Il
tribunale di Pesaro ha pronunciato una sentenza storica per l'Italia. Una
famiglia, la cui bambina era deceduta di Sids ("morte in culla") a
pochi giorni dalla vaccinazione con l'Esavalente, si è vista riconoscere un
risarcimento di 200.000 euro più un vitalizio di circa 700 euro al mese ed un
ulteriore indennizzo ancora da quantificare. La battaglia legale è andata
avanti fra rinvii, appelli e ricorsi. Alla fine il tribunale ha ritenuto
che sia altamente probabile che la morte della minore sia da attribuire alla
somministrazione del vaccino. La notizia è presente su diverse testate
giornalistiche fra cui il Viverepesaro e Resto del Carlino che riporta
le parole dell'avvocato della famiglia, Luca Ventaloro: "La bambina iniziò
ad accusare molto presto una serie di sintomi ricollegati alla vaccinazione.
Dolori articolari continui, totale inappetenza, sovvertimento del rimo del
sonno/veglia. Alla morte avvenuta durante il sonno fece seguito l'autopsia che
stabilì che la causa finale era stata una polmonite interstiziale. Il vaccino
esavalente era stato composto da antipolio, una difto-tetanica, anti epatite B,
anti pertosse e antiemofilo."
Questo vaccino, il cui nome commerciale è Infanrix Hexa è usato anche in Italia per vaccinare i bambini già dal 2°-3° mese di vita. In quasi tutta Italia il vaccino esavalente (un’unica fiala vaccinale contro 6 germi) è stato silenziosamente imposto scalzando i 4 vaccini prima disponibili e i genitori si sono trovati obbligati, senza alcuna legge dello Stato, a somministrare ai loro figli 6 vaccini contemporaneamente invece dei 4 obbligatori. Ciò è accaduto nonostante si sappia che il rischio che un bambino ha di subire danni da vaccino è tanto maggiore quanto più il bambino è piccolo e tanto è maggiore il numero di vaccini somministrati contemporaneamente. Questo vaccino è stato ritirato per ordine della casa madre dal commercio di ben 19 paesi. Il 6 ottobre su informasalus.it si legge che la motivazione ufficiale è che: "durante il controllo di qualità è stata riscontrata una contaminazione microbica dell’ambiente di produzione. È riportato che i prodotti finali della lavorazione (cioè il vaccino in oggetto) non sono microbicamente contaminati, ma, allo scopo di assicurare il mantenimento dello standard di qualità, l’ente di registrazione accetta il ritiro del farmaco Infanrix Hexa dalle farmacie e dai fornitori sanitari. Il documento ufficiale dice che: “I pazienti che sono stati vaccinati con questo vaccino non sono a rischio a causa del vaccino stesso che soddisfa tutti i requisiti di qualità”. Cioè, il vaccino va benissimo e soddisfa tutti i requisiti di ottima qualità … eppure l’hanno fatto ritirare immediatamente! È difficile comprenderne il motivo, almeno per noi comuni mortali. Il ritiro è stato disposto con urgenza massima.
Attualmente i paesi che hanno ritirato il vaccino esavalente sono Spagna, Francia, Germania, Slovacchia, Canada e Australia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Grecia, Repubblica Ceca, Albania, Malaysia, Vietnam, Qatar, Romania, Libano, Brasile, Malta. In Italia se ne parla ben poco, ma il nostro Ministero della Salute, contattato da il Fatto Quotidiano fa sapere che: "In alcuni Paesi la Gsk ha proceduto ad un ritiro cautelativo di alcuni lotti di vaccino Infanrix Hexa avendo individuato un problema nella catena di produzione. I controlli fatti sui lotti ritirati hanno avuto esito favorevole. L’Italia, in ogni caso, non è interessata dal problema, perché i lotti in questione non sono stati commercializzati in Italia". In conclusione il ministero minimizza, l'azienda assicura che si tratta semplicemente di una procedura di sicurezza e tutti concordano che non c'è motivo di preoccuparsi per l'Italia. Eppure il vaccino viene ritirato, la bambina è morta ed il tribunale ha imputato la causa proprio a quello stesso esavalente. Il tutto mentre da noi ancora si dibatte su quanto dannosi possano o meno essere i vaccini.
I cretini sono molto più numerosi di quello che pensassi.
RispondiElimina....... e ricoprono incarichi governativi.
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