Testo di Mauro Ammirati
Quando fu costruita la nostra rete di infrastrutture, nessuno poteva immaginare che, un giorno, i fenomeni meteorologici sarebbero diventati violenti come ai giorni nostri. Per esempio, la portata del nostro sistema fognario, ormai, è inidonea a contenere le piogge come quelle degli ultimi anni. Si tratta di rimettere mano un po' a tutto. Molti penseranno che quest'urgenza sia un altro problema. Invece, è un'opportunità. Passiamo da una recessione all'altra, viviamo nella precarietà, nell'incertezza e costringiamo decine di milioni di persone ad emigrare perché non comprendiamo che, in un'economia sana, molte necessità (come quella di curare il malato, di avere un buon sistema di trasporti pubblici, di assicurare l'istruzione gratuita, una vecchiaia dignitosa, un ambiente pulito) sono crescita, sviluppo e benessere allo stato potenziale.
Il denaro serve a fare in modo che questo potenziale si concretizzi. Tutte le risorse sono limitate: tranne il denaro. Invece, quest'economia utilizza le risorse naturali come se fossero illimitate ed il denaro come se fosse scarso. L'usuraio distruggerà tutto, profetizzava Pound. Ed è ciò che sta accadendo oggi, sotto i nostri occhi, con il consenso dell'opinione pubblica ed il compiacimento generale. Hanno saputo fare della democrazia un'arma per praticare il suicidio collettivo.
È la grande colpa del sistema euro.
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