Il più bel mestiere del mondo

Arthur Rubinstein diceva che il più bel mestiere del mondo era suonare il pianoforte. Girava il mondo a tenere concerti e non doveva neanche portarsi dietro lo strumento. Un altro Arthur, Fonzie, invece era convinto che il più bel mestiere del mondo fosse fare il poliziotto motociclista: ti pagano per girare con la moto! Io penso che tutti i mestieri diventano belli, cioè leggeri e piacevoli da compiere, se c’è, mentre li si svolge, quell’ingrediente magico chiamato passione. Per quanto mi riguarda, fare il maestro elementare non era, per me, il mestiere più bello del mondo, perché non avevo pazienza, a volte chiamata “santa pazienza”. Anche fare i mercatini dell’antiquariato, ammesso che si possa chiamare mestiere un lavoro che si svolge solo durante le domeniche, non era, per me, il mestiere più bello del mondo. In famiglia, quello appassionato di antiquariato era mio padre. Ora che ho raggiunto l’età della pensione, senza essere pensionato, porto persone negli ospedali. Non saprebbero come fare per andarvi. E mi danno qualche mancia. E mi sono grati. E io faccio gite, durante l’attesa, guardando i particolari: chiese, scorci, vedute, cornicioni, affreschi murali sbiaditi, nicchie votive, alberi e giardini, panchine e fontanelle, stazioni dei treni, manifesti pubblicitari, ponti e fiumi, quando capita. E poi ci siete voi, miei utenti, con cui mi piace condividere quanto riesco a filmare, alla ricerca, se possibile, della bellezza. Ditemi: non è bello il Tagliamento negli ultimi chilometri prima di sfociare in Adriatico? Non è bello il colore della sua acqua?