Manovre speculative di vasta portata

Immaginiamo un gruppo di miliardari in vena di speculazioni. Vogliono mettere le mani sulle spiagge italiane, specie quelle del sud, che sono fra le più belle al mondo. Cosa fanno per prima cosa? Attaccano l’economia. Sanno come farlo. Portano al fallimento l’intero apparato produttivo di Italia (e Spagna), servendosi di politici all’uopo addestrati, così che nessun imprenditore, nessun industriale o artigiano si salvi. Soprattutto attaccano il settore turistico e della ristorazione. Arriverà il momento in cui passeranno al raccolto, comprando per pochi spiccioli tutti quei beni che i vecchi proprietari non saranno più in grado di mantenere. Contemporaneamente, tale gruppo di speculatori punta ad incentivare il turismo su spiagge alternative, investendo in alberghi e ristoranti, in paesi dove non ci saranno restrizioni dovute alla paura di un inesistente virus, e i turisti non saranno infastiditi dalle forze dell’ordine. E’ ciò che sta succedendo sulle spiagge del Mar Baltico, dove si costruiscono nuovi alberghi, per ospitare i turisti russi che non possono più venire in Adriatico. E’ una misura temporanea, per accontentare i turisti del nord e dell’est Europa, perché arriverà il momento in cui gli speculatori saranno proprietari di tutte le coste, dal Poetto di Cagliari, alla spiaggia di Stettino, dalla Sicilia alla Normandia.