Testo
di Fabrizio Belloni
Oggi,
mercoledì 5 giugno, la rassegna stampa televisiva, ha mostrato la prima pagina
del "Giornale", l'organo-linguetta del Silvio da Arcore. Enorme
titolo in prima pagina: "il pdl ad un passo dalla rivolta".
Di
primo impulso ho pensato che i berluscones stessero meditando una congiura di
palazzo contro "lui": normale attività italiota. Un mini 25 luglio in
sedicesimo, (o forse meno, fatti i debiti confronti).
Invece
mi sbagliavo. La rivolta in questione non era contro l'unto dal signore, ma
contro l'Ordine della Magistratura.
Ora
non sto ad indagare se il Silvio si sia o meno ingroppato la Ruby e le altre
Olgettine. Sono comunque fatti suoi e alla gente, nonostante il battage
pubblicitario dei media dell'altra banda, che ha scippato la qualifica di
progressista, non ne frega assolutamente nulla.
Neppure
a me interessa alcunché: puzza di strumentalizzazione lontano un miglio.
Ma
quello che mi ha fatto sobbalzare e scompisciare dalle risa è l'immagine dei
berluscones che scendono in piazza a fracassare tutto.
Ve
la vedete la squadra di assalto? Davanti a tutti il prode Angelino, che
sbandiera il Brunetta, pronto ad usarlo come clava sulla zucca dei Poliziotti e
dei Carabinieri in tenuta anti sommossa.
Ai
suoi fianchi la Brambilla in microgonna e tacchi a spillo, con sei cagnolini al
guinzaglio. Unitamente alla Santanché, appena uscita da un centro benessere e
col terrore di rompersi un'unghia.
La
"squadraccia" comprenderebbe anche "machi" come Capezzone e Scilipoti. Terrificante (se
aprono bocca, beninteso). Dell'Utri si defilerebbe con consumata consuetudine,
dando le direttive via cellulare. Sallusti scatenerebbe decine di fotografi,
con la raccomandazione di usare solo "campi corti", per evitare la
testimonianza di una massa che non c'è.
Però
Del Debbio sparerebbe uno speciale a reti unificate annunciando una prossima
marcia su Roma.
Mi
permetto di dare un consiglio a Mediaset: licenzi pure gli autori di "Striscia"
e di "Zelig": sono superati e diventati inutili. Basta riportare
questo tipo di notizie e la giornata comincia col buon umore.
Povera
Italia! Situazione come sempre tragica, ma mai seria.
Fabrizio
Belloni
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