Testo di Carlos Castaneda
"Fin
da quando nasciamo gli altri ci dicono che il mondo è in un determinato modo, e
naturalmente noi non abbiamo altra scelta che accettare che il mondo sia come
gli altri ci hanno detto che è. Il bambino apprende come deve percepire il
mondo per essere pienamente integrato. Passo dopo passo, gli viene resa
familiare una descrizione del mondo che egli impara a percepire, mantenere e
difendere come "la vera realtà". La ragione induce gli uomini a
dimenticare che la descrizione è soltanto una descrizione, ma prima che
arrivino a capirlo, hanno intrappolato la loro essenza in una gabbia da cui
emergono raramente nel corso della vita. Siamo intrappolati all'interno della
bolla di percezione e quello di cui siamo testimoni è un riflesso della nostra
visione del mondo, la nostra descrizione. Parliamo incessantemente a noi stessi
del nostro mondo ed è proprio grazie a questo nostro dialogo interiore che lo
preserviamo, e ogniqualvolta continuiamo a parlarci di noi e del nostro mondo,
il mondo rimane sempre come dovrebbe essere. Con questo nostro dialogo lo
rinnoviamo, gli infondiamo vita, lo puntelliamo. Arrestando il dialogo
interiore, sfondiamo la barriera che ci separa da noi stessi. Buona parte della
nostra energia viene usata per alimentare la nostra sensazione di essere
importanti. Se riuscissimo a rinunciare in parte a quest'ultima, ci
accadrebbero due eventi straordinari. Primo non utilizzeremmo più la nostra
energia per cercare di mantenere viva l'illusione della nostra grandezza;
secondo, avremmo risparmiato energia sufficiente per intravedere la vera
grandezza dell'universo."
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