Non salite in quella soffitta!

Oltre al manuale di riconoscimento degli invertebrati campestri, ci sarebbe bisogno di un manuale di riconoscimento degli invertebrati delle soffitte. O delle stalle. Magari esistono! Gli anglosassoni, che sono molto più ossessionati dalla Natura di noi latini, hanno spinto le loro ricerche in fatto di biologia a livelli che noi nemmeno c’immaginiamo. E forse in lingua inglese si trovano anche libri che parlano degli insetti delle soffitte. Di zoologi ne abbiamo avuti di eccellenti anche in Italia, ma dopo Dànilo Mainardi chi dei nostrani si è messo in evidenza? A me non viene in mente nessuno. La zoologia è l’ancella delle scienze naturali, se non c’è uno sbocco commerciale le industrie non sganciano quattrini e preferiscono puntare sui medicinali da banco, poiché ormai è chiaro che i veri padroni del mondo sono le case farmaceutiche. E allora, come fare a riconoscere degli insettini che non si erano mai visti prima e di cui non si sospettava nemmeno l’esistenza? Vabbé, non muore nessuno! Rimarrò con la mia curiosità, probabilmente, a meno che non si faccia avanti qualche esperto entomologo ad illuminarmi. E poi, quei sonnacchiosi centopiedi, siamo sicuri che si tratti del Polydesmus denticulatus? Ai posteri l’oziosa sentenza!