTARE ALLA FOTO BASE ELABORATA PER AVERE LA CORRISPONDENZA COLORE TRA LA MIA FOTO ELABORATA E LE ABERRAZIONI COLORE DI E MAIL E STAMPA DELLA FOTO CHE PUBBLICHI.

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