Se c'è il sole non c'è inverno che tenga

Ormai mi ero rassegnato a non trovare più insetti, visto il freddo e le piogge di questi ultimi giorni, ma basta che il sole faccia capolino da dietro le nuvole, che anche le crisomele e gli pterostichidi se ne vadano a spasso per le campagne. Quella che è una stradina di campo, chiamata anche capezzagna, molto utile per me allo scopo di reperire insetti mentre la attraversano, per essi può costituire un pericolo, perché i mezzi che la percorrono sono quelli agricoli, secondo i lavori campestri pertinenti e, in questa stagione, i fuoristrada dei cacciatori, ma non succede spesso, per non parlare delle mountain-bike dei cicloamatori. Per le lumache rosse, anche i semplici pedoni possono essere letali, in quanto, per loro sfortuna, le Arion empiricorum, ferme immobili in mezzo alla stradina, si mimetizzano con le foglie dei salici, allungate e di colore scuro. Nel caso della crisomela, così piccina com’è, ci vuole proprio una maledetta sfortuna per farsi schiacciare. Idem con lo pterosticus, che però si salva perché è veloce ad attraversare la strada. Anche alla cetonia dorata è andata male. E questo ci porta all’impatto che, volenti o nolenti, si applica da parte nostra nei confronti della natura. Anche se si è animati dalle migliori intenzioni, fragili come sono, c’è il rischio che gli insetti perdano qualche parte dei loro corpi. Antenne o zampe, di solito. L’importante è rispettare le loro vite e il loro diritto alla libertà. Cosa su cui non si discute.