Fonte: Progetto Dreyfus
Grave episodio di antisemitismo in Polonia. Nel piccolo villaggio polacco di Pruchnik, a sud di Lublino, nella parte orientale del paese, alcuni abitanti hanno impiccato un pupazzo con i caratteri tipici degli ebrei ortodossi su un albero. A renderlo noto è stata la televisione pubblica italiana, secondo cui il pupazzo in questione rappresentava Giuda Iscariota, che dopo “un processo pubblico” è stato trascinato per strada, colpito e bruciato.
Nelle intenzioni dei responsabili, l’impiccagione di un ebreo è un modo per celebrare la Pasqua. A rendere ancora più inquietante l’accaduto è stato il fatto che molti bambini si sono messi a giocare vicino al pupazzo dato alle fiamme. Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di accadimenti antisemiti in Polonia. Dallo scorso anno, infatti, sono almeno tre gli episodi che denotano un’avversione verso gli ebrei.
Dall’inizio dello scorso anno quando il governo di Varsavia voleva svincolarsi dalle responsabilità durante la Seconda Guerra Mondiale, passando per il lancio di una pietra contro una sinagoga di Danzica nel giorno di Kippur, fino al più recente articolo apparso sulla stampa intitolato “Come riconoscere un ebreo”.
Quanto successo a Pruchnik, nello specifico, rimanda al marzo scorso ad Aalst, in Belgio, dove su un carro hanno sfilato due pupazzi raffiguranti ebrei ortodossi con il naso adunco con ai piedi molto denaro.
Questo, come altri, sono episodi che dovrebbe lanciare l’allarme. Dovrebbe far capire che l’avversione contro gli ebrei è uno dei primi passi contro l’Altro. E invece si continua a pensare che il male del mondo sia altrove.
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