Fonte: Log Homes
Niente vicini, niente rumore, pace e tranquillità tutto il giorno!
Fonte: Le foto che hanno segnato un'epoca
Scarpe a forma di zoccolo usate dai contrabbandieri di alcol durante il proibizionismo (1919-1933) per camuffare le impronte.
Fonte: Il Fatto quotidiano
Furto aggravato ai danni dello Stato e delitto di uccisione di animale senza necessità. È intorno a questi due reati che la procura di Venezia dovrà accertare la condotta di Donald Trump jr, figlio del presidente degli Stati Uniti, a fine gennaio in Italia per sparare alle anatre. Come scoperto da il Fatto Quotidiano, Don – così preferisce farsi chiamare – era ospite nell’azienda faunistico-venatoria di Valle Pierimpiè, a Campagna Lupia, e in un video confezionato dal suo stesso giornale online (e mai pubblicato), è immortalato mentre prima spara agli acquatici e successivamente, ancora infilato nella classica botte per la caccia d’appostamento, ha di fronte a sé una casarca morta. Vale a dire: una specie rigorosamente protetta sia per la legislazione europea sia per quella italiana. E, dunque, non cacciabile. Così i magistrati veneziani dovranno accertare se Trump jr è l’autore dell’uccisione della casarca e se, dunque, ha commesso un atto di bracconaggio. Va specificato, in ogni caso, che il reato si configura non solo con l’uccisione, ma anche se il soggetto porta via l’animale e poi lo detiene (articolo 727 bis del Codice penale). L’inchiesta dovrà accertare anche se siano state rispettate tutte le norme sulla caccia. Per uno straniero che viene in Italia, in particolare, è necessario essere in possesso di una serie di documenti, tra cui il tesserino di caccia, un attestato consolare e una polizza assicurativa. Da quanto è stato possibile sapere finora, Don Trump stava rispettando tutti i requisiti richiesti dalle autorità italiane.
La mia piena solidarietà va a Rosario Marcianò per l’ingiustizia che sta subendo. Le sue tesi in merito alle scie chimiche, che sono anche le nostre tesi, lo hanno portato alla situazione assurda di venire accusato e giudicato da un giudice di parte, oserei dire corrotto, come punizione per aver svelato la verità sulle irrorazioni clandestine. Quella squadretta di delinquenti, che lo accusano senza prove, che negano le scie chimiche e le conseguenze nefaste per la salute della popolazione, non sono esseri umani come noi, ma potrebbero essere alieni camuffati, o anche demoni, per chi crede ai demoni ma, come ha spiegato Corrado Malanga, alieni e demoni sono la stessa identica cosa. E quindi abbiamo l’accusatore (guarda caso Satana significa proprio “avversario”) che dopo aver insultato sul web il signor Rosario in diversi modi, spedendogli anche per posta un pacchetto contenente escrementi, ora si finge vittima, cioè parte lesa, e c’è un giudice che gli dà retta. Mi chiedo se la cosiddetta vittima e tale giudice, di cui non conosco i nomi perché il signor Rosario non ha voluto dirli, appartengano alla stessa loggia massonica. Non mi stupirei se facessero parte di qualche sodalizio extragiudiziario, di qualche camarilla di depravati assassini, negatori della geoingegneria e della strisciante strage di vaccinati in atto al momento attuale. Vili e pericolosi mostri, concordi nel punire, sanzionare, insultare e umiliare le persone per bene, quali sono tutti coloro che denunciano le trame assassine dello Stato, quello visibile, costituito per lo più da burattini, e quello invisibile, composto dai burattinai. Contro questi criminali va tutto il nostro odio e l’augurio che possano presto ritornare nell’inferno dal quale sono stati scagliati fuori, quali tizzoni vomitati dagli inferi. Rosario Marcianò finirà in carcere, i criminali saranno contenti, e noi assisteremo per l’ennesima volta all’umiliazione della Verità e alla perpetrazione dell’ennesima Ingiustizia.
Fonte: Ioana Mihaela Ilie
L'isola giapponese dove regnano i gatti: Aoshima, il luogo dove i felini sono più numerosi delle persone. Immagina un'isola dove i gatti sono le stelle indiscusse e gli esseri umani sono una presenza abbastanza minore nel panorama isolano. No, questa non è una parodia virale su Internet, ma Aoshima, un'isola giapponese nel mare interno di Seto, dove i felini superano di gran lunga gli abitanti umani. Nonostante il suo fascino turistico, Aoshima non è esattamente il luogo ideale per vacanze all-inclusive, ma è sicuramente un posto dove i gatti sono di casa. Situata a 35 minuti di traghetto al largo della costa della prefettura di Ehime di Shikoku, Aoshima è molto più di una semplice isola dei gatti; è un microcosmo di una tendenza più ampia in Giappone: il declino demografico. Qualche decennio fa, Aoshima era un luogo vivace di 900 persone, per lo più pescatori che vivevano con i loro gatti, reclutati per tenere a bada i roditori. Adesso il numero degli abitanti è molto ridotto, sceso a soli quattro, mentre i gatti... beh, sono ancora lì, rannicchiati all'ombra o ad oziare sul cemento caldo. I gatti di Aoshima hanno uno status quasi mitico. Non c’è dubbio che siano loro le stelle del luogo – con un numero stimato di soli 80 felini, rispetto alla quasi inesistente popolazione umana. Questi gatti sono diventati i simboli dell'isola, diventando sia un'attrazione turistica che un barometro della realtà meno divertente: il drammatico calo della popolazione dell'isola e il suo invecchiamento. Aoshima sarà anche “l'isola dei gatti”, ma non bisogna dimenticare che anche i gatti invecchiano e la loro morte non può essere rinviata all'infinito, così come gli esseri umani non possono vivere per sempre.
La Quarantena: Non ci saluterai nemmeno perché siamo di campagna.
Antonio Meoli: Bravissime. Siete genuine!
Me: Forse sarebbe ora di darsi una svegliata! Sotto la stessa fotografia ho letto: "Gli insetti mangiateveli voi!". Si attribuisce la colpa a Bruxelles per incentivare l'entomofagia, contrapponendo brandelli di cadavere di animali assassinati, come se mangiare insetti sia abominevole, mentre mangiare cadaveri di animali no. In un caso si è arrivati al paradosso di elogiare il "Casu marzu" sardo, il formaggio con i vermi, contrapponendolo agli insetti che la UE vorrebbe farci mangiare. E dai commenti degli utenti sembrava che nessuno si accorgesse che non c'è differenza tra le larve degli insetti e gli insetti adulti. Ma non vi siete mai accorti che c'è un mercato fiorente, in piena evoluzione, che vi offre cibi vegani esenti dal dolore e dalla crudeltà degli allevamenti?
Fonte: I suggerimenti della mamma
Una teoria del complotto dice che Leonardo da Vinci fosse un alieno o il figlio di un alieno e di una terrestre. Questa teoria si basa sul fatto che:
● Tra il 1476 e il 1478 non si seppe nulla di lui, e quando tornò aveva maggiori conoscenze di anatomia, design, pittura e altre discipline.
● Osservando alcuni dei suoi dipinti in modo specchiato, è possibile vedere immagini di alieni.
● La Gioconda sarebbe un insieme di codici e indizi che dimostrerebbero la sua origine extraterrestre.
Leonardo da Vinci era un ingegnere che concepì idee molto in anticipo sui tempi, come il paracadute, l’elicottero, un veicolo corazzato da combattimento, l’energia solare concentrata, una calcolatrice, una teoria rudimentale delle placche tettoniche e il doppio casco.
Tu cosa ne pensi?
Fonte: Felice Giornata
A 98 anni, il naturalista britannico Sir David Attenborough continua a ispirare il mondo con la sua instancabile dedizione verso gli animali e l’ambiente. Attraverso documentari straordinari come Blue Planet e la serie epica Planet Earth, ha educato milioni di persone, spingendo l’opinione pubblica ad agire per la salvaguardia del pianeta. Dai suoi film rivoluzionari al suo impegno appassionato, Attenborough, con il suo stile pacato ma incisivo, ha arricchito la nostra conoscenza della natura, facendoci comprendere l’urgenza di proteggerla. Ha creato un legame più profondo tra l’umanità e la Terra, ricordandoci la nostra responsabilità di custodire il futuro del pianeta. Un vero tesoro britannico e un eroe per la Terra!
Fonte: Nicolas Kess Jighu
I Niloti o Nilotici sono un popolo indigeno della valle del Nilo. Hanno 25 sottogruppi e parlano oltre 70 lingue diverse che rientrano nelle lingue nilotiche. Sono il gruppo di persone più alto, più magro e più scuro in Africa. Il film Avatar è basato sul popolo Niloti. I Niloti includono tutti i discendenti dei parlanti originali nilo-sahariani. Includono i popoli Luo, Sara, Kalenjin, Dinka, Nuer, Shilluk, Ateker e Maa, ognuno dei quali è un gruppo di diversi gruppi etnici.
Fonte: Nouveau Dossier
Questa giovane donna, appartenente alla tribù Tsaatan in Mongolia, Asia centrale, cavalca una renna. È una dei500 esemplariconsideratileultime renne in Mongolia. Il popolo Dhuka, chiamato anche Tsaatan, è conosciuto come il "popolo con le renne" in Mongolia. Sono l'ultimo gruppo al mondo a cavalcare le renne. Ne sono rimaste poche centinaia, e si stima che meno di 50 famiglie vivano ancora così, anche se non c'è un conteggio esatto.
Tutte le sere, prima di andare a dormire, guardo per qualche minuto il mio stagno domestico. Ivi, la vita è frenetica a tutte le ore, ma di notte mi sembra vi sia più movimento. Di recente ho fatto una piacevole scoperta: ci sono anche le idre, ma finora non me n’ero accorto perché sono proprio piccole. Una era in fase di gemmazione. Le sanguisughe, di piccole dimensioni, agitano la loro estremità anteriore sporgendosi di fra i sassi del fondale e per spostarsi hanno due metodi: o camminano ancorandosi con la ventosa posteriore a un sasso, allungandosi in avanti e attaccandosi con la ventosa anteriore, per poi trascinarsi dietro tutto il corpo, alla maniera dei bruchi geometridi, oppure si slanciano nel vasto – per loro - spazio libero dell’acquario nuotando come murene. E questo conferisce loro un aspetto serpentino, che non ci si aspetterebbe. Le numerosissime limnee, anch’esse di piccole dimensioni, restano fisse sui sassi spostandosi pochissimo, ma a volte si lasciano andare dall’alto fin sul fondo, probabilmente dopo aver mangiucchiato un po’ di piante acquatiche che galleggiano in superficie. Le planorbe non si lasciano cadere ma preferiscono vegetare sui vetri: ce n’è anche una gigantesca, in confronto alle altre. Le si riconosce facilmente perché la loro spirale è piatta, mentre quella delle limnee è allungata. Al momento, ho individuato solo queste due specie di chiocciola acquatica e alcuni esemplari, quelli più grandi e già maturi sessualmente, appiccicano le uova sui vetri, raggruppate in masserelle trasparenti. La vita non si ferma mai e le chiocciole non si fanno problemi a riprodursi in acquario. Vi sono anche larve di libellula, la più grande di due centimetri e mezzo di lunghezza, ma si vedono raramente perché preferiscono starsene nascoste fra i sassi del fondo. Le friganee le ho lasciate per ultime perché sono loro, secondo me, le “prime donne” di questo teatrino. Sono sempre in movimento, sia di giorno che di notte. Si arrampicano sui vetri, si spostano sui sassi, e alcune stanno aggrappate alla vegetazione acquatica in superficie. Anche le altre due specie, protagoniste di questa storia, non sono da meno e si muovono continuamente. I Gammarus mi danno l’impressione che litighino fra loro, oppure sono impegnati nelle fasi riproduttive. Gli Asellus sono più tranquilli, ma anche loro non stanno fermi e si muovono camminando ventralmente, come gli Onischi, mentre i Gammarus si spostano stando di lato, un po’ come le sogliole. Entrambi gli ordini sono onnivori, sia gli Anfipodi (Gammarus), sia gli Isopodi (Asellus), ma in questo caso un esemplare dei primi è riuscito a sopraffare uno dei secondi. La mia sensazione, vedendo l’Asellus divorato dal Gammarus, è che fosse ancora vivo e non ci sarebbe nulla di strano, considerato che l’estate scorsa trovavo i cervi volanti, predati dalle ghiandaie, che continuavano a muoversi per molte ore dopo esser stati divorati a metà. Di tanto in tanto, aggiungo alghe perché gli ospiti possano mangiare e cambio parzialmente l’acqua per rifornirli di ossigeno.
In questi giorni, discutendo con alcuni utenti di Facebook sull’esistenza o meno dei giganti, nel nostro lontano passato, ho sostenuto l’ipotesi che i loro scheletri siano stati occultati nei magazzini dei musei, in quanto reperti imbarazzanti per la narrazione ufficiale della storia umana. Se ciò fosse vero, mi verrebbe da dire che gli scantinati dei musei sono molto più interessanti delle sale da esposizione aperte al pubblico. Per analogia, mi viene spontaneo pensare che l’indice dei libri proibiti dalla Chiesa, che è stato abolito solo nel 1966, dopo che era stato creato nel 1559, contiene la vera conoscenza della storia umana, in confronto alla letteratura che non ha mai dovuto sopportare censure di alcun genere. Il monumentale libro di Maria Valtorta, di 5.000 pagine, ricavato dalle quindicimila pagine manoscritte dei suoi diari, fu messo all’indice ed ella, morendo nel 1961, se ne andò con tale dispiacere nel cuore. Immobilizzata a letto, scrisse quindicimila pagine di diario. Diceva di essere in contatto niente meno che con Gesù, fonte delle sue dichiarazioni. I primi contatti con tale entità avvennero nel 1943 e si protrassero fino al 1946. Tra le altre cose, ciò che turbava Maria Valtorta era la teoria dell’Evoluzione, interpretata secondo le conoscenze dell’epoca, ovvero che l’uomo discendesse dalla scimmia. Ella fece due obiezioni, specificando che venivano da Gesù stesso.
Fonte: Quel che non sapevi
Nel cuore delle Ande boliviane giace un mistero che sfida ogni spiegazione moderna. A Puma Punku, antichi costruttori hanno realizzato qualcosa di straordinario: blocchi di pietra colossali, con i più grandi che raggiungono le 131 tonnellate - l'equivalente di 26 elefanti adulti! Questi massi monumentali presentano tagli così precisi che nemmeno una lama di rasoio potrebbe inserirsi tra le giunture. E tutto questo realizzato millenni fa, a 3800 metri di altitudine, in un luogo dove l'ossigeno è rarefatto. Ma il mistero si infittisce: questi blocchi sono stati trasportati da una cava situata a 10 chilometri di distanza. Come sono riusciti gli antichi costruttori a spostare masse così imponenti attraverso il terreno accidentato delle Ande e a posizionarle con tale precisione millimetrica? Un enigma che continua a lasciare perplessi gli archeologi, sfidando le nostre certezze sulla storia dell'ingegneria umana.
Testo di Ioana Mihaela Ilie
Sapevi che le palline da tennis di Wimbledon verranno trasformate in riserve naturali? Quando pensiamo a Wimbledon, immaginiamo campi in erba immacolati, giocatori d'élite e palline da tennis colpite con precisione in partite memorabili. Ma pochi sanno che, una volta terminato il loro ruolo in campo, questi palloni ricevono una nuova vita in un modo molto speciale. Invece di essere gettate via, le palline usate vengono riciclate e trasformate in rifugi per piccoli animali, contribuendo a proteggere la fauna selvatica. Questo progetto innovativo fa parte di un programma ecologico volto a fornire sostegno a specie vulnerabili come topi di campo o piccoli uccelli. Le palline vengono modificate ritagliando fori accuratamente calcolati in modo da fornire un rifugio sicuro dai predatori e dagli elementi. Nelle aree in cui l'habitat naturale è influenzato dalle attività umane, questi nidi diventano una soluzione ingegnosa per la sopravvivenza della vita essenziale nell'equilibrio dell'ecosistema. I topi di campagna, ad esempio, trovano rifugio in queste piccole sfere di gomma, utilizzandole come protezione dai rapaci o dalle temperature estreme. Inoltre, alcune specie di uccelli possono nidificare in palline sospese sugli alberi, beneficiando di un luogo sicuro dove allevare i propri piccoli. Queste iniziative fanno parte di più ampi sforzi di conservazione volti a ridurre gli impatti delle attività umane sull’ambiente.
“Le classi istruite dei Gentili si vanteranno della propria erudizione e metteranno in pratica, senza verificarle, le cognizioni ottenute dalla scienza che i nostri agenti scodelleranno loro allo scopo prefisso di educarne le menti secondo le nostre direttive. Non crediate che le nostre asserzioni siano parole vane: notate il successo di Darwin, di Marx e di Nietzsche, che fu interamente preparato da noi. L’azione demoralizzatrice di queste scienze sulle menti dei Gentili dovrebbe certamente esserci evidente. Per evitare di commettere errori nella nostra politica e nel nostro lavoro di amministrazione, è per noi essenziale studiare e tener presente l’attuale andamento del pensiero, le caratteristiche e le tendenze delle nazioni”.
Testo di Nicolas Kess Jighu
Scoperta nel 1889 in un sito di trivellazione a Nampa, Idaho, la statuetta di Nampa, una piccola figura di argilla raffigurante una donna vestita, è stata trovata a una sorprendente profondità di 295 piedi (90 metri). Alta solo 1,5 pollici (3,8 cm), la statuetta è stata estratta da uno strato geologico che si stima abbia 2 milioni di anni. Se questa datazione fosse accurata, potrebbe alterare significativamente la nostra comprensione della storia umana. Il manufatto mostra una notevole maestria artigianale, con dettagli che ricordano gioielli o vestiti, ma contraddice la cronologia stabilita dell'evoluzione umana, poiché nessun ominide noto di quel periodo era in grado di produrre tali opere d'arte. Attualmente esposta presso l'Idaho State Historical Society, gli scettici suggeriscono che potrebbe essere una bufala o un oggetto creato da forze naturali, avvolgendo la sua origine nel mistero. Questa è la prova di una civiltà avanzata sconosciuta o semplicemente un caso di errata interpretazione? La discussione è ancora in corso.
Fonte: Quel che non sapevi
C'è un posto magico dove le stelle brillano sotto terra. Nelle grotte di Waitomo, in Nuova Zelanda, la natura ha creato il suo proprio planetario sotterraneo, dove migliaia di minuscole creature luminose, le Arachnocampa luminosa, creano uno spettacolo mozzafiato. Queste affascinanti larve, conosciute come "fungus gnat", tappezzano le volte delle grotte producendo una sostanza chiamata luciferina che, combinandosi con l'ossigeno, genera un incantevole bagliore blu-verde. La loro luce non è solo bella: è uno strumento di sopravvivenza che usano per catturare le loro prede nelle profondità buie della grotta. La natura non smette mai di sorprenderci, ricordandoci che la magia può esistere anche nei luoghi più inaspettati. In queste grotte, dove l'umidità e l'oscurità creano l'habitat perfetto per questi piccoli esseri luminosi, possiamo ammirare come la bellezza del cosmo si rifletta nelle profondità della terra, in uno spettacolo unico al mondo.
“L’orologiaio miope” è il nome di un sito di biologi rigorosamente evoluzionisti. Per un po’ l’ho frequentato, ma quando gli amministratori si sono accorti che ero un animalista mi hanno trattato come gli Aschenaziti trattano i Falascià. Tuttavia, a parte l’antipatia congenita di evoluzionisti, e naturalisti accademici in genere, verso chi considera gli altri animali come amici e non come materia bruta di studio, l’evoluzione darwiniana resta un caposaldo della cultura occidentale e scientifica. Non ho alcuna certezza ma trovo ragionevoli le spiegazioni che vengono fornite, ossia le mutazioni genetiche e l’adattamento delle specie all’ambiente di vita. Che poi tali concetti siano stati strumentalizzati a fini politici, anche dallo stesso Darwin quando parla di razze umane privilegiate, è un altro discorso. A me interessa, in primis, capire come la vita abbia avuto inizio su questo pianeta e come si sia sviluppata nel tempo fino ad oggi e, forse, anche nel futuro, salvo che non intervenga l’ennesimo Reset planetario. Allora, nasce un esemplare con una diversità e lo si potrebbe definire “diversamente abile”, se vogliamo essere politicamente corretti. Quella diversità, casuale e non prevista, può portarlo alla morte, oppure può dargli qualche vantaggio sui suoi conspecifici “normali”. In questo secondo caso, inizia il percorso di speciazione, ovvero la nascita di una nuova specie. Il caso dei fringuelli delle Galapagos è emblematico. A occhio direi che la nascita di una difformità genetica porta quasi sempre alla morte dell’individuo diverso e quindi tutto finisce lì, ma può anche darsi il caso che gli butti bene e che il soggetto riesca perfino a riprodursi. Anche qui si presentano due possibilità: i figli rientreranno nella norma e la variazione sarà assorbita, oppure – miracolo! - erediteranno la variazione e la trasmetteranno a loro volta alle generazioni future. E luce fu! E la specie nuova è nata! Ci vuole tempo? Sì, ma noi abbiamo milioni d’anni a disposizione.
Fonte: C'era Una Volta Carosello e le cose di una volta
I forti di Forte Coraggio. La sgangherata truppa e gli indiani comandati da Aquila Selvaggia erano davvero divertentissimi. E’ stato uno dei primi telefilm con una vena satirico-demenziale che per i tempi era davvero innovativa; ambientato nel west, narra le vicende di una sgangherata gang di militari alle prese con indiani ancora più sgangherati; con una forte caratterizzazione dei personaggi, e con dialoghi con una buona dose di no-sense e humour, mette alla berlina molti stereotipi dei film western, con situazioni irresistibili e una comicità sempre presente.
Fonte: Amazon
Robert Langdon, professore di simbologia e iconologia religiosa a Harvard, è stato invitato all'avveniristico museo Guggenheim di Bilbao per assistere a un evento unico: la rivelazione che cambierà per sempre la storia dell'umanità e rimetterà in discussione dogmi e principi dati ormai come acquisiti, aprendo la via a un futuro tanto imminente quanto inimmaginabile. Protagonista della serata è Edmond Kirsch, quarantenne miliardario e futurologo, famoso in tutto il mondo per le sbalorditive invenzioni high-tech, le audaci previsioni e l'ateismo corrosivo. Kirsch, che è stato uno dei primi studenti di Langdon e ha con lui un'amicizia ormai ventennale, sta per svelare una stupefacente scoperta che risponderà alle due fondamentali domande: da dove veniamo? E, soprattutto, dove andiamo? Mentre Langdon e centinaia di altri ospiti sono ipnotizzati dall'eclatante e spregiudicata presentazione del futurologo, all'improvviso la serata sfocia nel caos. La preziosa scoperta di Kirsch, prima ancora di essere rivelata, rischia di andare perduta per sempre. Scosso e incalzato da una minaccia incombente, Langdon è costretto a un disperato tentativo di fuga da Bilbao con Ambra Vidal, l'affascinante direttrice del museo che ha collaborato con Kirsch alla preparazione del provocatorio evento. In gioco non ci sono solo le loro vite, ma anche l'inestimabile patrimonio di conoscenza a cui il futurologo ha dedicato tutte le sue energie, ora sull'orlo di un oblio irreversibile. Percorrendo i corridoi più oscuri della storia e della religione, tra forze occulte, crimini mai sepolti e fanatismi incontrollabili, Langdon e Vidal devono sfuggire a un nemico letale il cui onnisciente potere pare emanare dal Palazzo reale di Spagna, e che non si fermerà davanti a nulla pur di ridurre al silenzio Edmond Kirsch. In una corsa mozzafiato contro il tempo, i due protagonisti decifrano gli indizi che li porteranno faccia a faccia con la scioccante scoperta di Kirsch… e con la sconvolgente verità che da sempre ci sfugge.